Remo Pasetto – Dignità del lavoro
La nuova mostra di Remo Pasetto alla Torre Civica di Medole e a Palazzo Menghini di Castiglione delle Stiviere. Le opere dell’artista veronese impreziosiscono le celebrazioni del Primo Maggio nei due comuni mantovani.
Comunicato stampa
Dignità del lavoro è il titolo della mostra del pittore Remo Pasetto che sarà inaugurata giovedì 1 maggio nella doppia sede della Civica Raccolta d’Arte alla Torre Civica di Medole e di Palazzo Menghini a Castiglione d/S.
L’evento è stata ideato e realizzato attraverso la collaborazione dei due comuni, fatto che non accadeva, nel campo dell’arte, dalla grande mostra sul Chiarismo del 1996. Giovanni Magnani si è occupato della cura dell’esposizione, con l’ausilio dello staff del Comune di Castiglione e della Pro Loco di Medole. Si tratta di un’occasione davvero unica per ammirare le opere di Pasetto e per incontrare l’accademico di Brera, in occasione dell’apertura della mostra. Da qualche anno, infatti, Pasetto vive a Desenzano del Garda e sarà presente all’inaugurazione della mostra.
Il momento di riflessione proposto con questa iniziativa è dedicato al mondo del lavoro e ai suoi protagonisti proprio in occasione della Festa dei Lavoratori. Proprio il Primo Maggio, quindi, è stato scelto come data della doppia inaugurazione che si terrà al mattino a Palazzo Menghini e nel pomeriggio alla Torre Civica.
Veronese di nascita, milanese di adozione, Remo Pasetto vive la capitale lombarda quando essa sta crescendo e diventando il teatro della ricostruzione del nostro Paese. Ricostruire, in quel tempo, non è solo prerogativa delle idee e della mente, della società e del senso civico, ma anche, in senso stretto e letterale, azione concreta di un Paese che deve riedificare tutto. Si lavora e questa azione è quella che rende l’uomo, e la donna, oggetto dello sguardo di Pasetto. La riflessione dell’artista, dunque, è duplice e riguarda il lavoro dell’uomo, ma anche il lavoro dell’artista, e qui la quotidianità si trasfigura in epica che solo la pittura, nel caso di Pasetto, è in grado di raccontare.
Il catalogo dell’esposizione rappresenterà il XVI volume della collezione dei “Quaderni medolesi d’Arte”. Il libro, oltre alle immagini dei quadri dell’artista, conterrà i testi critici di Luca Cremonesi, Fabrizio Migliorati e Paolo Capelletti. Proprio il filosofo Luca Cremonesi parla così dell’arte di Remo Pasetto: «Le tele di Pasetto sono frutto di sguardi, ma sono anche loro, soggetti vivi, che guardano il mondo e hanno uno sguardo, intenso e profondo, sul mondo. All’epica, insomma, che l’arte di Pasetto dona alla realtà, si aggiunge la profondità dell’occhio che da vita alla forma che guarda. La realtà, dunque, si trasfigura e diventa “altro da quello che è”, e cioè specchio che riflette quello che c’è di reale nella realtà, diventando così oggetto/sguardo universale. Negli occhi dei personaggi di Pasetto dimora la vita della realtà che l’artista ha messo in mostra e ha portato, sguardo fra gli sguardi, dritto davanti a noi, o meglio ancora, davanti a loro. Non siamo noi che ci rivediamo nei quadri di Pasetto, ma noi che siamo in mostra davanti alle sue opere».