Remo Tamagnini – Tempo dell’attesa

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO CASOTTI
Piazza Antonio Casotti , Reggio Emilia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì al venerdì, 16.00-18.30; il sabato e la domenica, 10.00-12.30 e 16.00-18.30. Giovedì 24 novembre e giovedì 8 dicembre la mostra osserverà i seguenti orari: 10.00-12.30 e 16.00-18.30 nella sola sede di Palazzo Casotti. Nei giorni festivi, la sede del Liceo Artistico Statale Gaetano Chierici rimarrà chiusa.

Vernissage
12/11/2011

alle ore 17.00, in Palazzo Casotti, e alle ore 18.30 nella sede del Liceo Artistico Statale Gaetano Chierici

Catalogo
Catalogo: a cura di Sandro Parmiggiani
Patrocini

La mostra nasce per l’iniziativa della famiglia e di un gruppo di amici dell’artista, fatta propria dal Comune di Reggio Emilia, dal Liceo Artistico Statale Gaetano Chierici e dall’Associazione Amici del Chierici, con il patrocinio del Club Unesco di Reggio Emilia e il sostegno di Fondazione Manodori, GAB Tamagnini ed Assicurazioni Generali Agenzia di Reggio Emilia.

Artisti
Remo Tamagnini
Curatori
Sandro Parmiggiani
Uffici stampa
CSART
Generi
arte contemporanea, personale

A Remo Tamagnini (1911-1983), uno degli artisti reggiani piů conosciuti e apprezzati del secolo scorso, viene dedicata, nel centenario della nascita, una vasta mostra antologica, curata da Sandro Parmiggiani nelle due sedi di Palazzo Casotti e del Liceo Artistico Statale Gaetano Chierici.

Comunicato stampa

Palazzo Casotti / Liceo Artistico Statale Gaetano Chierici
Reggio Emilia
12 novembre - 11 dicembre 2011

REMO TAMAGNINI
Tempo dell’attesa, pittura dell’assoluto
Dipinti 1929 - 1980

A Remo Tamagnini (1911-1983), uno degli artisti reggiani più conosciuti e apprezzati del secolo scorso, viene dedicata, nel centenario della nascita, una vasta mostra antologica (circa 120 le opere esposte), curata da Sandro Parmiggiani nelle due sedi di Palazzo Casotti (Piazza Casotti) e del Liceo Artistico Statale Gaetano Chierici (Via Nobili, 1).
L’esposizione, che s’inaugura sabato 12 novembre, alle ore 17.00, in Palazzo Casotti, e alle ore 18.30 nella sede del Liceo Artistico Statale Gaetano Chierici, nasce per l’iniziativa della famiglia e di un gruppo di amici dell’artista, fatta propria dal Comune di Reggio Emilia, dal Liceo Artistico Statale Gaetano Chierici e dall’Associazione Amici del Chierici, con il patrocinio del Club Unesco di Reggio Emilia e il sostegno di Fondazione Manodori (che finanzierà anche il nuovo allestimento della Sala delle Colonne presso il Liceo Artistico Statale Gaetano Chierici), GAB Tamagnini ed Assicurazioni Generali Agenzia di Reggio Emilia.
La mostra è accompagnata da un ricco catalogo (200 pagine), nel quale sono riprodotte oltre 250 opere dell’artista e vengono pubblicati testi del curatore, di Alfredo Gianolio, Maria Grazia Diana, Laura Margherita Alfieri, Dante Battaglia e Renzo Tamagnini, un’antologia critica e una vasta documentazione fotografica.
Il titolo della retrospettiva, “Remo Tamagnini. Tempo dell’attesa, pittura dell’assoluto”, riprende il titolo del testo in catalogo di Parmiggiani, secondo il quale nella maturità l’artista “approda, soprattutto nei ritratti, a una figurazione essenziale e intensamente emotiva: figure colte nell’abbandono, quasi dimentiche di sé, sedute, intente a leggere o a dipingere, o sdraiate, immerse, anche grazie alla fluidità dei toni, dentro un tempo dell’attesa che pare essersi arrestato o che pare trascinarle nel suo lento procedere. Tamagnini esalta così le sue da sempre riconosciute capacità di ritrattista abilissimo, capace di cogliere in ogni persona, a qualsiasi età della vita appartenga, un carattere pensoso e riflessivo, specchio dei sentimenti dell’artista, e di farne al contempo un archetipo di come la pittura possa, quasi annullando la forma, sublimare un corpo e un volto, tendere all’assoluto”.
La mostra presenta una cospicua selezione di opere ad olio su tela e su tavola, oltre ad alcuni disegni, esposti al Liceo Artistico Statale Gaetano Chierici: figure, ritratti, paesaggi e nature morte che ripercorrono cinquant’anni di ricerca, dalle opere giovanili alla figurazione essenziale della maturità, fino agli ultimi dipinti, nei quali l’artista opera, come scrive Parmiggiani, “una semplificazione estrema che tutto scioglie e riduce a eco tonale, a cassa di risonanza emotiva”.
L’esposizione resterà aperta fino all’11 dicembre 2011, e potrà essere visitata nei seguenti orari: dal martedì al venerdì, 16.00-18.30; il sabato e la domenica, 10.00-12.30 e 16.00-18.30. Giovedì 24 novembre e giovedì 8 dicembre la mostra osserverà i seguenti orari: 10.00-12.30 e 16.00-18.30 nella sola sede di Palazzo Casotti. Nei giorni festivi, la sede del Liceo Artistico Statale Gaetano Chierici rimarrà chiusa. L’ingresso è gratuito.
Domenica 20 novembre e giovedì 8 dicembre, alle ore 17.00, nella sede di Palazzo Casotti, si terranno visite guidate gratuite condotte da Sandro Parmiggiani.
Per informazioni: 0522 556361 - 435630; [email protected].
Remo Tamagnini nasce nel 1911 a Reggio Emilia, dove vive e lavora fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 1983. Dopo avere frequentato la Regia Scuola di disegno per operai Gaetano Chierici e la Scuola Libera del Nudo, è costretto a partire per l’Africa, dove si sta combattendo la Guerra d'Eritrea. Tornato a Reggio Emilia, partecipa a diversi concorsi ed esposizioni collettive insieme a Carlo Bazzani, Gino Gandini, Lanfranco Scorticati, Giannino Tamagnini e altri pittori reggiani dell’epoca. Nel 1940 apre il suo primo studio, che da via Ferrari Bonini sarà successivamente trasferito in via Roma e in Via Campo Marzio. Risale al 1968 la breve ma intensa esperienza di Atelier-Beta, una Scuola di nudo e figura dal vero aperta insieme al più giovane Luciano Bertoli. Remo Tamagnini non tiene, anche per propria scelta, mostre personali in vita. Ad un anno dalla scomparsa, nel 1984, il Comune di Reggio Emilia gli rende omaggio con una mostra antologica nella Sala del Capitano del Popolo. A quasi trent’anni di distanza, l’esposizione che si apre ora a Palazzo Casotti e al Liceo Artistico Statale Gaetano Chierici intende tornare a gettare luce sull’opera di un artista di sicuro valore e interesse.