Renata Boero. Contaminazioni
Paolo Biscottini e Francesco Tedeschi presentano il libro dedicato all’artista e approfondiscono i temi proposti dalla mostra, nel dialogo tra antico e contemporaneo.
Comunicato stampa
Milano, aprile 2014. Giovedì 3 aprile alle ore 18,00 in occasione del finissage della mostra “Renata Boero. Contaminazioni”, al Museo Diocesano di Milano (corso di Porta Ticinese, 95) fino al 6 aprile 2014, Paolo Biscottini e Francesco Tedeschi presentano il libro dedicato all’artista e approfondiscono i temi proposti dalla mostra, nel dialogo tra antico e contemporaneo.
“Renata Boero. Contaminazioni”, infatti, non è una semplice esposizione delle opere, bensì il loro inserimento (“contaminazioni”) nel percorso permanente del Museo.
Il tema è quello del dialogo tra l’antico e il moderno, tra linguaggi profondamente diversi che si confrontano alla ricerca di una possibile matrice comune, che affonda nella genesi spirituale dell’opera.
I Cromogrammi di Renata Boero rappresentano uno snodo teorico dell’intera produzione dell’artista, che fin dagli anni Settanta fonda la sua produzione su un’architettura organica che sperimenta procedimenti di trasformazione metabolica dei materiali usati – kourkoum, ratania e altre essenze – a forte valenza simbolica, tramite la partecipazione dell’elemento naturale secondo una precisa temporalità.
Le opere di Renata Boero rivelano una propensione all’infinito e un fascino ieratico in grado di trasmettere la stessa solennità e calore dell’oro che, unito alla scansione ritmica del racconto, si dipana per continuità e non per sintesi: grandi tele piegate in cui si susseguono, secondo un ordine ritmico, colori, materie e forme diverse in grado di comporre una sorta di alfabeto creativo che si condiziona e si completa vicendevolmente, rimandando ad una pratica antica e rituale che tende a creare un ponte tra cielo e terra, tra il finito e l’infinito. La piegatura della tela, il sotterramento e il suo successivo rinvenimento ne fanno delle vere e proprie tele trovate, i duchampiani objet trouvè.
Il volume, edito dal Museo Diocesano in collaborazione con Cardelli e Fontana artecontemporanea, si avvale dei contributi di Paolo Biscottini, Francesco Tedeschi, Arturo Carlo Quintavalle, Maria Concetta Sala, Giuseppe Marcenaro, Elio Carmi e Mario Canepa. Fotografie di Giorgio Majno e Carolina Prieto.