Renata De Bonis – Aurora
La galleria Giorgio Galotti, ha il piacere di presentare Aurora, la prima personale di Renata De Bonis in Italia.
Comunicato stampa
La galleria Giorgio Galotti, ha il piacere di presentare Aurora, la prima personale di Renata De Bonis in Italia. Le opere, ideate per la galleria e realizzate durante la residenza dell’artista a Torino presso Cripta747, intendono offrire una visone degli aspetti più complessi della sua pratica. Il progetto è stato elaborato partendo dal significato contenuto all’interno del vocabolo ‘aurora’, sia come termine che contraddistingue il quartiere nel quale ha sede la galleria, sia come rappresentazione del fenomeno atmosferico e momento ibrido tra il giorno e la notte.
La riflessione sul termine ‘aurora’ ha condotto l’artista a comporre una narrazione visuale ossessiva delle sensazioni percepite nell’arco di una giornata, in relazione al corpo umano, alla materia, al sole e alla sua energia. Enfatizzando alcuni fenomeni naturali non controllabili dall’uomo, ma da cui ogni individuo dipende, l’artista contempla i mutamenti che si susseguono nei cicli vitali, nello scorrere del tempo e nell’inevitabile trasformazione del giorno in notte e viceversa.
L’opera ‘6:35am / 8:04pm (April 16th 2017)’ deriva da una visione quotidiana dell’artista e dall’evoluzione cromatica dell’alba e del tramonto. Durante la sua permanenza a Torino, infatti, ha indossato due magliette bianche in due momenti differenti della giornata: una al sorgere del sole e l’altra al tramonto. Su ogni maglietta è stata applicata in precedenza una sostanza fotosensibile - storicamente utilizzata per la tecnica cianografica - che tende a memorizzare la luce del sole, fotografando le forme di alcuni elementi che si frappongono tra la luce solare e il supporto, attivando uno sviluppo della colorazione scaturito dall’intensità della luce assorbita. Le due magliette, colorate naturalmente dal sole, sono state poi posizionate alle due estremità della galleria: una orientata verso est e l’altra verso ovest, per ricomporre un ciclo vitale autonomo all’interno di un ambiente asettico.
L’opera ‘The stranger (24°C)’ è frutto di un mutamento naturale che si serve di meccanismi artificiali di riproduzione del calore. Una composizione di foglie secche, raccolte di fronte la sua casa di San Paolo - dove attualmente è autunno - qualche settimana prima della sua partenza per l’Italia, sono state imbarcate sull’aereo e una volta giunte a destinazione, esposte in galleria come un cumulo di foglie cadute da un albero e messe in relazione con un elettrodomestico che tende a riprodurre la medesima temperatura di San Paolo nell’esatto momento in cui le foglie sono state raccolte. L’opera vuole sintetizzare l’affetto dell’artista verso la sua terra, dove ogni singolo elemento, seppure artificiale, aiuta a stimolare la dimensione animale dell’essere umano, componendo un’ambientazione domestica in grado di riattivare le medesime sensazioni di un luogo lontano.
Nel terrazzo, al piano superiore, è esposta ‘Reverence’, un’installazione che l’artista ha composto collezionando per alcuni mesi sacchetti di plastica di supermercati la cui denominazione è ispirata all’iconografia del sole. L’installazione resterà esposta alle intemperie, al ciclo solare e ai cambiamenti climatici che, nell’arco della mostra, ne modificheranno le tonalità. L’opera si mette così a disposizione degli abitanti del quartiere per entrare in relazione con loro quotidianamente e per mimetizzarsi nei cortili di Torino, solitamente popolati da stendibiancheria e tende di protezione. ‘Reverence’ vuole inoltre essere un omaggio alla città replicando un atteggiamento, prettamente animale, di adattamento dell’ospite in un territorio non suo.
Biografia
Renata De Bonis (1984, São Paulo, BR) vive e lavoro a San Paolo, Brasile. Ha conseguito il diploma MFA in Visual Arts all’Universidade Estadual Paulista (UNESP) nel 2016, e successivamente la laurea BFA in Visual Arts alla Fundação Armando Alvares Penteado (FAAP), conclusa nel 2006. Da allora De Bonis è stata invitata a partecipare a diverse residenze in Islanda, USA, Brasile, Germania e Regno Unito. Tra le mostre personali più recenti: 2015 - , to fill the interlude without breaking it, BFA Boatos Gallery, São Paulo (BR); 2014 - Norte, Centro Cultural São Paulo, São Paulo (BR); Suíte, Coletor, São Paulo (BR). Mostre collettive recenti: 2017 - Um piano na selva, Periscóspio Arte Contemporânea, Belo Horizonte (BR); 2016 - Topografias Intermitentes, Hilo Galeria, Buenos Aires (AR); 3a Bienal de Montevideo, Montevideo, (UR); Der Kula Ring, Eigenheim Galerie, Weimar (DE); Singapore International Festival, Singapore (SG); Arte Atual Festival, Instituto Tomie Ohtake, São Paulo (BR); Esforço-Desempenho, Galeria Athena Contemporânea, Rio de Janeiro (BR); 2011 - Os Primeiros Dez Anos, Instituto Tomie Ohtake, São Paulo (BR).
La stessa sera la galleria NOIRE presenta una mostra personale di Khashayar Naimanan, introdotta da Ron Arad, in Via Piossasco 29.