Renato Brozzi e la scultura animalista italiana tra Otto e Novecento
Si tratta di un’esposizione unica nel suo genere, che offre per la prima volta, a livello nazionale, una panoramica globale sulla scultura animalier in Italia, con oltre 100 opere e più di 50 artisti rappresentati.
Comunicato stampa
Si tratta di un’esposizione unica nel suo genere, che offre per la prima volta, a livello nazionale, una panoramica globale sulla scultura animalier in Italia, con oltre 100 opere e più di 50 artisti rappresentati.
È curata da uno specialista di scultura italiana dell’Ottocento e Primo Novecento come Alfonso Panzetta, e da Anna Mavilla, curatrice onoraria del museo, e costituisce la prima indagine specifica sulla scultura zoomorfa in Italia, di cui Renato Brozzi spicca come uno degli esponenti più importanti.
Vi sono rappresentati dai più memorabili “animalisti” italiani - Rembrandt Bugatti, Duilio Cambellotti, Guido Cacciapuoti, Antonio Ligabue, Guido Righetti, Sirio Tofanari, Felice Tosalli - ad altre importanti personalità, fino a scultori meno rinomati la cui produzione è ancora in gran parte da ricostruire. L’esposizione è quindi un’occasione davvero eccezionale per ammirare opere del mondo animalista difficilmente visibili in altro modo, tra l’altro, perché provenienti da collezioni private.
La mostra ha il patrocinio di “Parma 2020+21 Capitale della cultura italiana”.