Renzo Marasca – Sondare l’altrove
All’interno dello studio pesarese del fotografo Michele Alberto Sereni continua il percorso di accoglienza iniziato nel 2018 con un nuovo appuntamento, della durata di una singola giornata, che, questa volta, vede protagonista un artista marchigiano.
Comunicato stampa
Domenica 26 febbraio alle ore 18 torna SONDARE L’ALTROVE con POSE, personale di Renzo Marasca a cura di Milena Becci. All’interno dello studio pesarese del fotografo Michele Alberto Sereni continua il percorso di accoglienza iniziato nel 2018 con un nuovo appuntamento, della durata di una singola giornata, che, questa volta, vede protagonista un artista marchigiano che da alcuni anni, residente all’estero, è poco presente nella scena artistica nazionale. L’evento è organizzato da Pelicula Studio Fotografico.
È una reale messa in posa, pose in inglese, quella che Renzo Marasca introduce all’interno dello spazio di SONDARE L’ALTROVE. Le sue delicatissime carte dipinte sono sostenute da strutture in ferro che riconsegnano il lavoro installativo, da mirare come in una sorta di unico percorso in cui sono molteplici gli elementi caratterizzanti in cui ci si imbatte. Fondamentale il concetto di trasparenza. Il termine trova la sua origine dal latino trans parere, ossia far apparire, lasciar vedere, lasciar conoscere: rimanda al trasparente, ad una materia, cioè, che fa passare la luce attraverso sé stessa. La trasparenza indica, pertanto, l’esistenza di un fenomeno complesso e perfino enigmatico perché unisce a sé i caratteri opposti della materialità e della invisibilità, fondendoli in un unico elemento che si manifesta come condizione articolata. La trasparenza, infatti, non amplifica ciò che è estremamente chiaro ma ciò che è chiaramente difficoltoso da esaminare. In effetti non è possibile decifrare la complessità del reale ricorrendo soltanto al semplice sguardo, perché ad esso va aggiunto il filtro “illuminante” della conoscenza che svela le cose del mondo. La prima opera letteraria che testimonia la consapevolezza della luce in quanto fonte di conoscenza riservata all’essere umano è stata scritta in Egitto in epoca antecedente a Mosè ed è il Corpus Hermeticum, testo alla base della tradizione esoterica, ermetica ed alchemica e il Pimandro, in particolare, ovvero la parte prima, è un vero e proprio percorso iniziatico nel quale il Maestro accompagna l’adepto verso la consapevolezza. In tempi più recenti, grazie allo sviluppo tecnologico e scientifico, la conoscenza umana è arrivata a considerare la trasparenza e la leggerezza come elementi fondanti del pensiero postmoderno. Se si prendono in considerazione alcuni casi emblematici, non possiamo non citare il Gran Verre (1915 - 1923) di Marcel Duchamp, dove l’artista riprende e coltiva l’idea metafisica della luce come metodologia applicata alla creazione artistica e quella della trasparenza come rappresentazione simbolica della sua emanazione universale.
Le caratteristiche della trasparenza e della leggerezza sono il fil rouge delle opere pittoriche di Renzo Marasca. Prevalentemente dipinte con emulsioni cerose all’acqua ed ecoline su carta di riso, esse producono la trasparenza come punto nodale del lavoro. Quando il pennello impregnato di cera tocca la carta, questa reagisce evidenziando una sorta di venatura che rimane sulla superficie come atto indelebile. A differenza della pittura su tela, dove le stratificazioni del colore producono un corpo scultoreo, in questi lavori l’atto di aggiungere pigmento “svela” il sottostante, inglobandolo al tutto. Sono opere, queste, che non rappresentano, ma si presentano come il risultato visibile di un processo pittorico dove il pensiero e l’immaginazione coincidono con l’immagine finale. Per completarsi, però, necessitano di un supporto che le accolga, una struttura che aiuti la loro leggibilità così come un pensiero, per sua natura astratto, necessita di una struttura che lo accolga per renderlo visibile e, dunque, concreto.
SONDARE L’ALTROVE riapre con POSE le sue porte per includere, accogliere, comprendere e rigenerare il suo spazio, lo studio fotografico di Michele Alberto Sereni, che, con l’artista Nevio Mengacci e la curatrice Milena Becci, ha ideato il progetto con la volontà di attivare connessioni. Il luogo di lavoro, di attività certosina e progettazione avvia un nuovo corso e nuove energie latenti emergono in modo più o meno marcato, sviluppano nuovi piani di profondità e prospettive trasversali, generano un ampliamento del senso comune e della visione.
La mostra sarà visitabile nell’unica giornata di domenica 26 febbraio dalle ore 18 alle ore 20 a ingresso libero.
Info: +39 329 4969275 / [email protected]
BIOGRAFIA
Renzo Marasca, nasce a Jesi (ancona) nel 1977, vive e lavora a Lisbona dal 2016. Dal 2018 lavora come assistente nello studio di Lisbona di Pierpaolo Calzolari. Dopo una prima formazione come restauratore di opere pittoriche nell’Accademia di Belle Arti di Macerata, decide di non terminare gli studi per proseguire la propria formazione artistica in forma autonoma. Marasca ha approfondito gli studi di pittura nella residenza al Piramidon de Arte contemporanea a Barcellona (2014) e ad LA54 a Berlino. Riceve diversi riconoscimenti come il premio ORA, Venezia (2013), Premio Celeste, Milano (2009) e Premio Morlotti, Milano (2004). Tra le principali esposizioni principali, ricordiamo: autoritratto, Galeria Belo Galsterer, Lisbona (2020); Tenere il Punto, Torre di Moresco, Italia; Allegria, Galeria FOCO, Lisbona; Piccola Scala, Istituto Italiano di Cultura, Lisbona; Eutopia - L’Europa come corpo complesso, Fusion Art Gallery, Torino (2016); Terceiro Frente - apartment Installation, Lisbona (2016), CccTo - Centro di cultura contemporanea - Torino (2014); Ideologie der Nature, Corpo 6 Gallery, Berlino (2013); Blasius/Litzkow/Marasca, S&G Gallery, Berlino (2010). Autore di una pubblicazione Senza Titolo - Edizioni Inaudite -, Torino (2014). Le opere di Renzo Marasca fanno parte della collezione pubblica Ambasciata Italiana di Cultura di San Marino e Museo di Arte Italiana di Benghazi, Libia.