Repetita iuvant
L’esposizione Repetita iuvant. Il multiplo d’autore nel Novecento presenta 30 lavori firmati da alcuni tra i più importanti artisti contemporanei, scelti tra coloro che nel corso della carriera si sono misurati, in modo non occasionale, con la progettazione di opere destinate alla serializzazione entro preziose edizioni limitate.
Comunicato stampa
L’esposizione Repetita iuvant. Il multiplo d’autore nel Novecento, che verrà inaugurata venerdì 21 marzo alle ore 18.00 negli spazi della Galleria laRinascente a Padova, presenta 30 lavori firmati da alcuni tra i più importanti artisti contemporanei, scelti tra coloro che nel corso della carriera si sono misurati, in modo non occasionale, con la progettazione di opere destinate alla serializzazione entro preziose edizioni limitate. Organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova e curata da Mattia Munari e Nicola Galvan con il supporto di Maco Arte, la mostra si propone di indagare un settore della creatività contemporanea di rado preso in considerazione dalle esposizioni pubbliche, ed anche per questo particolarmente interessante da scoprire o riscoprire. Gli oggetti esposti, provenienti da gallerie, fondazioni e collezioni private, consentiranno di ripercorrere idealmente una stagione artistica cruciale, compresa tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Ottanta, collimante con la fase di maggiore diffusione del "multiplo d’artista". Il percorso della mostra contemplerà così lavori riconducibili ai principali ambiti di ricerca del periodo considerato, che va dall’alba delle nuove avanguardie fino al prepotente ritorno dei linguaggi figurativi.
All’opera di Enrico Baj, Lucio Fontana, Arnaldo Pomodoro, Christo, Jannis Kounellis, Michelangelo Pistoletto, Alighiero Boetti, Mimmo Paladino e altri ancora, si aggiungerà quella di Man Ray, esponente delle avanguardie storiche, rappresentato in mostra dalla versione moltiplicata - prodotta per volontà dell’artista durante gli anni Settanta - di un pezzo leggendario come Cadeau, forse il più noto tra i suoi "oggetti d’affezione".
Segno caratterizzante della mostra saranno le numerose opere ispirate alla pratica dell’assemblage di origine dadaista, basata sul recupero di oggetti d’uso comune, esteticamente "innalzati" dall’operazione espressiva che li coinvolge: elementi che la procedura stessa della serializzazione riporta idealmente allo stato di "cose".
Artisti in esposizione: Arman, Enrico Baj, Ben, Alberto Biasi, Alighiero Boetti, Enrico Castellani, Mario Ceroli, Christo, Lucio Del Pezzo, Lucio Fontana, Paul Jenkins, Jannis Kounellis, Man Ray, Giuseppe Maraniello, Bruno Munari, Louise Nevelson, Mario Nigro, Mimmo Paladino, Gianfranco Pardi, Michelangelo Pistoletto, Arnaldo Pomodoro, Joe Tilson.