ReSignifications
Nell’ambito di Manifesta, la New York University organizza, ai Cantieri Culturali alla Zisa – Zona Arte Contemporanee (ZAC), la mostra ReSignifications, a cura di Awam Amkpa.
Comunicato stampa
Capitale della Cultura 2018, la città di Palermo ospita, da giugno a novembre, anche la nuova edizione della biennale d’arte contemporanea Manifesta, dedicata quest’anno al tema della “coesistenza”. E mai tema è stato più adatto ad un luogo che, nel corso della storia, è sempre stato un laboratorio di differenze, meta di un processo migratorio costante attraverso l’alternarsi delle dominazioni: dagli antichi Greci, Arabi e Normanni, fino alle recenti migrazioni contemporanee delle popolazioni provenienti dal Nord Africa, Sud-est asiatico e Medio Oriente, che hanno arricchito e incessantemente ridefinito l’essenza della città e della sua popolazione. È in questo ambito che la New York University organizza, ai Cantieri Culturali alla Zisa – Zona Arte Contemporanee (ZAC), la mostra ReSignifications, a cura di Awam Amkpa. Dal 7 giugno al 30 settembre saranno esposte circa centocinquanta opere di quarantaquattro artisti contemporanei internazionali (fra cui fotografie, sculture, dipinti e video) e sei opere d’arte antica (sculture policrome raffiguranti Mori) provenienti dalla collezione Acton di Villa La Pietra a Firenze. L’esposizione si inserisce all’interno della conferenza internazionale ReSignifications: The Black Mediterranean, che si terrà sino al 9 giugno in vari luoghi della città.
ReSignifications è un progetto iniziato a Firenze nel 2015 grazie alla New York University Firenze, a Villa La Pietra, insieme al Museo Bardini e alla Galleria Biagiotti. L’idea della mostra ha origine proprio da Villa La Pietra e prende spunto dalla collezione di sculture raffiuguranti “moretti”, appartenuta alla famiglia Acton, ritratti in posture di servitù a scopo ornamentale. Sculture che sono diventato un modo per riflettere sulle idee di cultura, identità e cittadinanza nella storia europea e nei suoi continui incontri con l’Africa e il Nuovo Mondo. Un tema quanto mai attuale in questo momento storico.
Gli artisti, provenienti dall'Africa, dall'Europa e dalle Americhe, presenti in ReSignifications, sono stati invitati dal curatore, il nigeriano Awam Amkpa, drammaturgo, regista e produttore cinematografico, docente di Teatro e African Studies proprio ad NYU e da Ellyn Toscano, che di NYU Firenze è la direttrice, a reinterpretare le raffigurazioni dei corpi africani attraverso la fotografia, la pittura, la scultura, il video, le installazioni e le performance, e ad affrontare e ridefinire, con questi nuovi media, storie condivise e patrimoni sovrapposti.
“E’ con grande soddisfazione – dice Toscano – che vediamo un progetto nato dalla Collezione Acton di Villa La Pietra approdare prima ad Harvard e ora a Palermo. Siamo davvero grati al Sindaco Leoluca Orlando che ci ha invitato a partecipare alle manifestazioni previste per Palermo Capitale Italiana della Cultura e Manifesta. Speriamo che questo lavoro contribuisca ad una migliore e più profonda comprensione della diaspora africana, nel corso della storia e contemporanea, e agli scambi fra le sponde del Mediterraneo”.
I nuovi “moretti” rappresentati nella mostra di Palermo, nei panni di acclestiasti e politici, santi e soldati, schiavi ed esploratori, porteranno il visitatore a riflettere sui temi di cultura, identità, razza, cittadinanza e rappresentazione nella storia europea e nei suoi continui incontri con l’Africa e gli Stati Uniti.
Tra gli artisti che vedremo in mostra sono, citiamo Kiluanji Kia Henda, Deb Willis, Lyle Ashton Harris, Omar Victor Diop, Peju Alatise, Zanele Muholi e gli italiani Riccardo Cavallari, Alessandra Capodacqua, Patrizia Maimouna Guerresi e Alessandra Ragionieri.