Restauro 2015
XXII edizione del Salone del Restauro di Ferrara. Il consueto appuntamento con il mondo del restauro e della conservazione dei beni culturali e ambientali aprirà le porte al pubblico con un’edizione ricca di novità tematiche e strutturali.
Comunicato stampa
La XXII edizione del Salone del Restauro di Ferrara è ormai alle porte. Dal 6 al 9 maggio, il consueto appuntamento con il mondo del restauro e della conservazione dei beni culturali e ambientali aprirà le porte al pubblico con un’edizione ricca di novità tematiche e strutturali. Da sempre vetrina di riferimento di richiamo internazionale per il settore, Restauro sarà nel 2015 catalizzatore di importanti dibattiti in corso a livello europeo e nazionale, soprattutto a seguito della profonda riforma attuata dal MiBACT, sullo sviluppo di una prospettiva europea di Smart Museum, insieme alla necessità di sviluppare sul patrimonio culturale e artistico un’importante leva economica, anche grazie alla piena integrazione tra cultura e turismo, mecenatismo culturale e formazione di un vero e proprio “sistema museale italiano”, tematiche di grande rilevanza e attualità che hanno conferito a Restauro il patrocinio di EXPO Milano 2015.
Restauri eccellenti
Saranno come di consueto numerosi i casi di restauri eccellenti eseguiti su importanti tesori del patrimonio italiano, di grande interesse non solo per gli addetti e i professionisti del settore ma anche per il grande pubblico. Tra questi ricordiamo l’esclusiva presentazione del significativo stato di avanzamento del progetto di risanamento della Domus Aurea che mira a renderla nuovamente parte integrante del Parco dell’Oppio, sotto la guida della Soprintendenza archeologica di Roma.
Si inserisce di diritto nel folto gruppo di casi di interventi di conservazione e restauro di eccellenza anche la presentazione del progetto di illuminazione a led della Cappella Sistina, che verrà introdotto dal Prof. Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani, e illustrato nel dettaglio da Dott. Carlo M. Bogani, Direttore Responsabile del progetto OSRAM Italia, che ha eseguito i lavori.
Immancabile e preziosa sarà anche la partecipazione dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze che porterà, tra gli altri, per i restauri pittorici, l’Ultima Cena di Giorgio Vasari, opera gravemente danneggiata dall’alluvione, e l’Adorazione dei Magi di Leonardo, oltre che il recente restauro del Ritratto di Baccio Valori dipinto da Sebastiano del Piombo nel 1531 e divenuto particolare occasione di studio per l’inconsueta esecuzione di pittura ad olio su un’unica lastra di pietra sedimentaria di un peso decisamente fuori dalla norma (17,16 kg). Per il settore delle pitture murali, invece, l’OPD presenterà la conclusione del gigantesco cantiere della cappella maggiore di Santa Croce con lo sterminato ciclo di Agnolo Gaddi dedicato alle Storie della Vergine Croce, mentre per il restauro di materiali lapidei è doveroso citare il caso dei portali della facciata di San Petronio a Bologna, recentemente riportati allo splendore, in particolare con uno straordinario risultato su quello centrale di Jacopo della Quercia, e il restauro della Porta Nord del Battistero di Firenze di Lorenzo Ghiberti, oltre che del Pulpito della Resurrezione di Donatello in San Lorenzo, oggi visitabile grazie all’Opera Medicea Laurenziana. Sempre per le opere pittoriche, sarà presente anche ARPAI con il recente caso di restauro del capolavoro di Andrea Mantegna, Madonna con il bambino.
Numerosi e di impronta decisamente internazionale saranno anche i contributi di ICE – Istituto nazionale per il commercio estero e ASSORESTAURO, che propongono i case studies della riqualificazione integrale di Habana Vieja a Cuba, del restauro dei mosaici di Santa Sofia con il metodo endoscopico, e dei progetti realizzati in seno a importanti collaborazioni con enti e istituzioni di settore della Bulgaria e della Turchia.
Se Restauro rimane un punto fermo anche per la formazione e gli aggiornamenti degli addetti di settore, a livello internazionale, il Museo statale Ermitage non poteva mancare anche per quest’anno proponendo workshop sulle tecniche di restauro delle vetrate artistiche rilegate a piombo e della malachite e lapislazzuli.
Riforma ministeriale, Smart Museum e turismo culturale
Nell’ottica di ripensare il sistema di gestione culturale, alla luce dei modelli di Smart Cities e di “museo diffuso”, e a fronte delle riforme istituzionali e dei cambiamenti di assetto organizzativo decretati dal Ministero, a Restauro 2015 verranno fornite concrete ipotesi di spazio museo in cui, anche attraverso casi studio nazionali e internazionali, si affronteranno accessibilità, fruizione e promozione di un luogo che deve essere testimonianza di qualità di un patrimonio culturale raccolto e intelligentemente conservato, ma anche innesco di interrelazioni spaziali. Una delegazione scientifica costituita in collaborazione con il Museo del Louvre di Parigi porterà a Ferrara un focus sul progetto internazionale “La città dei musei. Le città della ricerca” promosso dal MiBACT e coordinato da Letizia Caselli, e presentato ufficialmente in occasione di Restauro 2015, con l’idea di un nuovo museo, il museo della viva conoscenza. Realtà quella del Salone che si pone, ormai da oltre vent’anni, come avanguardia nel panorama della cultura italiana, e da ora con un’importante apertura, in prospettiva internazionale.
A tal proposito non poteva mancare la partecipazione dell’International Council of Museums (ICOM): in vista della 24° Conferenza Generale ICOM, che si terrà a Milano dal 3 al 9 luglio 2016, il Comitato nazionale italiano ha proposto di affrontare un tema caro alla museologia italiana: il rapporto tra musei e paesaggi culturali. Una questione centrale per il paese, ma anche una prospettiva strategica per i musei del Terzo Millennio in tutto il mondo.
Anche il turismo culturale sarà al centro delle presentazioni, ricordiamo il caso dell’Istituto Regionale per le Ville Venete, che ha dato nuova “vita” a villa Venier, villa Loredan, villa Pojana e villa Contarini: una preziosa opportunità per il Veneto di raccontare la storia della sua civiltà e per arricchire la sua offerta turistica e culturale, valorizzando la promozione incentivata dal MiBACT di uno sviluppo del patrimonio culturale condiviso ed economicamente sostenibile.
Restauro del Novecento, Sostenibilità & Conservazione
Esperienze e proposte dal panorama internazionale
Il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara, che si avvale delle strutture e dei ricercatori del Laboratorio TekneHub del Tecnopolo di Ferrara, afferente alla Piattaforma Costruzioni della Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna, lavora da anni alla sperimentazione e all’innovazione nel campo del restauro architettonico sviluppando un prezioso contenitore di know how in grado di attivare importanti collaborazioni e scambi con centri universitari esteri, Brasile e India in primis, e prestigiosi partner europei.
Come storico partner di Restauro il Dipartimento presenterà il progetto “INCEPTION - Inclusive Cultural Heritage in Europe through 3D semantic model”, candidato nel febbraio scorso per il Work Programme Europe in a changing world – inclusive, innovative and reflective Societies, e ammesso al finanziamento dalla Commissione Europea, classificandosi primo tra 87 proposte. Il progetto verrà sviluppato da un Consorzio di quattordici partner provenienti da dieci paesi europei guidato dal Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara (coordinatore scientifico il prof. Roberto Di Giulio). Tra le principali innovazioni proposte dal progetto: le metodologie innovative per la realizzazione di modelli 3D con un approccio inclusivo ai beni culturali; la possibilità di ottenere modelli interoperabili in grado di arricchire la conoscenza interdisciplinare dell’identità culturale europea da parte di studiosi, ricercatori e non esperti; lo sviluppo di una piattaforma open standard per “contenere”, implementare e condividere i modelli digitali.
Per il secondo anno consecutivo, e dopo il successo della sperimentazione volta a rappresentare l’housing paulista del passato anno accademico, i docenti responsabili del Corso di Tecniche della Rappresentazione dell’Architettura, Prof. Marcello Balzani e Prof. Giuseppe Dosi, hanno deciso di volgere l’attenzione, nell’ambito del progetto “Viver em concreto. Ridisegnare i capolavori dell’architettura brasiliana del Novecento”, alla tradizione che vede una forte integrazione tra casa e contesto naturale come nel caso della celebre Casa das Canoas di Oscar Niemeyer, un lascito di edifici straordinari da valorizzare, proteggere, e dai quali trarre spunti di riflessione e vere e proprie lezioni di architettura.
In questo filone si inserisce anche la presentazione dei risultati di una estesa ricerca, centrale rispetto alle celebrazioni del centenario della Prima Guerra Mondiale, eppure ancora inesplorato sotto il profilo storiografico e interpretativo. In particolare il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara presenterà il progetto di restauro e applicazione del protocollo GBC Historic Building™ con il convegno “La casa del mutilato di Forlì, un monumento del Ventennio”.
Post sisma in Emilia
Doverosa l’attenzione che Restauro continua a volgere alla ricostruzione del patrimonio artistico e architettonico danneggiato dal sisma del 2012 in Emilia, tematica portata al centro dei focus del Salone fin dall’immediato post-terremoto.
A distanza ormai di quasi tre anni, il Centro di Raccolta e cantiere di pronto intervento, allestito nel Palazzo Ducale di Sassuolo dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna e dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia, continua a dare ospitalità a più 2.000 oggetti provenienti dalle quattro province dell’area del cratere (Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia) e, grazie ai contributi messi a disposizione anche dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, ha provveduto alla messa in sicurezza di oltre 1.500 oggetti, portando a termine gli obbiettivi previsti.
A Ferrara troverà importante spazio anche la mostra “TERREFEREME. EMILIA 2012: IL PATRIMONIO CULTURALE OLTRE IL SISMA” a documentare le conseguenze del terremoto e i danni subiti dal patrimonio culturale che ha il proprio cuore storico tra medioevo e rinascimento, nelle signorie dei Pico di Mirandola, dei Pio di Carpi, degli Estensi di Ferrara e dei Gonzaga di Mantova. Terreferme è un progetto per la condivisione del sapere acquisito attraverso l’esperienza ed è anche la narrazione di ciò che è stato fatto e di come sono state rese più efficienti le procedure di intervento per la salvaguardia del patrimonio culturale; Terreferme è un racconto soprattutto rivolto al futuro perché la condivisione della conoscenza è lo strumento più forte per la tutela del patrimonio culturale. Il progetto, ideato dalla Direzione Regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell’Emilia-Romagna con il sostegno di Fondazione Telecom Italia, è oggi curato dal Segretariato Regionale per l’Emilia-Romagna.
La Regione Emilia- Romagna sarà inoltre presente al Salone, così come avvenuto nelle passate edizioni, con un importante spazio espositivo dedicato ai piani organici di ricostruzione post sisma dove troveranno voce comuni e aziende impegnate nella rivitalizzazione dei centri storici colpiti dal terremoto 2012.