Retrophuture – Heroes of Vision

Informazioni Evento

Luogo
OREA MALIA'
Via Ugo Bassi 15, Bologna, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
02/02/2019

ore 20

Generi
serata - evento

OREA MALIÀ art production presenta: RETROPHUTURE > HEROES OF VISION.

Comunicato stampa

OREA MALIÀ art production presenta: RETROPHUTURE > HEROES OF VISION

HEROES OF VISION
Fabrizio Passarella e Marco Orea si sono incontrati quarant’anni fa. Uno, appena tornato da un soggiorno di un anno nella Berlino Bowiana, cercava un taglio eroico, l’altro, planato da Milano, aveva creato uno spazio già avanti anni luce. Inevitabile nascessero un’amicizia e una sintonia che da allora si sono approfondite attraversando i decenni, attraverso le prime decorazioni dello studio Orea e della discoteca Kinki (con Marg8), le installazioni, le performance, le mostre (Passarella ha anche disegnato gli allestimenti della prima grande mostra alla Salara dedicata a Orea Malià).
Li accomuna da sempre l’amore per la musica elettronica dei primi anni ’80 (il periodo eroico di grandi sperimentazioni, vissuto con grande passione da entrambi) e per una certa estetica che dal Post-Punk si è evoluta verso futurismi e retrofuturismi, sconfinando in territori nomadi e underground. Hanno continuato, pertanto, a scambiarsi input sull’ultimo album o sull’ultimo concerto, sui viaggi, sui nuovi movimenti artistici, sulle più interessanti riviste underground, condividendo esperienze e scoperte…
Nel frattempo, Passarella, dopo decine di mostre in gallerie e musei, ha abbandonato pittura e scultura, inoltrandosi definitivamente negli spazi ibridi di video, musica e immagine digitale, -che aveva iniziato a sperimentare sin dai primi anni ’80-, adottando il nome programmatico di Retrophuture, e assieme a Marco ha attraversato le avanguardie e le sottoculture degli ultimi decenni del ‘900 e degli inizi del 2000. Nonostante il suo creatore si autodefinisse provocatoriamente “volgarmente parrucchiere”, il “caravanserraglio creativo” di Orea si è infatti trasformato in un porto accogliente non solo per i trend più aggiornati, ma anche per talenti e movimenti musicali e artistici che spesso tardavano a trovare ascolto in una città solo apparentemente ricettiva, ma che venivano immediatamenti riconosciuti dall’infallibile sensibilità di Marco.
Il suo deposito di tendenze si è riempito sempre di più di segni, suoni e visioni, assai simili a quelli di Retrophuture. Essendo, infatti, entrambi rimbaudianamente assolutamente moderni, i loro percorsi, pur diversissimi, hanno continuato a incrociarsi, influenzarsi e mixarsi in un’eccitante vertigine, ben descritta da P. V. Tondelli nel capitolo loro dedicato di Un weekend postmoderno. A loro si è presto unito Marg8, la cui sensibilità tecnologica, già messa a prova nei primissimi lavori comuni, sì è riaccesa con collaborazioni audio-visual in eventi multimediali, concerti, performance teatrali, festival di arte elettronica, mostre ecc., e soprattutto nella gestione live delle immagini, vere jam sessions visuali, sorta di Stream of consciousness video.

L’EVENTO
Per l’occasione Marco Orea e Retrophuture hanno immaginato una grande installazione pervasiva, che trasformerà gli spazi di via Ugo Bassi in una sorta di “caverna magica” visuale, con mappature e proiezioni su monitors e pareti, smaterializzando i già saturi allestimenti dello studio. Sono previste proiezioni persino sui soffitti, con video che rimandano agli “sfondati” barocchi, dove angeli in 3d si libreranno su cieli e nuvole in movimento.
Verranno mostrati i diversi cicli della produzione video di Retrophuture, da quelli ispirati alla nostalgia e alla perdita della cultura mitteleuropea e alla Trilogia Berlinese di Bowie (Through Fades Slides), ai manifesti e alla grafica delle avanguardie russe, del realismo socialista (Helden der Avantgarde), alla mistica araba e persiana e ai giardini d’Oriente (Il Giardino Rabescato), al nuovo ciclo (Ascension), dedicato alla poesia simbolista francese e alla pittura decadente fin de siècle.
Insieme a Marg8 ha inoltre progettato una mappatura gigante sulla facciata degli edifici prospicenti, durante la quale il secondo artista mixerà le clips del primo, in una performance live intitolata Mitropa Café, che riprende i temi mitteleuropei e le atmosfere di Babylon Berlin, dei racconti di Isherwood e di Party in the Blitz di Canetti… Grandi collages dinamici dedicati al mito contemporaneo per eccellenza: la Macchina, soprattutto nelle sue declinazioni legate al viaggio e alla velocità: il dirigibile, l’aereo, l’automobile, la nave, il treno, privilegiando l’era dello Streamline, in cui archeologia del design industriale e futuribile si uniscono.
Fra i tavolini di questo Caffè ideale sfileranno i miti e personaggi del ‘900 cari all’artista (soprattutto quelli che hanno ridefinito il concetto di percezione come Gustav Jung, Marguerite Jourcenar, André Breton, James Hillman, Jiddu Krishnamurti, Walt Disney…), nonché accenni ironici o drammatici al presente e alle vicende del “secolo breve” e ai loro protagonisti: la decadente raffinatezza, i totalitarismi, la spensieratezza degli anni ’60, le rovine delle città irrimediabilmente perdute, le nuovissime metropoli globalizzate, i Ballets Russes, Marlene Dietrich, Joséphine Baker, Nikola Tesla, Arthur Rimbaud, Pasolini, Sofia Loren, la Callas, Léon Theremin e Klara Rockmore, il Costruttivismo, la Bauhaus, il monumentalismo, i sintetizzatori, Mèlies, Murnau e Lang, i giovani Pionieri russi e i Pimpf tedeschi, Isadora Duncan, Luisa Fuller, le World’s Fair, i robots, le porcellane Meissen e Wedgwood (epitomi della fragilissima raffinatezza europea) ecc…
Sul mare scuro della Toteninsel boeckliniana, su cui si è beffardamente incagliata la motonave Concordia, precipita Nijinsky; sulle autostrade del dopoguerra sfrecciano a bordo di spider fiammanti Brigitte Bardot ed Elsa Schiapparelli; Wagner e Ludwig II si stagliano contro i castelli bavaresi: potenti treni a vapore, carenati da Raymond Loewy, corrono sbuffando fra le rovine europee; sul muro di Berlino sbiadiscono gli angeli dipinti negli anni ’80 da Passarella; lo skytrain di Dubai percorre canyon architettonici fatti di grattacieli nuovissimi e cuspidi deco; l’Hindenburg attraversa metropoli per metà New York anni ’30 e per metà Shanghai 2000, infarcite di pinnacoli disegnati da Alex Raymond, seguito dal volo di Flash Gordon; nelle metropolitane moscovite e londinesi si incontrano Brian Eno e Robert Moog; nei cieli elettronici si librano Jurij Gagarin e Valentina Tereškova, fra Sputnik e missili Titan; fantastici Superconstellation sorvolano i continenti assieme a Lindberg, suggerendoci l’estasi cinetica del decollo e del volo; gli eroi dei realismi totalitari si stagliano contro città ideali retrofuturiste, bloccati nel gesto retorico e ideale, nell’eterna bellezza e giovinezza che guarda in avanti, verso il sole dell’utopia (che purtroppo si è rivelato un grande, tragico, abbaglio), quasi a risuggerire, pur nel disinganno e nell’ironia, una tensione ideale di qualche sorta in un’epoca di totale cinismo e mancanza di visione del futuro.
La visual performance sarà accompagnata da un’ottima selezione di musica elettronica “d’epoca” accuratamente scelta (si va dai Kraftwerk, ai Joy Division, agli Ultravox, all’ubiquo Bowie, a John Foxx ecc., fino ai migliori esempi contemporanei come Katja Von Kassel -debitamente attualizzati e remixati-), illuminando le notti di ARTCITY in una vertigine visiva e visionaria.

RETROPHUTURE (Fabrizio Passarella)
Nato a Contarina (Ro) e formatosi all’Accademia di Belle Arti di Bologna, esplora il video e la musica elettronica sin dai primi anni ’80 con installazioni/eventi polimediali che uniscono musica, performance e video. Inserito nel Medialismo dal critico Gabriele Perretta, nel 1994 è stato invitato a una residenza a Düsseldorf dal Dipartimento di Cultura del Nordrhein Westfalen, il cui progetto è stato esposto nei maggiori musei d’arte contemporanea in Germania e Italia. Come artista mediale è stato invitato a numerosissime mostre in gallerie, fondazioni e musei da curatori e critici nazionali e internazionali, il cui elenco è troppo esteso per essere menzionato in questa occasione.
Nel 2010 ha dato vita al progetto Retrophuture, progetto globale di arte polimediale attraverso immagini, grafica, video, testi e musica elettronica, presentato per la prima volta a The Gallery Apart di Roma. Come artista elettronico è stato invitato a importanti manifestazioni come Art First (Jeratica, Palazzo Re Enzo, Bologna 2010), In what we trust (Art Miami Pavilion, 2010), roBOt Festival (Bologna 2013), Santorini Biennale 2014 (vincitore 3° premio), 4 Bienal del Fin del Mundo (Argentina, Cile 2014 - 2015), Meta Cinema - Festival non competitivo delle audivisioni ibridanti -first/second edition (Accademia di Belle Arti, Bologna 2015 - 2016), Bienal de Curitiba (Brasile, 2017), MIBart Festival (Milano 2017), Ibrida Festival (Forlì 2017), Estate 50 Hertz - Festival of the new creative scene (Cattolica 1995/96/97), Video #01 -# 02, rassegna di videoarte (L’Ariete artecontemporanea, Bologna 2017-2018), Astrid Kirchherr with the Beatles (Genus Bononiae, Museo di Palazzo Fava, Bologna 2017 - video Tomorrow did know con Alex Marra), Videoinsight© Collection, (Polo Museale, Palermo 2017), Destiny, video (con Alex Marra, Artefiera, Bologna 2018). Il video The Arabesque-adorned Garden | Il Giardino Rabescato presentato al museo Civico Medievale di Bologna e da L’Ariete artecontemporanea in Arte Fiera 2017 ha vinto il premio Videoinsight©. Inoltre ha disegnato materiali di comunicazione per Tuxedomoon, Peter Greenaway, Vinicio Capossela ecc., e copertine per Cesare Cremonini e Datura.

MARG8 (Gianni Margotto)
Nato a Bologna, formatosi all’Accademia di Belle Arti di Bologna, è artista, scenografo, esperto di informatica, esponente della electronic visual art contemporanea, digital designer e V.J.
Artisticamente si esprime prevalentemente in video o videoproiezioni, “transfigurando” e distruggendo il bianco e nero o impiegando colori elettronici ultrasaturi e distorti, tramite media sia digitali che analogici. Utilizza applicazioni node based con programmazione visuale per controllare eventi in real time e scene audioreattive. Collabora con enti e aziende italiane, utilizzando tecnologie innovative e interattive per la consulenza di presentazioni multimediali, di mapping architettonico, di interfacce digitali, di rendering 3D e di visual design.Ha avviato svariati stage di formazione e training personalizzati nell’ambito artistico, informatico e web e fondato società di produzione informatica. Collabora inoltre con musicisti, DJ, producer, registi, attori, associazioni culturali, teatrali, onlus, enti privati e pubblici.Ha realizzato molteplici installazioni multimediali, virtuali, viodeomapping, videosculture interattive, e progetti molto complessi che coniugano elettronica e performance per teatri, aziende, gallerie, artisti, enti, in svariati ambienti sia indoor che outdoor (piazze storiche, edifici industriali, musei, chiese, corti, certose, spazi espositivi, ecc.)

Retrophuture e Marg8 hanno iniziato da qualche anno una proficua collaborazione artistica e creato, fra l’altro, gli impegnativi interventi visuali nelle tre stagioni di Spritzbook, rassegna di Genus Bononiae, Viaggio nella metà oscura, spettacolo di Carlo Lucarelli 2016, Il Giardino Rabescato, Museo Civico Medievale di Bologna 2016, Underwater Suite - Kunst für den Frieden, Grossmünster di Zurigo 2018, Boxed!, rassegna Video #02, l’Ariete artecontemporanea, Bologna 2018.
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L’iniziativa è segnalata da ARTCITY 2019 ed ha come partners:

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