Reverie – The Sleeping Muse
Performance inedita di Reverie.
Comunicato stampa
In collaborazione con la Fondazione Mudima di Milano, Reverie porta sul palco della Palazzina Liberty, sabato 12 settembre 2020, la performance The Sleeping Muse, un nuovo Sogno pensato dall’artista per la Palazzina Liberty.
Dalle 16:00 alle 20:00 Reverie si troverà sul palco.
L’artista canterà i testi dei sogni ricevuti da tutti coloro che hanno risposto alla sua sollecitazione, a partire dal gennaio 2020, compresi quelli del periodo del Covid-19, e raccolti tramite una piattaforma online dedicata sul suo sito (http://www.reverieinarte.com/coro-di-sogni/ ).
Si tratterà di un lavoro non invasivo per lo spazio ma “purista”. Gli elementi base saranno i sogni, la voce, il corpo, l'immaginazione del pubblico presente.
Come i sogni sono intangibili, anche il canto è un’esperienza effimera che però avrà nuova vita in un’opera corale che Reverie realizzerà a seguito della performance.
Il titolo si rifà non solo al capolavoro di Brancusi, sogno ricorrente nella poetica di Reverie, e all’opera stessa realizzata dalla giovane artista che rappresenta la sua personale visione (con rosa) della “Musa dormiente” (un esemplare unico in bronzo ricavato dal calco a vivo del suo volto con un innesto di rose in fusione diretta) ma anche e soprattutto alla fase notturna di verità del sogno e alla meraviglia e allo stupore che suscita il mostrare quel lato nascosto e sincero di sé.
La musa di Reverie canta mentre dorme e sogna.
Come per ogni altra sua performance, anche il materiale raccolto da questo lavoro collettivo servirà a Reverie per creare un’opera di sintesi.
Il canto di Reverie è vivo, “istintivo” e naturale e proprio per questo rappresenta uno strumento catartico collettivo. Non si tratta della perfezione del “bel canto” né di testi canonici e riconosciuti come capolavori, bensì di sogni, incubi, ricordi, luci e ombre della vita di chi vorrà partecipare: “In The Sleeping Muse Reverie lavora con la materialità della voce usata allo stato grezzo, come elemento plastico, corporeo, che mette in contatto l'esperienza fisica dell'artista con il vissuto onirico delle persone coinvolte. Scultura, performance vocale, attività onirica si fondono in un'opera concepita come processo conoscitivo collettivo” commenta Raffaella Perna.
“Sogno 2: The Sleeping Muse” è un altro tassello linea con la recente pubblicazione di Reverie: “librosogni”, edito da Skira (una raccolta senza censure dei sogni dell’artista del 2019, scritti con la sua peculiare “cacografia” insieme a una raccolta di opere inedite, “sogni fisici” atemporali), nonché con altri progetti che, come questo, rientrano in un ampio ciclo di performance corali a partire da “Sogno 1: l’archetipo del sé” realizzato alla Fondazione VOLUME! di Roma lo scorso novembre.