Rêveries. Tredici artisti francesi del dopoguerra
In mostra un nucleo di opere che testimoniano un modo armonico e raffinato di interpretare l’arte informale.
Comunicato stampa
Studio Gariboldi presenta REVÊRIES tredici artisti francesi del dopoguerra.
In mostra un nucleo di opere che testimoniano un modo armonico e raffinato di interpretare l’arte informale.
Tredici maestri dell’arte moderna che hanno attraversato le strade di Parigi negli anni in cui scrittura, musica e arte costituivano un connubio inscindibile. Alcuni di loro hanno firmato anche romanzi e poesie, altri sono transitati dal cinema e dal teatro, tutti grazie alle loro esperienze sono arrivati a portare sulla tela accostamenti cromatici eleganti, producendo il miglior informale degli anni ‘50 e ‘60.
REVÊRIES è un sogno ad occhi aperti, una ballata romantica attraverso le forme astratte che ricordano il mondo animale di Jean-Michel Atlan, le composizioni a puzzle e incastro di Serge Poliakoff, gli arrangiamenti accurati e potenti di linee nere su sfondo colorato di Hans Hartung e ancora l’eleganza di Jean Fautrier, il più importante precursore dell’informale. In mostra anche Ben Vautier con uno dei suoi famosi scritti bianchi su sfondo nero, Jean Messagier e Jacques Doucet, tra i protagonisti dell’astrattismo lirico e Alfred Manessier, artista poliedrico, famoso non solo per le sue pitture ma anche per le sue scenografie teatrali. Chiudono l’esposizione l’artista cinetico Pol Bury, gli astrattisti André Lanskoy, André Marfaing, Gérard Schneider e François Morellet, precursore del minimalismo in Europa e maestro dell’astrazione geometrica.
Il titolo della mostra trae ispirazione dall’album ‘Rêveries’ (2003) di Paolo Conte, in cui il musicista ripercorre attraverso le parole e la musica un passato lontano ricco di emozioni e atmosfere.