Riccardo Arena – Vavilon. Project C – Solovki Islands
In apertura della programmazione 2015-2016, Viafarini presenta alla Fabbrica del Vapore il progetto monografico di Riccardo Arena VAVILON | Project C – Solovki Islands, inaugurando una stagione di ricerca sulle molteplici relazioni tra pratica artistica e ricerca culturale.
Comunicato stampa
In apertura della programmazione 2015-2016, Viafarini presenta alla Fabbrica del Vapore il progetto monografico di Riccardo Arena VAVILON | Project C – Solovki Islands, inaugurando una stagione di ricerca sulle molteplici relazioni tra pratica artistica e ricerca culturale.
Il lavoro artistico di Riccardo Arena si compone di processi d’indagine nomadi e a lungo termine che, attraverso l’accumulazione intuitiva di materiali di studio e operazioni di stratificazione e assemblaggio, si condensano in strutture narrative, matrici per lo sviluppo d’immaginari visivi.
Dopo un ciclo di lavori portati a termine in Cina e Argentina, VAVILON assume come caso studio le Isole Solovki, un arcipelago nel Mar Bianco russo, distante 160 Km dal Circolo Polare Artico che attraverso i millenni si è fatto luogo di culto e d’iniziazione per le antiche popolazioni nomadi del mare, dimora mistica e di ascesi spirituale, santuario ortodosso, teatro della paradossale esperienza dei gulag, testimone di utopie e distopie totalitariste, terreno di battaglie ideologiche e tempio per la redenzione.
La ricerca scaturita da un’esperienza di viaggio di Arena nel 2013 sulle isole e dallo studio dei testi di Marco Bulloni su questi territori, si è evoluta, nell’arco di tre anni, in un’investigazione sugli aspetti meno noti della cultura russa legati principalmente alla filosofia cosmista che tesse una sottotrama occulta del primo sistema totalitarista sovietico e permea tutta la storia della cosmonautica russa.
Le opere che compongono VAVILON ricostruiscono la morfologia delle Solovki su un piano immaginario, rivelandone la forma più intima, la mappa più profonda e autentica, e manifestando le forze psicogeografiche che hanno plasmato gli eventi storici sedimentati nel tempo e nel territorio delle Isole. Interrogandosi sulla funzione di catalizzatore o di semplice ricettacolo svolta dalle Solovki, Riccardo Arena assume i 35 labirinti presenti nelle Isole come trigger formale e concettuale per la ricerca storica e visiva. Partendo dall'intuizione di Bulloni che "l’isola é essa stessa un labirinto" oltre che sintesi geometrica del viaggio redentivo dell’anima disposta a trascendere i limiti della sua condizione umana, Riccardo Arena estende questo metodo analitico al periodo monastico, al Gulag, ai motivi cosmisti, per i quali la ricerca dell’immortalità passa attraverso la fuga cosmica dal labirinto della mortalità.
Il progetto VAVILON di Riccardo Arena si formalizza attualmente in un lungometraggio - presentato in anteprima nazionale il 10 Settembre 2015 presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino in occasione della mostra collettiva The man who sat on himself curata da Kate Strain, Angelica Sule e Zsuzsanna Stanitz – e un “compendio visivo” composto da elementi eterogenei che costituisce il nucleo forte della presentazione a Viafarini.
La presenza di VAVILON | Project C – Solovki Islands a Viafarini ha l’obiettivo di condividere con il pubblico i processi e le suggestioni che alimentano il progetto artistico creando confronto e mutuo dialogo tra ricerca scientifica e ricerca artistica contemporanea. La presentazione milanese diventa infatti una piattaforma di interventi condotti da ricercatori e professionisti sulle tematiche di investigazione che hanno contribuito a creare la base teorica e l’immaginario visivo dell'intero progetto. Questa piattaforma è curata da Matteo Bertelè, docente presso il Centro Studi sulle Arti della Russia dell’Università Ca’ Foscari Venezia in collaborazione con Giulia Airoldi, curatrice e ricercatrice indipendente e coinvolge: Matteo Bertelé, Marco Bulloni, Giorgio Galli, Matteo Guarnaccia, Massimiliano Judica Cordiglia, Gian Piero Piretto.
Riccardo Arena (Milano, 1979). Vive e lavora tra Buenos Aires e Milano. Tra le recenti mostre personali: MUERTE DUAL ELLERO, Galeria Wussmann, Buenos Aires (2011); IL QUATTRO VOLTE ALBERO, Mayr3 - Allegra Ravizza Art Project, Milano, (2009); FOUR TIMES A TREE, 1918ArtSpace, Shanghai (2008); THE MILLS OF GOD GRIND SLOWLY, Knap Gallery, Amsterdam (2007). Tra le recenti mostre collettive: THE MAN WHO SAT ON HIMSELF, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2015); GROWING ROOTS, Premio Furla, Palazzo Reale, Milano (2015); SCENARIO DI TERRA, MART, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto (2014); BELVEDERE, MAGA, Museo di Arte Moderna di Gallarate (2014); IL GIARDINO DEI SENTIERI, OCT Contemporary Art Terminal Shanghai (2013); ARIMORTIS, Museo del Novecento, Milano (2013); ITALIAN CONTAINER, Armenia Center for Experimental Art, Yerevan (2010). Ha inoltre presentato il suo lavoro video a: ATHENS VIDEO ART FESTIVAL, Atene (2013); LES URBAINES FESTIVAL, Espace Arlaud, Le Bourg, Lausanne (2011); ON.FOCUS RICCARDO ARENA, Palais De Glace, Buenos Aires (2010); THE MOBILE ARCHIVE, Stacion - Center for Contemporary Art Prishtina, Republic of Kosovo (2009); INVIDEO 2009 SENZA META. NO DESTINATION, Spazio Oberdan, Milano (2009); THE GAZE, Whitechapel Art Gallery, London (2006). Ha partecipato a workshop e residenze; IN FAVOUR OF A TOTAL ECLIPSE, Fiorucci Art Trust, Stromboli (2015); VIR, Viafarini Residency, Milano (2015) ed è stato tra i vincitori di LONG PLAY - XXIV edizione del Premio Nazionale Arti Visive, MAGA, Museo Arte Contemporanea Gallarate (2011) e MANUALMENTE | 1ST. PRIZE Villa Panza, Varese (2011).