Riccardo Beretta / Marco Parmeggiani
Francesca Minini è lieta di annunciare l’inedita collaborazione dell’artista Riccardo Beretta (1982), rappresentato dalla galleria dal 2016, con l’architetto/designer Marco Parmeggiani (1972).
Comunicato stampa
Soltanto chi ha saputo rannicchiarsi sa abitare con intensità
Gaston Bachelard, La poétique de l’espace
Francesca Minini è lieta di annunciare l’inedita collaborazione dell’artista Riccardo Beretta (1982), rappresentato dalla galleria dal 2016, con l’architetto/designer Marco Parmeggiani (1972).
Lo spazio in Brera di Luca Preti Design Storico è stato immaginato da Parmeggiani come un allestimento complesso e caldo, dove le opere d’arte di Beretta abiteranno in dialogo con le sue nuove creazioni per il Fuori Salone 2018.
L’incontro Parmeggiani / Beretta è una contaminazione di materiali, colori e percezioni sensoriali. Questo territorio interstiziale fra arte e design è sublimato dalle due grandi consolle realizzate a quattro mani per l’occasione. Esse indagano il significato di display: opera d’arte e involucro, paesaggio visivo e strumento esistenziale. L’allestimento concepito per la mostra prevede l’esposizione di due pezzi della collezione personale di Luca Preti: l’opera cronotopica Wonder Box (1971-2015) e la consolle Block (1972) dell’artista e architetto Nanda Vigo (1936).
Il Continuum Temporale, non solo tra passato e presente, ma tra linguaggi artistici e competenze artigianali, tra materiali naturali ed industriali, tra superfici nette e sfumate, è il motivo per il quale la loro sinergia progettuale ha portato ad un nuovo risultato di espressione reciproca. Tale proposito è enfatizzato nella tecnica di incisione su legno di Beretta Terrasanta Relief. Questa tecnica, adottata per i pannelli centrali delle consolle, annulla le linee di contorno dell’intarsio ligneo tradizionale, innescando superfici ibride, rumorose ed inaspettate.
Se il progetto della casa, con la sua cornice di utilizzo borghese, è assunto come strumento di analisi per l’anima umana, ecco che è l’immaginazione ad aumentare i valori della realtà. Il luogo della casa borghese viene espresso non solo come emblema e stereotipo di rassicurazione e benessere, ma anche come spazio che al suo interno genera inquietudine e spaesamento. Questo reciproco senso di instabilità ha dato la possibilità di elaborare due elementi tipicamente borghesi, quali la consolle, vista ed interpretata come un Erma bifronte, e un daybed, interpretato come tramite di trascendenza metafisica mentale o elemento base materiale della psicoanalisi freudiana.
Se Beretta miscela calde essenze lignee e morbidi velluti ricamati, Parmeggiani predilige materiali freddi. Elementi di esternazione della struttura e della forma architettonica per edilizia, quali: putrelle di ferro, acciaio e fibre cellulari alleggerite in pvc e alluminio, sono contrapposti alla freddezza algida e pregiata di marmi e alabastri. Dalle tematiche di Pirandello a Boetti, passando per Sottsass, il dialogo è stato alla base della scelta di ogni singolo materiale ed accostamento. La mostra è un viaggio di percezioni sensoriali contrapposte.