Riccardo Martinelli – Les Magnifiques
Le opere della serie “Les Magnifiques” a un primo sguardo potrebbero apparire come ritratti in abiti d’epoca di ottima fattura, ma sono molto altro. La minuzia di ogni particolare non è fine a se stessa, ma si fa tramite per un’esplorazione profonda delle espressioni del volto, delle intenzioni.
Comunicato stampa
LO SPAZIO DI VIA DELL’OSPIZIO (Libreria • Galleria d’arte • Sala da tè)
presenta
Les Magnifiques – Un progetto di Riccardo Martinelli
Inaugurazione 13 gennaio 2019 alle ore 17.00
Mostra visitabile dal 14 gennaio al 9 febbraio 201
Il progetto
Le opere che compongono la serie “Les Magnifiques” a un primo sguardo potrebbero apparire come ritratti in abiti d’epoca di ottima fattura, ma sono molto altro. La minuzia con cui è reso ogni particolare non è mai fine a se stessa, ma si fa tramite per un’esplorazione profonda delle espressioni del volto, delle intenzioni e dei sentimenti dei protagonisti. Il loro sguardi, facendosi forti dei sontuosi abiti e delle magnifiche gorgiere, dialogano con l’ambiente che li circonda e, attraverso gli oggetti che li accompagnano, raccontano la loro storia. Il foglio di carta diventa un teatro dove i personaggi sono attori con un monologo da recitare. Allo spettatore che si trova “in ascolto” è offerta la possibilità di immaginare ciò che è accaduto prima di questo momento in cui li troviamo e tutto ciò che deve ancora accadere.
La tecnica
Il progetto è realizzato con la tecnica della penna a sfera(BIC), qui arricchita con lumeggiature eseguite a matita bianca o acquerello. Una tecnica ancora poco diffusa che offre all’artista l’opportunità di arricchire il suo lavoro sia dal punto di vista tecnico che espressivo mettendolo di fronte a nuove opportunità, ma anche ad alcune difficoltà oggettive con cui confrontarsi: l’errore non concede rettifica o correzione, ma deve essere “considerato” e quindi reso parte dell’evoluzione dell’opera.
Attraverso un paziente lavoro si ottengono le sfumature dei mezzi toni e una splendida intensità di neri. Il tratteggio infine diventa un tessuto prezioso dove stendere gli elementi del disegno.
L’artista
Riccardo Martinelli nasce nel 1973 sulla montagna Pistoiese. Dopo essersi diplomato all’Istituto d’arte P. Petrocchi di Pistoia si trasferisce a Bologna e si iscrive al DAMS (Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo) presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia di Bologna.
Alla fine degli anni novanta si sposta a Milano dove inizia a lavorare nel mondo della comunicazione e della grafica. In questi anni studia e pratica teatro con particolare interesse per la regia.
Durante il 2011/2012 frequenta il corso di figura della scuola del Castello Sforzesco di Milano con il maestro Alberto Rovida. Nel 2014 diventa allievo del maestro incisore Gigi Pedroli, fondatore del Centro dell’Incisione del Naviglio a Milano.
La sua ricerca artistica si lega fin da principio alla rappresentazione della figura umana, ritratto e nudo.
I progetti su cui sta lavorando attualmente esplorano anche la struttura di elementi naturali con frequenti fascinazioni nell’ambito dell’informale.
Penna a sfera (bic), pittura acrilica, acquerello, pittura ad olio, grafite e acquaforte sono le tecniche con le quali sta costruendo il suo linguaggio visivo.
Nel 2016 ha iniziato l’attività espositiva con personali a Milano, Pavia e San Marcello Pistoiese.
Contemporaneamente inizia a dedicarsi anche all’insegnamento tenendo workshop e corsi sul disegno in generale e in particolare sul ritratto.
Citazioni
Riccardo Martinelli è un artista che reputo tra i più interessanti in questi anni italiani. Il suo realismo onirico è tanto figurativo quanto ipnotico… Invito chiunque a visionare dal vivo queste incursioni post-barocche, che fanno deflagrare l’arte del ritratto, sorprendente e spiazzante ad altezza 2017.
Giuseppe Genna (scrittore)
Nonostante la perfezione, il segno di Riccardo Martinelli non è borioso, si mette al servizio e si ritrae, per cogliere una ad una le emozioni e rivelarne la complessità.
Greta Beneforti (art director)
Martinelli non indulge all’accademia, ma alla più pura tradizione toscana quella del disegno, cui aderisce con piglio sicuro, scevro da incertezze, declinando la classicità in un ossimoro tra antico e moderno, dove la composizione si ricompone spesso in morbida armonia dal gradevole impatto visivo.
Pamela Galloni (scrittrice e insegnante)
Potremmo definire Martinelli un instancabile ricercatore, che non si accontenta dei primi positivi risultati, ma va costantemente oltre.
Sauro Romagnani (giornalista)
L’opera di Riccardo Martinelli piace – sia alla critica sia al pubblico – proprio per la sua capacità di essere antica e moderna insieme, figlia di una scuola nobile come quella toscana, alla portata di tutti ma anche sottile, spiazzante, soprattutto in tempi come i nostri.
Fabrizio Tassi (giornalista)