Riccardo Previdi – Fun with flags
Negli spazi di Francesca Minini, Riccardo Previdi riflette sui grandi temi della nostra attualità, attraverso tre nuovi corpi di lavori: i quadri di grande formato Red Carpet, i tavoli Fun With Flags e le buste sottovuoto Vacuum (Celebrity Dresses).
Comunicato stampa
Immagini distorte, scomposte e sovrapposte, che si mescolano fra loro con l’urgenza di raccontare il nostro complesso presente. Negli spazi di Francesca Minini, Riccardo Previdi riflette sui grandi temi della nostra attualità, attraverso tre nuovi corpi di lavori: i quadri di grande formato Red Carpet, i tavoli Fun With Flags e le buste sottovuoto Vacuum (Celebrity Dresses).
Le tele, ottenute stampando con un plotter più volte sullo stesso supporto ed intervenendo manualmente con pittura acrilica, ruotano intorno ad un gruppo di immagini di serate di gala trovate su internet. Queste immagini vedono protagonisti tre soggetti: i fotografi (e l’atto di guardare – ma anche la tecnologia e l’illusione che questa ci dà di fermare il tempo), le attrici (e l’atto di esibirsi – ma anche la bellezza e la sua natura effimera), l’ambiente circostante (gli sfondi con gli sponsor e il tappeto rosso – il cui colore è quasi sicuramente memoria del sangue di battaglie del passato). Queste tre entità, sovrapposte tra loro, generano degli ibridi in cui la fisionomia delle attrici scompare. Una metamorfosi che porta le cose a sciogliersi tra loro producendo dei miscugli colorati di materia organica ed inorganica.
Il processo produttivo e il pensiero che sta dietro ai tavoli Fun With Flags non è troppo diverso da quello appena descritto. Anche in questo caso c’è una trasformazione in atto. La stampa UV sulle tavole di MDF con cui sono costruiti i tavoli è ottenuta in due passaggi, allo scopo così di mescolare meccanicamente, e quindi con un processo più pittorico, i colori. I soggetti stampati sono delle bandiere accartocciate, di paesi confinanti, europei e non, che sono stati in conflitto, che lo sono tuttora o che potrebbero esserlo in futuro. Sono bandiere che sovrapponendosi alterano le geometrie e le combinazioni cromatiche originali e con esse le storie che le hanno generate. I tavoli, luogo di condivisione, di lavoro, di confronto e di dialogo, sono così delle sculture umili, che scendono dal piedistallo e accettano di assolvere una funzione pratica.
I Vacuum (Celebrity Dresses) riprendono la modalità di lavoro dei Vacuum (Cocoon) esposti alla mostra personale di Previdi dal titolo What Next? tenutasi lo scorso Aprile al Museo di Arte Contemporanea di Villa Croce a Genova. Mentre però a Genova le grandi buste di plastica trasparente contenevano i resti di performances realizzate da Previdi nel corso degli anni, nella mostra da Francesca Minini contengono le imitazioni di celebri abiti da tappeto rosso acquistati dall’artista su thecelebritydresses.com e xdressy.com, siti specializzati nella vendita di questo genere di manufatti. Manufatti che, come nella maggior parte dei casi ai giorni nostri, vengono prodotti nella Repubblica Popolare Cinese. Questi abiti, solo poche ore dopo essere stati indossati sui tappeti rossi più celebri del pianeta vengono riprodotti ad una velocità tale che a distanza di una settimana dalla loro prima apparizione vengono già recapitati da DHL in tutto il mondo.
Il tentativo, accostando tra loro cose apparentemente tanto diverse, è ancora una volta quello di cercare di immortalare il paesaggio che ci circonda. Un paesaggio non più solo fisico, ma in osmosi con quello virtuale. Battaglie commerciali, politiche e militari condotte senza esclusione di colpi, sono lo sfondo della nostra quotidianità. La violenza che si cela dietro molte delle cose che ci circondano è una realtà con cui dobbiamo fare i conti tutti i giorni. Sforzandosi sempre di non ricorrere a pericolose semplificazioni Riccardo Previdi prova anche questa volta a far emergere alcuni elementi che compongono la trama e l’ordito del nostro vivere quotidiano, cercando di non rinunciare ad una certa leggerezza del fare e – quando possibile – una certa dose di sense of humor.