Rifrazioni. 15 curatori x 15 artisti
Quindici curatori, di generazioni diverse e ambiti critici eterogenei, tra i più attenti e riconosciuti, anche a livello internazionale, hanno individuato quindici artisti che hanno offerto una propria interpretazione degli spazi storici di una delle accademie più antiche d’Europa, intesa come “Casa degli Artisti”.
Comunicato stampa
Fino dalla sua costituzione, alla fine del Cinquecento, l'Accademia Nazionale di San Luca è stata ideata come un sodalizio di artisti ed architetti e, sulla propria autonomia ed indipendenza, ha costruito il suo prestigio ed il suo carisma e a tutt'oggi l'Accademia elabora il suo percorso sulla volontà esclusiva degli artisti, degli architetti e degli storici che la compongono.
È in questa luce, ed è proprio il caso di usare questa espressione, che dobbiamo intendere la mostra che stiamo per inaugurare: Rifrazioni. 15 curatori x 15 artisti.
Abbiamo tutti in mente il prisma di cristallo di Isaac Newton che, attraversato da un raggio di luce bianca, la scompone facendola riverberare nello spettro luminoso multicolore altrimenti invisibile.
Trasformazione, moltiplicazione, mutamento, deviazione, relazione, irradiazione, apparenza, continuità, riflesso, svelamento, rivelazione, sono solo alcune parole riferibili al prisma newtoniano, sovrapponibili a ciò su cui gli artisti ogni giorno meditano ed elaborano la loro opera.
Abbiamo aperto non solo le porte esterne dell'Accademia ma anche tutte quelle interne, in qualche caso per la prima volta, e persino quei luoghi di lavoro quotidiano della nostra Istituzione. Dagli archivi alla biblioteca, dalla nobile rampa borrominiana alle cantine, dal museo al giardino, fino alla sala cosiddetta di Raffaello con il nostro restauratore al lavoro. Sarà oltretutto un'occasione per vedere luoghi vitali dell'Accademia di non facile accesso e ignoti ai più.
Come un flusso sanguigno che invaderà queste sale, quindici artisti tra i protagonisti della scena contemporanea, scelti da altrettanti curatori tra i più attenti agli sviluppi attuali dell'arte, installeranno le loro opere ovunque, in un labirintico percorso, intrecciato alle nostre attività quotidiane.
Riteniamo che l'attività critica, nelle dinamiche dell'arte, sia ineludibile. Anzi, la riflessione sull'arte ed il suo ruolo è sempre più necessaria al bilanciamento delle forze messe in campo dal sistema economico, altrettanto necessario, ma fuorviante se slegato dal riconoscimento del valore culturale dell'opera d'arte. L'indipendenza della critica è un valore pari alla libertà dell'artista. Di qui l'invito a un numero esteso di curatori di varie generazioni. Sono 15 ma se gli spazi accademici lo avessero permesso, sarebbero stati certamente di più.
La mostra non ha nessuna intenzione di offrire una panoramica esaustiva di quanto avviene oggi nell'arte contemporanea, ma senz'altro può essere intesa come una prima tappa di un percorso di indagine che si intende proseguire nel tempo integrando a queste iniziative di carattere collettivo degli approfondimenti monografici.
Alla mostra si affiancherà il programma di performance dal titolo Archetipi, affidato a un ulteriore curatore, che vedrà coinvolti alcuni tra i più interessanti artisti del settore. Queste performance avverranno nell'arco di tutta la durata della manifestazione, tra aprile e giugno.
Durante lo stesso periodo si terranno incontri pubblici tra le coppie curatore - artista per offrire una lettura dell'opera presentata in mostra e nel contempo fare il punto sulla situazione dell'arte contemporanea e sulle prospettive future. Installazioni e interventi verranno documentati in un catalogo che sarà presentato entro la fine della mostra.
L'Accademia quindi, pur sentendo vivissimo il suo ruolo di centro studi dell'antico ma considerando come attuale l'intero corso della storia dell'arte, intende inserirsi sempre più nella vivacità della contemporaneità e nel dibattito intorno a essa. E lo fa a pieno titolo, perché questa è da sempre la sua vocazione: essere la Casa degli Artisti.
Marco Tirelli, Presidente