Rigore e fascino: Il cinema di Chantal Akerman

Nel decennale dalla morte, Cineteca Milano ricorda la regista Chantal Akerman con una rassegna dei suoi miglior film che si terrà al cinema Arlecchino.
Comunicato stampa
Nel decennale dalla morte, Cineteca Milano ricorda la regista Chantal Akerman con una rassegna dei suoi miglior film che si terrà al cinema Arlecchino, dal 2 al 17 aprile, e intitolata "Rigore e fascino: Il cinema di Chantal Akerman". La Akerman è stata una delle registe più innovative e influenti del cinema contemporaneo, nota per il suo approccio minimalista e sperimentale alla narrazione e alla struttura cinematografica. Regista belga, di famiglia ebrea, nacque a Bruxelles il 6 giugno 1950. Figura unica tra le cineaste della sua generazione, con il suo stile ha contribuito a tracciare la mappa di un nuovo linguaggio espressivo. Chantal Akerman nel 1967 iniziò a frequentare l’Institut National Supérieur des Arts du Spectacle di Bruxelles e nel 1968 girò il corto Saute ma ville di cui era l'unica interprete. Si trasferì subito dopo a Parigi, dove frequentò i corsi dell'Université internationale du théâtre e, dopo aver girato L'enfant aimé (1971), partì per New York. È del 1972 il suo primo lungometraggio, Hotel Monterey, interamente girato all'interno dell'albergo di New York in cui la Akerman alloggiava, strutturato per inquadrature fisse, e lunghi piani-sequenza. Tornata a Parigi nel 1974, girò Je, tu, il, elle, opera radicale che mostrò tutta la forza e il coraggio della cineasta. Il 1975 fu l'anno di Jeanne Dielman, 23 Quai du Commerce, 1080 Bruxelles, più di tre ore di durata, strutturato in blocchi di piani-sequenza e girato in sole sei settimane. Quello stesso anno la Biennale di Venezia rese omaggio alla regista con una personale. Nel 1975 Chantal Akerman fondò una sua casa di produzione, la Paradise Films, e l'anno seguente fece ritorno negli Stati Uniti per girare News From Home. Dopo Les rendez-vous d'Anna, del 1978, intenso meta-itinerario autobiografico interpretato da Aurore Clément, che a partire da questo film cominciò una ininterrotta collaborazione con la regista, e Tutta una notte del 1982, la Akerman si mise a lavorare a un progetto complesso che si articolò tra Les années 80 del 1983 e Golden Eighties del 1986, doppia esercitazione sul musical e sulla commedia. Il 1991 è stato l'anno di Notte e giorno: la protagonista Julie è divisa tra l'amore per Jack e quello per Joseph, come lo è il film tra musical e racconto morale. Con D'Est (1993) la Akerman si è impegnata per la prima volta in un'operazione multimediale, un film e una videoinstallazione a esso legata, allestita a Parigi. Nel 1994, l'anno in cui morì suo padre, la Akerman aveva cominciato a lavorare a Un divano a New York con Juliette Binoche e William Hurt, terminato l'anno seguente: morbido omaggio iconoclasta alle commedie hollywoodiane di Frank Capra e di Ernst Lubitsch. Dopo alcuni lavori per il teatro e per la televisione, la regista ha girato nel 2000 La captive, in cui le abituali tematiche del suo cinema (desiderio, mancanza, densa esperienza del tempo e del vuoto) si confrontano con il peso del cinema classico. Chantal Akerman soffriva di problemi maniaco-depressivi aggravatisi dopo la morte della madre, cui è dedicato il doc No Home Movie, che la condussero a togliersi la vita il 5 ottobre del 2015.
IL PROGRAMMA E LE TRAME DEI FILM
Mercoledì 2 aprile
Ore 17.30-19.00
Masterclass sul cinema di Chantal Akerman di Wouter Hessels, professore di cinema presso diverse Università e Centri Audiovisivi. Tra il 2011 e il 2012 è stato direttore e curatore della Cineteca Reale Belga (Cinematek) e ora lavora come curatore di film per il Castello di Gaasbeek.
Ingresso libero con prenotazione sul sito www.cinetecamilano.it
A seguire alle ore 19.00 l’Ambasciata del Belgio in Italia offrirà a tutti i partecipanti birra artigianale belga.
Ore 20.00
Jeanne Dielman, 23, quai du commerce, 1080 Bruxelles
Regia: Chantal Akerman; interpreti: Delphine Seyrig, Jan Decorte, Henri Storck, Jacques Doniol-Valcroze; nazione: Belgio; anno: 1975; durata: 201’
La storia della vita di una casalinga, vedova, che cucina, si dedica alla casa, e si prostituisce part-time, per racimolare qualche soldo in più e mandare avanti la casa e gli studi del figlio adolescente.
La proiezione verrà introdotta da Sylvaine Akerman, presidente della Fondation Chantal Akerman e Wouter Hessels.
Il film fa parte della Art Week
Giovedì 3 aprile
Ore 18.30
Golden Eighties
Regia: Chantal Akerman; interpreti: Delphine Seyrig, Myriam Boyer, Fanny Cottençon, Jean-François Balmer, Charles Denner; nazione: Belgio/Francia; anno: 1986; durata: 96’
Per il suo ultimo grande ruolo cinematografico Delphine Seyrig ritrova Chantal Akerman alcuni anni dopo Jeanne Dielman. Golden Eighties, commedia musicale burlesca, tenera e frenetica, fa indossare ancora una volta gli abiti della piccola borghesia alla sfavillante attrice e militante femminista con il personaggio di Jeanne Schwartz, negoziante della Galerie de la Toison d’Or di Bruxelles. Tuttavia, sotto le apparenze del conformismo sociale in abito nero e colletto bianco, Jeanne appare come uno dei personaggi più politici della galassia di eroine akermaniane. Bella donna di mezz’età, proprietaria di un negozio d’abbigliamento, la sua dolcezza nasconde però l’immenso trauma della Seconda guerra mondiale e il silenzio di una donna sopravvissuta all’Olocausto.
La proiezione verrà introdotta da Sylvaine Akerman, presidente della Fondation Chantal Akerman e Wouter Hessels.
Sabato 5 aprile
Ore 21.30
Saute ma ville
Regia: Chantal Akerman; interpreti: Chantal Akerman; nazione: Belgio; anno: 1968; durata: 13’
Diciottenne, fuggita da una scuola di cinema che la ignora, Chantal si inventa cineasta con un corto irresistibile nel quale i gesti domestici SI sublimano in ossessione e slapstick.
La proiezione verrà introdotta da Sylvaine Akerman, presidente della Fondation Chantal Akerman.
Accompagnamento musicale live a cura di Sonia Wieder-Atherton e Katia Weimann a cui segue un concerto musicale dal vivo dedicato a Chantal Akerman, durata 60’.
Il cineconcerto è sostenuto da Brussels House Milan
Domenica 6 aprile
Ore 17.00
D’Est
Regia: Chantal Akerman; nazione: Belgio/Francia/Portogallo; anno: 1993; durata: 107’
Documentario girato in 16 mm in Germania, Polonia e Russia. Il film - senza commenti e dialoghi, ma attraverso l'osservazione e la sperimentazione formale - investiga la vita durante i tempi instabili seguiti al collasso dell'Unione Sovietica.
Il film fa parte della Art Week
Sabato 12 aprile
Ore 13.00
Un divano a New York
Regia: Chantal Akerman; interpreti: William Hurt, Juliette Binoche, Kent, Broadhurst, Paul Guilfoyle, Richard Jenkins; nazione: Belgio/Francia/Germania; anno: 1996; durata: 100’
Grazie ad un annuncio economico pubblicato sull' "Herald Tribune", un ricco psicanalista in crisi si trasferisce a Parigi, nella casa popolare di Béatrice, cui cede il suo lussuoso attico a Manhattan. Non ha però previsto che i suoi clienti scambino la francese per una analista e che il suo fascino finirà per farlo innamorare.
Proiezione in 35mm
Sabato 12 aprile
Ore 21.00
Je, tu, il, elle
Regia: Chantal Akerman; interpreti: Chantal Akerman, Niels Arestrup, Claire Wauthion; nazione: Belgio/Francia; anno: 1974; durata: 86’
Julie è una ragazza che vive da sola nella sua stanza e trascorre il tempo riordinando i mobili, scrivendo lettere e mangiando zucchero da un sacchetto di carta. Alla fine esce e, facendo l'autostop, incontra un giovane camionista. I due si fermano lungo la strada, prima in un ristorante, poi in un bar e infine in un bagno. Il ragazzo si fa masturbare da Julie, e in seguito inizia a parlarle della sua vita familiare. Dopo essersi separata dal suo compagno di viaggio, Julie va a trovare una donna, sua ex amante, che le prepara da mangiare e le chiede di andarsene l'indomani mattina. Julie comincia a spogliare la donna e le due hanno un rapporto sessuale.
Domenica 13 aprile
Ore 19.00
No Home Movie
Regia: Chantal Akerman; interpreti: Chantal Akerman, Natalia Akerman, Sylvaine Akerman; nazione: Belgio/Francia; anno: 2015; durata: 115’
Chantal Akerman dirige un film sulla madre, una madre non c'è più. Sulla donna arrivata in Belgio nel 1938 fuggendo dalla Polonia e sopravvissuta all’Olocausto. Su una donna che si vede sempre sola, nel suo appartamento di Bruxelles. Un film, l’ultimo della Akerman, sul mondo che cambia e su una madre che non se ne accorge.
Martedì 15 aprile
Ore 17.00
Saute ma ville
Regia: Chantal Akerman; interpreti: Chantal Akerman; nazione: Belgio; anno: 1968; durata: 13’
Diciottenne, fuggita da una scuola di cinema che la ignora, Chantal si inventa cineasta con un corto irresistibile nel quale i gesti domestici SI sublimano in ossessione e slapstick.
La chambre
Regia: Chantal Akerman; intepreti: Chantal Akerman; nazione: Belgio/Usa; anno: 1973; durata: 11’
A vent’anni Chantal Akerman fugge da una Bruxelles senza stimoli per approdare a New York. Qui incontra il cinema sperimentale, si sente libera e s’innamora di una città alla quale ritornerà spesso. Vi gira Hotel Monterey, capolavoro del cinema sperimentale, in ventiquattr’ore esatte. La mattina dopo, esausta, si filma in La Chambre, folgorante omaggio a Michael Snow e apice del suo cinema più minimalista.
Hotel Monterey
Regia: Chantal Akerman; nazione: Belgio/Usa; anno: 1973; durata: 65’
Sotto lo sguardo profondo di Chantal Akerman, uno squallido hotel di New York brilla di mistero e di inaspettata bellezza. I suoi corridoi, gli ascensori, le stanze, le finestre appaiono come se fossero parte di un quadro di Edward Hopper.
Giovedì 17 aprile
Ore 19.00
Toute une nuit
Regia: Chantal Akerman; interpreti: Aurore Clément, Tchéky Kario, Jan Decorte, Natalia Akerman; nazione: Belgio/Francia; anno: 1982; durata: 90’
In questa pellicola, la regista ci conduce attraverso una notte in cui diverse coppie si confrontano con i loro momenti di intimità, comunicazione e conflitto. Attraverso scene prive di dialoghi, vengono esplorate le dinamiche emotive e relazionali tra i personaggi, creando un'atmosfera carica di tensione e desiderio. Un viaggio nella profondità delle relazioni umane che si svela durante le ore più buie della notte.