Rinaldo Invernizzi – Smeraldo. Antracite. Cobalto
La mostra vuole essere un inno all’amatissima città lagunare
dove l’Artista espone per la prima volta.
Comunicato stampa
La mostra “Rinaldo Invernizzi. Smeraldo. Antracite. Cobalto” ospitata
nella splendida cornice di Palazzo Martinengo a Venezia dal 20 aprile al
30 settembre 2022, vuole essere un inno all’amatissima città lagunare
dove l’Artista espone per la prima volta, attraverso oltre una ventina
di oli su tela inediti realizzati in questo ultimo anno nei quali
campeggia la dimensione soggettiva dei tre colori. La mostra, a cura di
Henry-Claude Cousseau (già Direttore dell’Accademia di Belle Arti di
Parigi) e Andrea B. Del Guercio (già Accademia di Belle Arti di Brera
Milano), sarà inaugurata mercoledì 20 aprile alle ore 18.00. Il Progetto
espositivo ed editoriale è destinato alla dimensione internazionale
dell’arte di Venezia in concomitanza con la Biennale.
Invernizzi “prendendo a testimone ciò che l’acqua, nel suo ruolo di
specchio, non smette mai di voler catturare nei suoi riflessi, ovvero il
cielo, amplia questo tête-à-tête perseguendolo in un doppio dialogo con
il mare.” (H.C. Cousseau). D’altra parte, “riconosciamo di assistere ad
un evento creativo dedicato a Venezia e alla sua storia cromatica,
frutto di un’operazione di filtraggio emozionale avvenuto nello Studio
appartato e silenzioso sulle sponde del lago di Lugano.” (A. Del
Guercio).
La mostra
Dopo una lunga pausa di riflessione, scandita attraverso un’operatività
contrassegnata da un processo progettuale fatto di schizzi e di
insistiti studi, così come è nella sua pratica espressiva tesa alla
ricerca di nuove soluzioni espressive, Rinaldo Invernizzi ha ripreso a
'correre' pittoricamente realizzando, in quest’ultimo anno, un Ciclo di
opere scandite dalla dimensione monocromatica dello 'smeraldo',
dell'antracite' e del 'cobalto', incentrate sulla natura
indipendentemente 'soggettiva' dei tre distinti colori.
Come sottolinea Andrea Del Guercio, “siamo di fronte ad aformali
'paesaggi' sintomatici della policromia rinascimentale - in particolare
a Tiziano dei primi del '500 - frutto di una comunicazione emozionale
mirata su ogni singolo soggetto-colore, tesa a suggerirne
l’esasperazione dei caratteri, cosciente della sostanza spettacolare
interna, attenta alla luminosità dei rilievi di materia.”
La 'materia cromatica' è affrontata da Invernizzi come entità complessa
e autonoma, del tutto indipendente rispetto a ogni tipo di racconto e
autonoma dalla definizione del reale; su di essa si riversa la natura
umana, con i sentimenti che si rincorrono ed ogni pensiero che il colore
sembra subito pronto a restituire sotto nuova forma emozionale. Tutto si
sviluppa e si consolida, tra avanzamento e arretramento, frutto di una
stesura condotta per 'trascinamento' del colore, di una pittura che,
sotto la spinta della rotazione del gesto, produce grumi e spessori, per
poi riprendere a 'correre' per linee e tracce, fino a congiungersi con
nuove estensioni.
Anche Henry-Claude Cousseau evidenzia quanto i solchi del pennello
dilatino lo spazio in grandi ritmi orizzontali che armonizzano la
superficie in un unico brano pittorico. Nelle tele di Invernizzi nuvole
e acqua si fondono, l’orizzonte si fa labile, scintillano i colori ora
dell’alba, ora dei bagliori vespertini, prorompe uno dei tratti
caratteristici della laguna, il plumbeo splendore dei suoi temporali, il
tutto nei toni che possiedono più la fissità delle gemme che
l’inafferrabile luccichio del mare.
“Sotto la loro superficie visionaria e profetica, questi dipinti
trasmettono un messaggio […], orchestrano l’indecifrabile gerarchia tra
cielo e mare, rendendo percepibile l’irrefrenabile fusione a cui non
smettono mai di aspirare. Questo è ciò che ci invitano a comprendere le
grandi pennellate che talvolta attraversano le opere dall’alto verso il
basso e che formano come le cataratte di un diluvio. Il firmamento non è
più il luogo dove le nuvole passano tranquille, ma un abisso mobile dove
le stelle rotolano e si oscurano per prestarsi ad una meditazione
allucinata davanti allo spettacolo di una Genesi in via di compimento.”
(H.C. Cousseau).
Biografia
Rinaldo Invernizzi nasce nel 1962 a Milano. Vive e lavora tra Lugano,
San Mamete (Como) e Murano (Venezia). Nel 1983 si laurea in economia e
commercio a Losanna (Svizzera) e poi lavora per dieci anni nella finanza
a Monaco (Germania).
Nel 2000 decide di dedicarsi completamente all’arte, alla pittura e alla
scrittura di racconti e romanzi, le sue modalità espressive. La sua
ricerca si concentra da un lato sull’aspetto contemplativo della natura
e del paesaggio, dall’altro su temi del sacro e delle religioni nella
contemporaneità. Questa svolta radicale nella sua vita lo porta nel
2007, anche grazie all’incoraggiamento di Andrea del Guercio, ad
iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Nel 2010 la
Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano ospita la sua più
ampia esposizione monografica "Paesaggi di Risurrezione", con un volume
delle Edizioni Ancora con testi di A. Del Guercio, del teologo
Mons.Prof. Pierangelo Sequeri, e del Prof.Dott. Mauro Pedroni
psicanalista. Nel 2012 si laurea in Arti Visive all’Accademia di Belle
Arti di Brera.
Nel 2013 si impegna per quattro anni in un progetto di ristorazione a
Milano nel quale la sua ricerca artistica gioca un ruolo fondamentale:
Refettorio, inteso non solo come luogo di cultura culinaria, ma anche di
esposizione d’arte, di poesia e di performance. Dal 2017 si occupa anche
di design: è presidente e co-direttore artistico di Barovier&Toso a
Venezia, un’antica azienda vetraria muranese leader nell’arte del vetro
soffiato e nell’illuminazione artistica.
Principali mostre personali:
2022 “Rinaldo Invernizzi. Smeraldo. Antracite. Cobalto” Palazzo
Martinengo Venezia.
2021 “Du Paysage” Festival "Dans les jardins de William Christie", Thiré
(Vendée France).
2019 "Disseminazione" Museo d'Arte Sacra Camaiore (Lucca).
2010 Facoltà dell’Italia Settentrionale, Milano: “Paesaggi di
Risurrezione” (Ediz Ancora).
Galleria Accademia Contemporanea Milano.
2009 Chiesa di San Martino, Castello Val Solda (CO): “Sacra
Conversazione”.
2006 “Disseminazione” Piacenza (Ediz Ancora).
In occasione della mostra sarà realizzato un prezioso Libro d’Artista
calcografico a numerazione limitata edito da A14 con Testi di
Henry-Claude Cousseau e Andrea B. Del Guercio.