Rinascimento italiano. La festa di Verso Kiosk
Da Verso si festeggia Verso Kiosk, il nuovo spazio della libreria milanese di Corso di Porta Ticinese 40 dedicato alle riviste indipendenti.
Comunicato stampa
RINASCIMENTO ITALIANO - Alle 19 in programma una conversazione con Maria La Duca, direttrice di "Illustratore Italiano”, Achille Filipponi e Matteo Milaneschi, fondatori di “Archivio”, Cristiano De Majo e Davide Coppo per “Studio" e “Undici”, Matteo Ghidoni, co-fondatore e direttore di “San Rocco”, Alberto Coretti, fondatore di “Sirene”, Paola Corini, direttrice di "Cartography", e Fabio Guarnaccia, direttore di “Link”, moderati da Luca Pitoni, giornalista, creative director di svariati magazine italiani e co-fondatore dello studio grafico TomoTomo.
Alle 21 dj set di Davide Ferrario.
Le riviste stanno chiudendo? La stampa periodica è moribonda? Tutt’altro!
Stando a Jeremy Leslie, autore del blog MagCulture e di vari libri sull’editoria periodica, già da qualche anno siamo nel pieno di «un’epoca d’oro per i magazine». E perché qui in Italia solo in pochi se ne sono accorti?
Nel panorama delle riviste indipendenti europee e non solo, il 2014 è stato l’anno dei food magazine (con un’onda piuttosto lunga), il 2015 ha visto protagonisti i pet magazine, nel 2016 sono fioriti decine di titoli neofemministi, il 2017 ha visto una nuova ondata di impegno e consapevolezza (basti pensare a Migrant Journal). E in Italia?
Se pur con un ritardo di un decennio, in parte dovuto alla lingua del Bel Paese, l’effervescenza europea è arrivata anche qui e sta dando i suoi frutti. In un panorama dove le storiche e gloriose riviste italiane soffrono problemi di budget e tendono a perdere lettori e riconoscibilità, i piccoli occupano un mercato molto meno asfittico di quello che potrebbe sembrare ai grandi editori.
Raffinatissime nel design, nelle scelte tipografiche e nei materiali, dalla periodicità bassa o bassissima, curatissime nei contenuti, senza data di scadenza, spesso stampate a basse tirature, si collocano in generale a metà strada (anche nel prezzo) tra una rivista tradizionale e un libro d’arte.
Dal punto di vista editoriale l’aria in Italia è molto frizzante. Da magazine che pur rimanendo indipendenti hanno abbondantemente superato la soglia della notorietà diventando un vero e proprio osservatorio culturale della penisola a riviste specializzate che hanno saputo conquistarsi una nicchia di eccellenza anche internazionale, da quelle che trattano in modo del tutto nuovo un settore molto battuto a chi si inventa un formato mai visto prima.
Il paesaggio, forse parziale, si compone di 20 riviste e 16 ambiti tematici: Studio, Undici, Illustratore italiano, C41, Athleta Mag, Dispensa, Cartography, Nang, Inventario, San Rocco, Mousse, Toilet Paper, Alla Carta, Apartamento, Disegno, Caffè Italia, Pulp, Sirene, Archivio, Un sedicesimo.
VERSO KIOSK – Verso inaugura il progetto Verso Kiosk facendo entrare finalmente anche Milano fra le più dinamiche città europee, come Amsterdam, Berlino, Londra Parigi, Monaco, Stoccolma, Copenhagen, Lisbona, tutte già provviste di librerie dedicate alle riviste indipendenti, colmando una stravagante lacuna vista l’effervescenza del settore delle riviste indipendenti, straniere, ma anche italiane.
Curata dall’art director e collezionista “rivistofilo” Luca Pitoni, da Verso sarà presente d’ora in avanti una selezione delle più interessanti riviste indipendenti, che, spaziando tra i temi più disparati, dal ciclismo alle migrazioni, dallo slow journalism al neo femminismo, dalla cultura gastronomica all’abitare, dalla sperimentazione artistica a quella del linguaggio e della cartotecnica, ci portano a scoprire le mille sfaccettature del contemporaneo.
Una selezione che punta a offrire una finestra sul mondo, con oltre 100 testate, provenienti da tre continenti, un’opportunità rara di vedere il mondo raccontato dai suoi protagonisti diretti, tutto raccolto in una parete.
Da Beirut a Zurigo, da Seul a Barcellona passando per Varsavia e Berlino, sono raccolti nella parete di Verso Kiosk solo magazine con idee editoriali precise e innovative e con delle storie da raccontare, storie che non si possono leggere sui social, ma che solo il lento e costoso lavoro delle riviste di carta ci permette ancora di ascoltare.
La serata è organizzata in collaborazione con Nørden (Ceres)
LI TROVI SOLO DA VERSO KIOSK
Put an egg on it (New York)
La classica carta verde menta delle fanzine anni ’80 per una curiosissima rivista assolutamente e ostinatamente newyorkese. Artisti, scrittori e amici ci raccontano storie di cibo e cene in compagnia, esplorando i “quartieri gastronomici” di NY.
The outpost (Beirut)
Ideata e realizzata in Libano. Un avamposto per conoscere ed esplorare la vivace e complessa società del middle east. Tre le sezioni, che spiegano tutto: Cosa Succede. Cosa non succede. Cosa potrebbe succedere.
McGuffin (Amsterdam)
Si può dedicare il numero monografico di una rivista ai lavandini? Si, ma anche alle corde o alle finestre. Imperdibile rivista di design, che prende spunto da un oggetto specifico per raccontarci un’infinità di storie particolarmente originali e sempre “laterali” rispetto all’establishment del design.
Saji (Tokyo)
Siamo quello che mangiamo, sembra abbia detto Feuerbach. Saji, prende alla lettera e con un tocco leggero e sognante, prova a educare a una sana alimentazione le generazioni del futuro. La fiaba del peperone Mapin che giocosamente invita i bambini a mangiare lo strano frutto è semplicemente un capolavoro.
Riposte (Londra)
La rivista che con più chiarezza sta ridisegnando l’idea delle riviste femminili. 5 lunghe interviste tutte al femminile, copertina senza immagine e tematiche impegnate: insomma il nuovo femminismo.
Mono.Kultur (Berlino)
Non averla ancora letta è un delitto. Minuscola rivista di arti berlinese, vera gemma rara. Ogni numero, un’intervista monografica a protagonisti del mondo artistico contemporaneo. Ogni numero la rivista si reinventa completamente nella veste grafica per interpretare l’identità dell’intervistato.
Plant (Barcellona)
Il geraneo, Il banano, Le foglie di fico, alcuni dei titoli già pubblicati. La dimostrazione che il tema del giardinaggio è un tema culturale e non hobbistico come pensano le riviste commerciali. Si parte dallo spunto di una pianta per parlare con fotografi, artisti, paesaggisti, designer che hanno fatto delle piante il loro centro di gravitazione.
The Migrant Journal (Zurigo)
Migrazioni: la parola del decennio. Non era facile trovare la maniera di raccontare questa tematica in una rivista, ma due giovani zurighesi ci stanno riuscendo. Solo sei numeri previsti (siamo al terzo) per scandagliare la complessità delle migrazioni contemporanee. Come e perché si muovono i contadini giapponesi, i marmi pregiati, l’ancor più prezioso guano sudamericano, le acque?
Nang (Seul)
Raffinatissima rivista di cinema, italo-coreana. Assolutamente bandite le classiche recensioni e classifiche. Ogni uscita, una colta raccolta di saggi e interventi visivi legati a un aspetto della cinematografia asiatica, dal rapporto tra spettatore/visione, alla morte, alle sceneggiature.
Fathers (Varsavia)
Una rivista solo e soltanto per i papà. Moderni, dubbiosi, ma curiosi papà alla ricerca di una nuova identità del maschio contemporaneo. Niente macchine sportive, 100 modi di annodare la cravatta o tagli di barba hypster, ma interviste e reportage per nutrire questa piccola, grande idea direttamente dalla Polonia.
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Credits
Oltre a Luca Pitoni, senza il quale Verso Kiosk non sarebbe stato possibile, un grazie a tutti gli amici di Verso che ci hanno aiutato a orientarci in questo mondo per lo più sotterraneo, affascinante e in continua evoluzione: Francesco Pacifico, Davide Coppo, Cesare Alemanni, il pioniere Antonio Brizioli di Edicola 518 a Perugia, Cristina Gerosa, Giovanna Silva, Messinter, TomoTomo, Alessandro Scotti, Arianna Cavallo