Riprendiamoci i sogni
Nelle trenta opere in mostra, sogni, ambizioni e desideri di ieri e di oggi si manifestano in tecniche miste su tela e su carta, oli su tela ed una grande installazione.
Comunicato stampa
Giovedì 12 settembre alle ore 21 inaugura presso lo Spazio Sant’Ambrogio, con sede a Rivalta (RE), la mostra collettiva “Riprendiamoci i sogni” con opere di Marco Arduini, Massimo Canuti, Myriam Cappelletti, Federica Gonnelli, a cura di Nicla Ferrari e Gaia Bertani.
Nelle trenta opere in mostra, sogni, ambizioni e desideri di ieri e di oggi si manifestano in tecniche miste su tela e su carta, oli su tela ed una grande installazione.
In epoche di grande confusione e precarietà, di appiattimento sociale e culturale, nelle quali l’individuo rischia di essere alienato, conservare uno spazio nel quale nutrire il proprio sogno diventa un bisogno primario come quello di respirare. Ogni grande impresa è stata prima sognata, immaginata e poi realizzata, ogni vetta è stata conquistata perché anche se il cammino si presentava impervio , passo dopo passo si è proseguito verso la meta. Non si parla dunque, in questa mostra, il linguaggio onirico-surreale di Dalì, ma piuttosto di quelle fantasie-sogni-ricordi strettamente vincolati con il semplice vivere quotidiano, nel quale nessuna ambizione è secondaria ad altre. Perché i sogni di avventure e di giochi del periodo infantile, determineranno l’uomo di domani. Perché i sogni in bianco e nero se inseguiti con perseveranza possono trasformarsi in sogni a colori. Perché lo spazio riservato al nutrimento della sfera intima può determinare la capacità di credere che tutto sia possibile, basta volerlo veramente. Perché i sogni possono talvolta volare in alto in uno scoppio di luce come fuochi d’artificio e ricadere sotto forma di realtà.