Riscarti festival 2020
Riscarti festival per l’8va edizione è una vetrina nel centro di Roma che, al passo coi tempi, promuove una nuova fruizione dell’arte. Opere in vetrina e performance da casa, che mostrano la rigenerazione dei materiali e della cultura.
Comunicato stampa
Riscarti festival per l’8va edizione è una vetrina nel centro di Roma che, al passo coi tempi, promuove una nuova fruizione dell’arte. Opere in vetrina e performance da casa, che mostrano la rigenerazione dei materiali e della cultura.
Riscarti festival è fruibile mentre si passeggia dall’esterno delle vetrine di un Ex-Temporary shop chiuso, e sulle piattaforme digitali con contenuti multimediali che arrivano a tutti.
Location d’eccezione sono le 11 vetrine della Galleria Alberto Sordi a Piazza Colonna, negli affacci su via del Corso e Via del Tritone: uno spazio che viene temporaneamente riqualificato dall’arte.
Solitamente lo show-room di un negozio ci presenta le ultime tendenze in fatto di acquisti, ci distrae e ci proietta in quel prodotto “cosificato”, dal carattere effimero e presto sostituibile. Perché non desiderare invece che i nostri acquisti divengano sostenibili, ecologici e consapevoli e che l’arte sia veicolo di un processo di cambiamento?
La mostra è presentata attraverso la barriera, seppur trasparente, del vetro: senza contatto e dall’esterno, le opere si fanno spazio nell’isolamento, e irrompono con il loro messaggio: cosa possiamo fare per il Pianeta? Parte della riflessione che Riscarti propone quest’anno riguarda la nuova socialità distanziata e guardinga, e l’isolamento dell’artista, in linea con il nuovo vissuto dell’arte e degli altri. Gli artisti saranno dal 16 Novembre uno alla volta protagonisti isolati della vetrina a loro assegnata svelando il proprio intervento artistico. Cominceranno staccando la carta dalle vetrine, per collocarvi le opere, allo stesso tempo denunciando anche l’isolamento dell’arte e della cultura ai tempi del Covid.
L’arte con la forza del suo linguaggio degli oggetti scartati e nobilitati, spinge verso la ripresa di un futuro più sostenibile e consapevole. Può sembrare superficiale parlare di sostenibilità e arte in una situazione di emergenza, ma altresì sappiamo che il linguaggio creativo è necessario per la sopravvivenza emozionale e ci aiuta ad immaginare un Pianeta migliore. I codici comportamentali del nuovo modo di viverle relazioni ci obbligano a rimanere separati per mezzo di una vetrina, di un plexiglas o di una mascherina. Ci guardiamo attraverso la distanza senza possibilità di contatto, desiderosi di legami e bisognosi di socialità. Anche l’opera d’arte è racchiusa in un metro e mezzo di vuoto carico dell’energia dell’artista e dello spettatore. Come un campo magnetico creato tra due polarità non in contatto, lo spazio fisico della vetrina-arte che pur separa, si carica di una potenza invisibile e impalpabile, ma sicuramente percepibile. Attraverso la sottrazione del tatto, il silenzio di quel contatto visivo apre dimensioni d’intimità nella quale l’artista scatena la potenza di una nuova forma di dialogo, intimamente comune.
Dobbiamo pensare che, seppur distanti, dobbiamo esser pronti a collaborare, oggi più che mai, dal momento che non esiste un Pianeta B. Perciò la vetrina di Riscarti seppur distanziando, nella sua trasparenza ci richiama a tutte le azioni e idee che favoriscono la soluzione di un problema comune, che ci riguarda e ci tocca, quello ambientale. Mentre inventiamo nuove modalità di fruizione dell’arte e della socialità.
Perché non optare per un’economia circolare, un’economia del bene pubblico, della solidarietà? Riscarti festival nelle vetrine è un appuntamento singolare per la città di Roma, nel deserto culturale che manda in crisi i sogni. Riscarti è un raccoglitore trasversale delle tendenze dell’arte a riciclare e trasformare e dove si innesta un dialogo costruttivo tra artisti e spettatori, che ci auguriamo finisca con il generare buone pratiche. I canali social per tutta la durata del festival si arricchiranno di contenuti artistici ed ecologici, con performance da casa di teatro, danza ed eco-band musicali.
Quando?
Dal 23 Novembre opere in vetrina con il conferimento del premio “Radio Rock”: Il riciclo è rock, la radio è green. E fino al 29 una votazione popolare sui social per il premio all’opera.
Le medaglie sono realizzate appositamente per il Festival Riscarti da BackBo ingegneri della sostenibilità con sede a Bologna, progetto che vede i premi realizzati da vecchi vinili incisi e intagliati dai nuovi software della tecnologia circolare. Anche Exibart contribuirà a promuovere lo speciale connubio tra arte ed ecologia del progetto Riscarti.
“Crediamo nella ripartenza degli stili di vita sostenibili nelle città. Proprio in questo momento in cui la relazione tra Uomo e Ambiente è più stretta che mai, e tutti sembrano aver capito il valore della Natura come Ecosistema. La locandina oltre a contenere le info del festival, è un aquilone a forma di pipistrello: per alleggerire la tensione ritagliamo i bordi del foglio e montiamo l’aquilone, così teniamo distante ma controllata la paura, quasi un esperimento apotropaico” racconta Marlene Scalise, Direttrice artistica e ideatrice di Riscarti festival. “Non bisogna più procrastinare, si è già fatto a lungo, ora è il momento di lanciare un messaggio unitario per la cultura sostenibile e per la ripartenza economica, senza rinunciare a nessuno degli obiettivi: sul territorio e nelle città agire localmente, sulle piattaforme pensare globalmente, come l’Arte stessa insegna.”
Gli artisti partecipanti con le loro opere di riciclo: Luigi Ambrosetti Lac, Cittadellarte – Fondazione Pistoletto (Davide Carnevale, Francesco Saverio Teruzzi e Sebastiano Pelli), Tond 65, UT, Bankeri, By Ludo, CSF Adams (Silvia Agostini, Luisa Briganti, Emmanuele Mattiocco, Katia Rossi e la partecipazione di Marialuna Storti), Fabio Ferrone Viola, Alessandro Ciafardini, Cristiano Muti, Jacopo Mandich, Bruno Melappioni, Luigi Brisso, Sebastiano Pelli, Alessandro Calizza, Wonderalia, Alessandro Baronio.