AffittasiVendesi #8 – Risonanze
Una mostra su quattro donne accomunate dal fatto di aver vissuto a lungo all’estero che hanno poi deciso di ritornare a casa.
Comunicato stampa
RISONANZE è una mostra nata seguendo le onde del destino, che ha preso forma dopo aver visto i lavori di Patrizia Bonanzinga, a cui ho poi scelto di associare Marzia Gandini, Marina Misiti e India Evans. Quattro donne accomunate dal fatto di aver vissuto a lungo all’estero che hanno poi deciso di ritornare a casa, ma anche quattro donne con cui risuono per motivi diversi, che ho intuito potessero risuonare tra loro e che mi intrigava riunire nella stessa mostra dato che ognuna si esprime con una diversa tecnica: fotografia, schizzo veloce e gouache, pittura, scultura e collage. Risonanze, tra loro, di percorsi esistenziali, ma anche per il loro sguardo femminile sull’arte, sulla vita e sul mondo.
Patrizia Bonanzinga e Marina Misiti sono due donne alla loro seconda vita ‘professionale’. Patrizia Bonanzinga (matematica, si è occupata di ricerca scientifica sulle innovazioni ed ha poi deciso nel 1995 di dedicarsi esclusivamente alla fotografia) esporrà alla mostra un progetto fotografico iniziato nel 2015 che scaturisce da una serie di missioni ONU in Mozambico che include immagini di vecchi edifici abbandonati risalenti alla colonizzazione dei portoghesi, e da scatti realizzati durante un viaggio fatto in India nel 2016 nella regione del Chettinad (parte meridionale più remota dello stato del Tamil Nadu). Fotografie attraverso cui trasmettere quella ‘strana sensazione di perdita totale o "non essere" che sento sempre quando sono in posti a me non familiari’ su cui l’artista è intervenuta con trame, luci e geometrie architettoniche. Marina Misiti, (antropologa, per oltre due decadi giornalista nei settori Esteri, Viaggi e Cultura di quotidiani e periodici che ha scelto negli ultimi anni di dar voce alla sua vena più propriamente artistica trasformandosi in la reporter con la matita) presenterà invece una serie di nuovi lavori realizzati a Roma: taccuini e mappe grafiche come quelli solitamente realizzati per poter condividere le proprie esperienze di viaggio, e reportages illustrati a tema, ispirandosi a quelli che un tempo erano corollario alle notizie riportate dai giornali, che divengono per lei co-protagonisti dell’informazione per raccontare storie e notizie in modo originale ed alternativo.
Marzia Gandini e India Evans, dai percorsi in un certo qual modo incrociati (Marzia Gandini, nata negli Stati Uniti, cresciuta a Roma, ha vissuto a lungo a New York, dove ha avuto inizio la sua storia di artista. India Evans, nata a New York, arrivata in Italia per studiare arte dove si è poi stabilita per vari anni e dove ha avuto le sue prime mostre), hanno invece fatto da subito dell’arte la loro dimensione esistenziale. A due anni di distanza dalla doppia personale che le ho organizzato assieme al padre John Evans India Evans presenta una nuova serie di collages. Sempre un invito a curiosare dietro il buco della serratura, nel suo spazio intimo e privato, regno del femminile, la sensualità e l’erotismo, ma dove emerge, forte, una nuova consapevolezza: dopo il lutto e la gestazione, il contatto adulto con il proprio Sé. Marzia Gandini, che trae invece ispirazione e fonte di risonanza da immagini prese dal vero (foto, fermi immagini, web) presenta in mostra un corpus di opere che vanno dai disegni agli oli ai bozzetti alle sculture. Il suo è un lavoro che si svolge in solitudine: astraendosi en plein air quando lavora immersa nella natura, o calandosi nel silenzio del suo studio da cui accedere al proprio spazio interiore dove prendono forma le sue sculture, realizzate anche in marmo. Uno sguardo attento al linguaggio delle emozioni il suo, vuoi si tratti delle proprie di fronte alla bellezza della natura o di quelle colte tra e negli sguardi degli altri o negli allacci dei corpi.
Elisabetta Giovagnoni