Rita Mele / Teresa Pollidori – Due storie
In questa esposizione le due artiste compiono un percorso parallelo utilizzando in maniera molto differente la fotografia come strumento per il recupero della “memoria di sé”. Entrambe infatti compiono un viaggio della memoria costruito attraverso fotografie appartenenti al loro passato, da quelle più “antiche” fino ai giorni più vicini.
Comunicato stampa
Venerdì 5 ottobre 2012 alle ore 18,00 a Perugia, presso gli spazi espositivi del Centro per l’Arte Contemporanea Trebisonda, in via Bramante 26, si inaugura la doppia personale delle artiste Rita Mele e Teresa Pollidori, Due storie curata dal critico Giorgio Bonomi.
L’evento rientra nella programmazione annuale volta alla promozione dell’Arte Contemporanea in Umbria, sostenuta e patrocinata dall’Amministrazione Comunale di Perugia.
In questa esposizione le due artiste compiono un percorso parallelo utilizzando in maniera molto differente la fotografia come strumento per il recupero della “memoria di sé”. Entrambe infatti compiono un viaggio della memoria costruito attraverso fotografie appartenenti al loro passato, da quelle più “antiche” fino ai giorni più vicini.
L’intento è sintetizzare in calibrato itinerario visivo, composto da otto immagini per ognuna, la ricerca della propria consapevolezza, utilizzando il ricordo non come “ricostruzione” ma come “costruzione” della propria identità. Le immagini si specchiano l’una nell’altra a creare direzioni parallele, per un confronto serrato.
Rita Mele partendo da una base fotografica interviene sulla superficie con segni, colori, materie, secondo la tecnica a lei usuale, a creare complesse stratificazioni, mentre Teresa Pollidori per attivare la memoria di sé si serve di foto tessere che elabora “pittoricamente” al computer. Le immagini di Pollidori appaiono come “sfocate”, eppure assai pregnanti nei loro colori proprio perché il tempo ha, per così dire, “cancellato” quei tratti nitidi e precisi che la fotografia coglie ed irrigidisce nell’attimo in cui viene scattata. La lettura proposta da Mele, costruita intorno all’affascinante mescolanza di frammenti visivi e parole, riesce ad indurre lo spettatore stesso a ri/pensare alla sua identità, alla sua storia, suggerendo la possibilità di un difficile equilibrio tra il contenuto e la forma.