Ritratti. La terribile meraviglia
Una mostra che esplora il teatro della compagnia teatrale Anagoor attraverso opere tratte dai suoi spettacoli.
Comunicato stampa
(Vicenza, 19.03.2015) Non solo teatro per Anagoor. La formazione trevigiana, annoverata tra le punte di diamante della nuova scena contemporanea, acclamata dalla critica nazionale e invitata nei più prestigiosi festival europei, da Berlino a Londra, da Parigi al Portogallo, dalla Croazia alla Danimarca, si prepara a sbarcare a Vicenza. Anagoor sarà infatti nel capoluogo berico per allestire presso il Cantiere Barche l’esposizione “RITRATTI. LA TERRIBILE MERAVIGLIA”, che verrà inaugurata mercoledì 25 marzo (ore 18.45) alla presenza degli artisti. Ma non finisce qui il programma della settimana dedicata alla compagnia che ha fatto dell’utilizzo di diversi media espressivi (canto, parola, video, musica elettronica) la sua cifra stilistica: nei giorni successivi infatti Simone Derai e compagni saranno impegnati nella conduzione di un laboratorio di canto polifonico (26 marzo) e infine nella presentazione al Teatro Astra dello spettacolo “VIRGILIO BRUCIA” (venerdì 27 marzo alle ore 21 e, per le scuole superiori, sabato 28 marzo alle ore 11).
L’iniziativa fa parte di “CLASSICO CONTEMPORANEO”, il progetto del Comune di Vicenza organizzato da La Piccionaia: un percorso di approfondimento del rapporto tra classico e contemporaneo e di apertura verso i nuovi linguaggi attraverso spettacoli, residenze e workshop. Gli eventi si inseriscono inoltre nella rassegna “Terrestri 14/15” curata da La Piccionaia per il Comune di Vicenza con il sostegno di Ministero dei Beni Culturali, Regione Veneto, Provincia di Vicenza, Circuito Teatrale Arteven e Askoll.
“Mi fanno paura le fotografie, i ritratti. C'è sempre nei ritratti un che di morto, postumo, sepolto”: così recita un brano dello spettacolo di Anagoor “Rivelazione”. Una riflessione che può ben introdurre all’esposizione che occuperà gli spazi di Stradella Barche 14 grazie al contributo di Fine Art Connection e al sostegno di Imaging Pro, Cantiere Barche e Otium. Un viaggio per immagini all’interno del teatro di Anagoor, che avrà per filo conduttore il tema del ritratto come lente di ingrandimento capace di penetrare la superficie e scavare al di sotto del guscio.
“Il ritratto svela ferite che permeano pietra e carne, al di là della fissità dello sguardo e del serafico sorriso delle sculture greche del periodo arcaico” – spiega la compagnia, che fa dell’immersione nella storia e nella memoria una delle direttrici della sua produzione. “Il ritratto ha a che fare con la somiglianza, la copia, lo specchio di una persona umana, ma anche con la terribile meraviglia di veder fissata la metamorfosi costante nel divenire in una forma definita, che indica con segni e allegorie la condizione sociale del modello, lo stato delle sue finanze, stato civile o professione. Non solo: il ritratto celebra il committente, ne esalta le opere o la fede e intanto lo blandisce, lo seduce, lo tiene in vita giusto fino all'ultima pennellata, in modo che metta mano alla borsa e paghi. Poi, il pittore seduce il suo soggetto e intanto lo defunge: immortalando dà la morte. Il ritratto, insomma, è una Gorgone tremenda che cattura e lascia sgomenti, una visione dell’antico che riaffiora da dentro e squarcia il velo del tempo presente”.