Ritratto di famiglia
Un secolo di arte italiana 1912-2012 attraverso le opere di una famiglia di artisti Eso Peluzzi, Gino Bonichi (Scipione), Claudio Bonichi, Benedetta Bonichi.
Comunicato stampa
Arriva da Parigi la prossima mostra che si inaugurerà il 21 giugno nell’Oratorio dei Disciplinanti ora sede della collezione Peluzzi, a Monchiero Alto, antico e suggestivo borgo che accoglie un art living hotel e il progetto lo Scrigno dell’Arte.
In una chiesa sconsacrata nel meraviglioso contesto naturale delle Langhe, giunge una proposta che mette a confronto l’arte moderna con quella contemporanea; si tratta di una mostra che racconta un secolo di arte italiana (1912-2012) attraverso le opere di una famiglia di artisti: Eso Peluzzi (1894-1985), Scipione (Gino Bonichi 1904-1933), Claudio Bonichi (1943), Benedetta Bonichi (1968).
La mostra, già ospitata al Musée du Montparnasse di Parigi, per l’appuntamento italiano è curata da Patrizia Bottallo.
“Vorrei mettere in evidenza la vocazione artistica storica e attuale del borgo, in cui hanno trovato il loro rifugio creativo non solo Eso Peluzzi, ma anche Claudio e Benedetta Bonichi che attualmente vivono a Roma ma non mancano il loro appuntamento annuale a Monchiero dove mantengono una residenza studio. Qui, adiacente al Santuario della Madonna del Rosario, vi è un austero ed elegante Monastero settecentesco Monchiero, trasformato in Art Living hotel, che in passato ospitò lo studio del pittore Eso Peluzzi ed oggi è sede dello Scrigno dell’Arte, uno spazio artistico internazionale attivo nella promozione e produzione d’arte con un programma di mostre internazionali e residenzialità d’artista.
La mostra “Ritratto di Famiglia / PORTRAIT DE FAMILLE” sarà il primo appuntamento ospitato all’interno dell’Oratorio dei Disciplinanti dopo la sua ristrutturazione realizzata grazie al contributo del Marachella Gruppo S.p.A. e presenterà circa 20 opere. Un saggio dell’appuntamento parigino, in cui verrà messa in evidenza una delle “Isoidi creative” di Marco Bussagli, tematica ricorrente nella ricerca dei quattro artisti che ne lega come un fil rouge le diverse poetiche.
Sarà inoltre esposto un nutrito numero di opere di Eso Peluzzi della collezione permanente che, al termine di questa mostra, verrà riallestita integralmente in questa sede.”
La scelta dello spazio espositivo non è quindi casuale. Proprio in questo borgo Eso Peluzzi, pittore italiano della corrente divisionista, si stabilì negli anni ’50 e lavorò fino alla sua morte (1985), circondato dall’affetto e dalla stima di intellettuali ed amici quali gli editori Giulio Einaudi e Livio Garzanti, gli scrittori Giovanni Arpino, Mario Soldati, Gina Lagorio, Guido Ceronetti, Italo Calvino, i critici d’arte Luigi Carluccio, Mario De Micheli, Massimo Carrà o musicisti quali Uto Ughi e Salvatore Accardo che, dopo la sua morte patrocinò un concerto in suo onore, fino a Sandro Pertini, amico ed estimatore di Peluzzi dal tempo della Resistenza.
Il ritratto di famiglia inizia da Eso Peluzzi. Dice Marco Bussagli nel suo intervento sul catalogo francese: “La loro era una famiglia artistica sui generis che si era tramandata la gioia dell’arte non per fare bottega, ma per passione ed impeto creativo. Quella della famiglia Bonichi, infatti, è un’alchimia dell’arte e della genetica che può considerarsi più unica che rara perché nessuno di loro ha chiesto all’altro di continuare il percorso che era stato iniziato. “Isoidi creative”, ossia tematiche ricorrenti nei vari percorsi pittorici che sono nate senza alcuna contaminazione consapevole. La vicenda di questa singolare storia familiare intreccia insieme l’Italia del nord e quella del centro in un percorso unico di arte e di storia. Le figure che emergono da questa successione di nodi d’amore hanno permesso la nascita di personaggi straordinari come Eso Peluzzi, Gino Bonichi, meglio noto come Scipione, Claudio Bonichi e Benedetta Bonichi che si sono passati il testimone dell’arte dal 1894 fino ad oggi”.
La visita alla mostra offrirà inoltre inattesi e sorprendenti incontri con sculture, installazioni o performance figurative di artisti contemporanei, collocate all’interno e all’esterno della struttura e che fanno parte della proposta di Scrigno dell’Arte. Nella corte come a bordo piscina, nella hall come nel giardino d’inverno, sono proposte opere di artisti di fama internazionale periodicamente selezionati dalla curatrice Patrizia Bottallo. Attualmente sono presenti le opere del belga PascalBernier, dell’inglese Rob Ward, dello spagnolo Victor Lopez Gonzalez, dei piemontesi Elio Garis e Gabriele Garbolino Rù, dell’americano Christopher Russell, dell’inglese Alana Lake e dello scozzese David Mach.
Il borgo inoltre è sede dell’art living hotel Antico Borgo Monchiero, luogo di quiete, arte, benessere, un gioiello dell’accoglienza turistica per l’attento recupero architettonico di un magnifico monastero settecentesco e per l’offerta enogastronomica con il ristorante che propone il meglio della produzione gastronomica locale.