Robert Mapplethorpe

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA FRANCO NOERO
Via Mottalciata 10b, Torino, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Dal Martedì al Venerdì, 11:00 - 19:00. Lunedì: 15:00 - 19:00
chiuso il sabato.

Vernissage
04/06/2013

ore 18,30

Contatti
Email: info@franconoero.com
Artisti
Robert Mapplethorpe, Carlo Mollino
Curatori
Richard Flood
Generi
fotografia, personale

Mostra personale di Robert Mapplethorpe con una selezione di Polaroid a cura di Richard Flood, direttore progetti speciali e curatore del New Museum di NY, che in collaborazione con la Fondazione e con il Museo Casa Mollino ha selezionato una serie di Polaroid di entrambi degli anni ’70 per creare un ideale dialogo.

Comunicato stampa

La Galleria Franco Noero ha l’onore di ospitare per la prima volta una mostra di Robert Mapplethorpe, presentando nella sua nuova sede espositiva una selezione di circa cinquanta immagini tratte dalla straordinaria opera fotografica dell’artista americano.

Con questa personale continua la collaborazione con The Robert Mapplethorpe Foundation, iniziata già nel 2012, periodo dal quale la Galleria Franco Noero rappresenta l’opera dell’artista in Italia.

E’ un’entusiasmante opportunità che si crea all’interno della programmazione della Galleria, la possibilità di attualizzare il lavoro di Mapplethorpe creando un dialogo con una generazione di artisti anagraficamente più giovane della sua ma orientata verso la stessa ricerca di radicalità, una generazione sulla quale l’opera dell’artista americano continua ad esercitare un’influenza ineguagliabile.

Robert Mapplethorpe, straordinario e controverso esponente dell’avanguardia americana e della trasversalità culturale della New York degli anni ’70 e ’80, è ancora oggi simbolo anticonformista di una contemporaneità senza tempo, avendo saputo impersonare un senso estremo di libertà che si esprime costantemente nell’intreccio tra la sua pratica artistica, gli aspetti privati e intimi della sua vita personale, i suoi compagni di strada, le celebrità e il pubblico.

Questo è quanto emerge con potenza in tutta la selezione fotografica in mostra, concepita in modo da far scoprire anche i lati meno consueti del lavoro dell’artista, un percorso di immagini realizzate tra il 1977 e il 1988 nel quale si ritrovano in sequenza dialettica alcuni dei temi e dei generi da lui più amati: i ritratti, le nature morte, gli interni, i paesaggi, e i nudi maschili o femminili, che siano quelli del danzatore americano Alistair Butler - una straordinaria suite di immagini riunite questa volta in progressione – oppure quelli di qualità statuaria tesa alla ricerca ossessiva di perfezione come il corpo di Lisa Lyon, o ancora i particolari anatomici quasi astratti della pelle nera del modello Livingston.

In tutte le fotografie scelte si ritrovano le caratteristiche che hanno consacrato Mapplethorpe quale uno degli artisti più importanti del XX secolo: il rapporto con la classicità, sia nella composizione che nella ricerca di una qualità scultorea nel contrasto tra luci ed ombre, la passione per un punto di vista inedito nella scelta dei temi, spesso marcatamente anticonvenzionali e trasgressivi, e l’estrema accuratezza formale e stilistica contrapposta alla capacità di cogliere sempre l’inatteso, generando uno stupore misterioso.

“A me, in particolare, non piace la parola ‘scioccante’. Io sto cercando l’inaspettato. Sto cercando cose mai viste prima… Ero nella posizione per scattare queste immagini. Mi sono sentito obbligato a farlo” (Robert Mapplethorpe, ARTNews, 1988)

La Galleria Franco Noero è inoltre particolarmente grata del progetto di collaborazione tra Richard Flood - Director of Special Projects e Curator at Large del New Museum di New York - The Robert Mapplethorpe Foundation e il Museo Casa Mollino, per una sezione della mostra a sua cura dedicata ad una selezione di Polaroids dell’artista americano e dell’architetto torinese Carlo Mollino riunite in conversazione.

“Quello che mi affascina nelle Polaroids, è la promessa di una gratificazione istantanea. Quello che mi affascina di Mapplethorpe e Mollino è quanto poco fossero interessati alla velocità di produzione. Ciò che condividono è un’intensa relazione con la poesia dell’illusione. L’assoluta unicità con la quale i soggetti esistono nelle loro Polaroids ha a che fare meno con il ritratto e molto di più con la tradizione della natura morta. Tutto è disposto come si farebbe con un buffet, la realtà dei modelli non riguarda gli aspetti sociologici ma piuttosto quelli gustativi – non il razionale ma il sensazionale.” (Richard Flood)

Robert Mapplethorpe (New York 1946 –Boston, CT 1989), ha studiato disegno, pittura e scultura al Pratt Institute di Brooklyn, per poi iniziare una carriera come artista e fotografo che lo ha portato ad esporre il suo lavoro in una innumerevole serie di mostre personali nelle Istituzioni di tutto il mondo, a partire dalla prima grande retrospettiva dedicatagli dal Whitney Museum of American Art di New York nel 1988, un anno prima della sua morte. Nello stesso anno Mapplethorpe ha dato vita alla Fondazione che porta il suo nome, dedicata a promuovere la fotografia, dare supporto ai Musei che la espongono, e a raccogliere fondi per la ricerca medica contro l’AIDS e contro le malattie ad esso correlate. Il lavoro dell’artista è presente nelle collezioni dei maggiori Musei internazionali e la sua importanza storica e sociale continua ad essere oggetto di rilevanti mostre personali nel mondo.