Roberto Baldazzini
Le opere di Baldazzini sembrano nate per accompagnare, sottolineare e rafforzare le opere di design. Da questo connubio nasce una nuova estetica di “casa disegnata”, un ambiente in cui le raffigurazioni dell’artista modenese sviluppano tutta la loro potenza espressiva.
Comunicato stampa
Due mostre per raccontare i 30 anni di attività di uno dei più originali artisti dell’erotismo in Italia. Il segno di Baldazzini, unico e inconfondibile, dal vago sapore liberty, ma dotato di una modernità assoluta, si è espresso attraverso l’arte del fumetto, dell’illustrazione, della pittura, del design e attraverso installazioni tridimensionali.
Le opere di Baldazzini sembrano nate per accompagnare, sottolineare e rafforzare le opere di design. Da questo connubio nasce una nuova estetica di “casa disegnata”, un ambiente in cui le raffigurazioni dell’artista modenese sviluppano tutta la loro potenza espressiva.
ROBERTO BALDAZZINI
«Nous nous trouvons dans un monde sexuel d'une sérénité qui nous prende à la gorge, comme si nous étions face au spectacle d'un paradis non pas perdu, mais pas encore trouvé... Baldazzini est un ange qui nous laisse entrevoir le rêve aveuglant de nos désirs...»
«Ci troviamo in un mondo del sesso di una serenità che ci prende alla gola, come se fossimo di fronte allo spettacolo di un paradiso non già perduto, ma non ancora trovato… Baldazzini è un angelo che ci lascia intravedere il sogno accecante dei nostri desideri…» (Moebius, prefazione del primo volume di Casa Howhard, edizioni Dynamite).
Nasce a Vignola, dove tuttora vive e lavora, nel 1958. Nel 1982 pubblica la sua prima storia a fumetti, su sceneggiatura di Daniele Brolli, sulla rivista “Orient Express”. Si impone con un segno originale e le sue graphic novels vengono tradotte e pubblicate in volumi in tutta Europa, negli Stati Uniti ed in Sudamerica. Contemporaneamente inizia a lavorare anche nella pubblicità, nel design e nell’illustrazione.
Nel 1995 inizia a collaborare con la rivista “Blue”, per la quale crea Ginger&Rogers, Casa Howhard, Chiara Rosenberg, Aura, Beba. Nel 1997 crea un’importante campagna pubblicitaria per la Tim. In Francia collabora con gli editori Dynamite, Delcourt e Dargaud; per quest’ultimo lavora alla serie Des Dieux et Des Hommes, su testi di Jean-Pierre Dionnet.
Ad oggi è considerato uno dei disegnatori fetish più importanti del mondo; amato da Sottsass, da Moebius e da Nanni Balestrini, Baldazzini ha ampliato le sue esperienze artistiche spaziando dalla pittura (con diverse personali in Italia - fra le quali spicca la Biennale di Venezia del 2011 - , in Francia e negli USA) alle elaborazioni digitali del segno e della fotografia.
Il suo erotismo, declinato dalle semplici pin-up alle situazioni erotiche più hardcore, viene raccontato da un segno pulito ed impeccabile - nutrito di ironia - che rende accettabili anche le bizzarrie più estreme. La volgarità è assente dalla sua poetica.
Recentemente Baldazzini ha aperto nuovi fronti di narrazione, con i suoi alberi realizzati pittoricamente, ma anche in ferro e legno. Alberi come paesaggio interiore, figure ritagliate e abbandonate sul bianco puro della neve. Alberi come capelli che si intrecciano, lontani da quell'immagine erotica a cui Baldazzini ci ha abituato, ma non meno sensuali nella loro silenziosa maestosità.
Alberi che ritroviamo nel L’inverno di Diego, graphic novel edita da The Box all’inizio del 2014, ambientata nei boschi dell’Emilia ai tempi delle lotte partigiane. Il protagonista, il giovane Diego Varruti, deve scegliere da che parte stare: combattere a fianco dei nazisti insieme al padre gerarca fascista, oppure battersi con i suoi compagni partigiani per una nuova Italia, libera e democratica. L'inverno di Diego è una grande storia d'amore e di formazione; la storia di un rito di passaggio, che cambierà per sempre una generazione inesperta alla vita come alla morte.