Roberto Braida – Sicilia
Un percorso di 35 opere inedite, un viaggio attraverso le atmosfere e i colori di questa affascinante terra.
Comunicato stampa
Sono circa trentacinque lavori inediti, eseguiti appositamente per questa personale
siciliana, le opere in mostra dell’artista spezzino. (La Spezia 1953)
Una mostra concepita come ipotetico viaggio/omaggio a questa straordinaria terra,
circondata dal mare che da sempre affascina e rapisce l’immaginario di Braida.
Una tavolozza che si colma di nuovi colori, dettati dalla natura isolana e saturata da luci
che mai avevano trovato spazio nelle sue tele.
Curata dalla instancabile mente del Prof. Faccenda ed organizzata in collaborazione
di Casa d’Arte San Lorenzo, per la manifestazione “Luci a Siracusa” (patrocinata dalla
Regione Sicilia e dal Comune di Siracusa), la mostra, ospitata nell’ex Convento del Ritiro,
vuole sottolineare ancora una volta il legame indissolubile che esiste fra arte e poesia,
dove Braida in questo veste a tutti gli effetti il ruolo del maestro.
Accompagnata da un catalogo, ancora una volta edita per i tipi della Zeta Scorpii Editore,
questa esposizione si presenta agli occhi dei visitatori come forse la più matura mai
realizzata da questo assoluto protagonista del mondo dell’arte.
Roberto Braida, che ancora una volta riesce a sorprendere e a stupire, toccando nel più
profondo, l’anima dei visitatori,
Giovanni Faccenda:
"...In questo suo singolare itinerario mentale, tra gli incanti di una Sicilia sublime, la
pittura ha pure rappresentato, per lui, una sorta di viatico inconscio in quei territori dello
spirito dove la creatività è radice feconda ed ospite pregiata.
Circa la tecnica, basterebbe
osservare, con la necessaria sensibilità, la meditata consistenza dell’impianto cromatico,
per accorgersi di quali diffuse ricercatezze vi si compenetrino con tono lirico e vibrante.
La materia brulica di umori certo immateriali, ma è corpo, stato, diresti perfino essenza
di un’urgenza interiore dell’artista che si riverbera nella condotta pittorica ad un tempo
intensa e vagheggiata. Il soggetto, in ogni dipinto, è appiglio marginale, perché aveva
ragione Morandi: «Si può dipingere tutto, basta soltanto riuscire a vederlo»...."