Roberto Cannata – Concrete Jungle

Informazioni Evento

Luogo
CENTRO D'ARTE E CULTURA IL BROLO
Via Rozone e Vitale, 5 , Mogliano Veneto, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

10.30 – 12.30 | 15.30 – 19.30

Vernissage
31/05/2013

ore 18

Contatti
Email: info@segnoperenne.it
Sito web: http://www.segnoperenne.it
Patrocini

Regione del Veneto
Comune di Mogliano Veneto – Assessorato alla Cultura

in collaborazione con
eve ar: v.

Artisti
Roberto Cannata
Curatori
Gaetano Salerno
Generi
arte contemporanea, personale

La giungla di cemento alla quale si riferisce il titolo diviene infatti precisa metafora di spaccati di mondi massivamente affollati e urbanizzati in cui una popolazione di mutanti allusiva del genere umano, inconsapevole del disastro ambientale del quale è contemporaneamente colpevole e vittima, vive prigioniera in palcoscenici la cui tragicità è mascherata dalle ricercate cromie e dalle seduzioni delle linee e delle forme.

Comunicato stampa

Si inaugura venerdì 31 maggio 2013, alle ore 18.00, presso il Centro d’Arte e Cultura Il Brolo di Mogliano Veneto (vedi scheda evento) Concrete Jungle, personale dell’artista Roberto Cannata, a cura del critico Gaetano Salerno.
La mostra è realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Mogliano Veneto, Segnoperenne.it e eve ar: v.
L’artista (nato nel 1961 a Venezia Mestre dove tuttora vive e lavora), protagonista di numerose mostre personali e importanti collettive, presenterà per l’occasione una selezione di recenti lavori pittorici, molti dei quali realizzati per l’evento moglianese. Da sempre interprete di una raffinata ed elegante pittura a cavallo tra figura e simbolo, tra immagine certa e allegoria, in cui le citazioni e i debiti dell’accademismo appaiono stemperati dalla forte carica energica e dinamica, a tratti demistificatoria, retaggio di esperienze artistiche prossime alle avanguardie storiche, le opere presenti in mostra continuano e sviluppano con maggiore concretezza la lunga ricerca su tematiche sociali e ambientali.
La giungla di cemento alla quale si riferisce il titolo diviene infatti precisa metafora di spaccati di mondi massivamente affollati e urbanizzati in cui una popolazione di mutanti allusiva del genere umano, inconsapevole del disastro ambientale del quale è contemporaneamente colpevole e vittima, vive prigioniera in palcoscenici la cui tragicità è mascherata dalle ricercate cromie e dalle seduzioni delle linee e delle forme. Ogni tela di Roberta Cannata si conferma così, ancora una volta, pretesto e spunto di analisi per riflessioni sulla condizione dell’essere umano in rapporto alla contemporaneità. Presenti in mostra una trentina di opere; tra queste inoltre l’inedita serie dei Cartelli Stradali, rivisitazione simbolica dell’artista della segnaletica orizzontale presente nelle nostre strade, divenuta qui personale critica ad una cultura diffusa che sempre più spesso indica i tragitti esistenziali da percorrere senza però essere in grado di salvarci dai pericoli del cammino. La mostra resterà aperta al pubblico fino al 16 giugno 2013.

Scrive di lui Gaetano Salerno nel testo critico Concrete Jungle:
“…Sintetizzando così su ogni tela l’alfa e l’omega di una dimensione umana della quale conosciamo gli inizi e della quale intravediamo l’epilogo, grazie ad un percorso costruttivo e narrativo che sapientemente tesse orditi di commedia e tragedia, fino a confonderne le trame e a mischiarne i plot enunciativi: attimi felici e attimi tragici coesistono, facendo emergere contemporaneamente ora la levità della salvezza ora il peso della distruzione. In medias res prendiamo coscienza di essere parte del flusso di energia creativa che è racchiusa nella pittura e che della pittura si serve per strutturare il nostro mondo, nelle sue dichiarate falsità e nelle sue innegabili ascese al vero. Dovendo scegliere tra il negare l’immagine, appellandosi al potere lenitivo e fasullo della pittura in quanto mera copiatura e l’enfatizzare invece le scene attraverso l’uso sistematico di iperboli, Roberto Cannata sceglie la via più sincera per condurci sensorialmente ad un atto catartico tanto necessario quanto improbabile”.