Roberto Ciaccio – Il dono dell’origine
Con questa esposizione, curata da Silvia Ciaccio, il MUSEC prosegue la sua indagine sulle origini della creatività attraverso le opere dell’artista italiano di Roberto Ciaccio (1951-2014).
Comunicato stampa
Il MUSEC prosegue la sua indagine sulle origini della creatività con un
progetto dedicato a Roberto Ciaccio.
Il tema dell’origine attraversa l’intera traiettoria dell’artista italiano
scomparso nel 2014, in un dialogo ideale con il pensiero filosofico di
Heidegger.
In Ciaccio, l’indagine sul mistero dell’origine si lega all’esplorazione
delle possibilità dell’arte monocroma: una monocromia soltanto
apparente, data dalla sovrapposizione di continui passaggi di colore,
in cui la figura si cela e si rivela oltre l’immagine.
L’esposizione curata da Silvia Ciaccio con la collaborazione di Nora
Segreto, e allestita nello Spazio Cielo di Villa Malpensata (sede del
MUSEC), traccia il percorso di Roberto Ciaccio alla ricerca dell’origine
dell’opera d’arte e lo fa con una quarantina di opere, realizzate tra il
1990 e il 2013. Si tratta di imponenti lastre di ferro e di rame
inchiostrate, lavorate con processi di acidificazione e ossidazione, e
di grandi calcografie su carta. Dei «quasi luoghi», dove l’artista ha
raccolto le tracce del tempo, dei suoi pensieri e delle sue esperienze.
Francesco Paolo Campione, direttore del MUSEC, ha avuto modo di
conoscere e frequentare l’artista dalla metà degli anni ’90. Nel suo
testo in apertura del catalogo dell’esposizione scrive: «[Il tema] che
più di ogni altro sentivo ogni volta nelle corde di Roberto era l’origine.