Roberto Cortese / Pietro Naos – Too young to die
Mostra sociale/fotografica di Roberto Cortese e Pietro Naos.
Comunicato stampa
La collaborazione fra Roberto Cortese e Pietro Naos nasce innanzitutto dalla passione per la fotografia, dall’amicizia e stima reciproca, subentrata, nel corso del tempo, nelle lunghe chiacchierate sull’importanza e sull’influenza che le immagini hanno nel mondo di oggi, dai social network alla rete web e quindi sul pericolo di venire plasmati, modellati, secondo i canoni moderni di una società che confonde fino a disabilitare le funzioni proprie della natura umana, rendendole così arrendevoli tanto da mostrare il lato freddo e poco sensibile verso i bisogni maggiori, che rendono questo pianeta unico.
La fotografia è certamente, lo strumento di comunicazione più diffuso per congelare istanti preziosi, catturati mentre tutto scorre alla velocità della luce, per parafrasare il Mahatma Ghandi “il rumore della vita rischia di perdersi nel frastuono delle voci”, quindi, la quantità inimmaginabile di informazioni visive, corrono il pericolo di smarrirsi nei server, banche dati o cloud informatici di dubbia sicurezza.
La proposta progettuale che vede gli autori proporre una visione artistica di carattere umanistico sociale, attraverso la lettura delle immagini fotografiche, un percorso che vede nella nostra infanzia e nell’età avanzata una ricerca per il recupero dei valori della società odierna, un’iniziativa denominata “too YOUNG to DIE”, che propone di focalizzare un ritorno, non solo alla fotografia più pura, ovvero quella di raccontare una storia, ma anche di presentarsi, ingenuamente se vogliamo, come un bimbo in lacrime che ha perduto la mano dei suoi genitori in una strada affollata o in un centro commerciale.
Questa mostra vuole essere soltanto un monito per un ritorno alla semplicità della vita e alla sua più difficile comprensione, attraverso i valori che hanno reso l’uomo così forte da farlo sopravvivere sino ad oggi.
Roberto Cortese
Pietro Naos