Roberto Floreani – Composizioni astratte
La mostra, curata da Giovanna Nicoletti, raccoglie in un suggestivo percorso espositivo quasi una trentina di opere di grandi dimensioni che tratteggiano la ricerca dell’artista a partire dalla fine degli anni novanta. Roberto Floreani, oggi considerato uno degli artisti di riferimento della sua generazione, utilizza un linguaggio espressivo che combina forte progettualità e originalità risolte nelle forme geometriche che si intrecciano e si combinano sulle superfici materiche.
Comunicato stampa
Dopo la partecipazione alla Biennale Internazionale di Venezia nel 2009 e la mostra personale al MAGA di Gallarate del 2010, Roberto Floreani (Venezia, 1956) espone a Palazzo dei Panni, seicentesco edificio nel cuore di Arco, sede della Galleria Civica G. Segantini.
La mostra, curata da Giovanna Nicoletti, raccoglie in un suggestivo percorso espositivo quasi una trentina di opere di grandi dimensioni che tratteggiano la ricerca dell'artista a partire dalla fine degli anni novanta. Roberto Floreani, oggi considerato uno degli artisti di riferimento della sua generazione, utilizza un linguaggio espressivo che combina forte progettualità e originalità risolte nelle forme geometriche che si intrecciano e si combinano sulle superfici materiche.
La pittura di Roberto Floreani "ripensa" una pratica pittorica evocando una dimensione spirituale dove il segno descrive, al di là della rappresentazione, un possibile territorio di confronto.
Dalle stesure sovrapposte degli impasti materici nascono superfici dove le forme si saldano una sull'altra. Il profilo quasi calligrafico di elementi circolari, tratti ora dalla geometria ora dalla natura, che affiora da questi fondali, rimanda a linguaggi che appartengono a culture diverse. Sono tracce di flussi costanti che coniugano generosamente esperienze occidentali con quelle orientali - Roberto Floreani è infatti un esperto praticante di arti marziali.
Il gesto del dipingere si ripete per accumulazioni e sottrazioni tracciando una sorta di mappatura, come se fosse possibile rendere visibile l'intensità di un mantra attraverso l'intricato disegno di un ordito prezioso. Nel percorso di Floreani c'è una forte attenzione alla dimensione cosmica, al Tutto: uno sdoppiamento quasi specchiante e riflettente dell'immagine, un perpetuo procedere per sequenze mobili, apparentemente semplici, fortemente in divenire grazie ad un affioramento di energia che sembra far palpitare il pigmento, evidenziando la possibilità del colore di trattenere, anche solo immaterialmente, la luce che scivola tra le forme caleidoscopiche.
Strato dopo strato si depositano informazioni e indizi, analisi prospettiche che sembrano sedimentare in quegli spazi che Floreani ritrova nelle ricerche sulla struttura della composizione espressa dalle avanguardie storiche di primo novecento rendendo leggibili i dettagli di una percezione dinamica. Vi si legge la volontà di esprimere il concetto di simultaneità dello spazio attraverso l'accostamento di frammenti, osservati attraverso una serie di sfaccettature, di griglie, come se si trattasse di prismi attraverso i quali gli elementi compositivi si articolano secondo geometrie ruotanti, scandite e analizzate nelle componenti di segno e colore definite nella loro possibilità di movimento.
Segni concentrici circolari e aree ri-quadrate riempiono le superfici articolando un dialogo tra la risoluzione formale e la natura spirituale di opere su tela e ceramiche che da sempre accompagna il lavoro dell'artista. Correda il percorso espositivo una sala sulla scomposizione dinamica delle forme di derivazione futurista, avanguardia storica alla quale l'artista ha dedicato una ricerca ormai trentennale, che anticipa la mostra dedicata ad Umberto Maganzini, nato a Riva del Garda nel 1894 e morto a Firenze nel 1965, artista che condivide alla fine degli anni dieci la lezione futurista sulla ricerca plastico-dinamica degli elementi compositivi e al quale il MAG dedicherà una ampia retrospettiva a partire da giugno.
Roberto Floreani (Venezia, 1956) ha tenuto importanti mostre personali sia in Italia che all'Estero. Tra le mostre personali in spazi museali si ricordano: La Casa e il Tempo, (Musei di Como, Ravenna e Zagabria), 1994-95 Antologica 1986-1997; (Casa dei Carraresi, Treviso) '97; Memoria, (Galleria del Credito Valtellinese-Le Stelline, Milano), '99; Roberto Floreani, (Galleria d'Arte Contemporanea, Repubblica di San Marino), 2001; Ritorno all'Angelo,(Museo Revoltella , Trieste), 2003; Selected Works 1997-2007,(Palazzo Ducale, Mantova; Kunstverein, Aschaffenburg; Stadtisches Museum, Gelsenkirchen; Mestna Galerija, Lubiana), 2007, "Alchemica", al MaGa- Gallarate (2010). Sue opere sono presenti in importanti collezioni museali (PAC, Milano; MAMBO, Bologna; Musei di Stato di San Marino; MART, Rovereto, depositi della Fondazione VAF, Kunstverein Aschaffenburg; Stadtisches Museum Gelsenkirchen, MaGa- Gallarate) e istituzionali (Università di Bologna, Banca Commerciale Italiana, ING Bank, Credito Valtellinese, Fondazione Cassamarca)
Invitato nel 2005 alla Quadriennale di Roma e nel 2009 al Padiglione Italia della Biennale di Venezia