Roberto Fürst – Materica
Roberto Fürst dipinge quasi “preda” di una sensazione di “trans” mentale. Dopo questa “liturgia” direi cerimoniale non ricorda nulla; è come se un altro sé dipingesse al posto suo. Come non fosse realmente Fürst l’artefice ma la sua nèmesi.
Comunicato stampa
Roberto Fürst dipinge quasi “preda” di una sensazione di “trans” mentale. Dopo questa “liturgia” direi cerimoniale non ricorda nulla; è come se un altro sé dipingesse al posto suo. Come non fosse realmente Fürst l’artefice ma la sua nèmesi.
Lascia libero sfogo alle sensazioni interiorizzate che dal cervello giungono direttamente alla mano, liberando una gestualità segnica e materica scevra da quel raziocinio insito nell’essere umano - per quanto riguarda l’Italia si pensi alla lezione di Emilio Scanavino o di Emilio Vedova – o a quella degli Espressionisti astratti americani.
Le tele sono ricche di quella vita “materica” che è propria di una ricerca tridimensionale in pittura.
Materica è anche la sensazione che si prova a osservare i suoi lavori e materica è la reazione tattile alla quale i suoi lavori ci inducono.
Miste sono le tecniche usate, sperimentate, volute, adottate…che generano una filiazione genetica che si palesa solo grazie alla produzione artistica.
Le tematiche riconducibili alla poetica di Roberto Fürst sono essenzialmente tre:
“I muri” che levigati o increspati ci narrano comunque di vite e di emozioni, “Le sensazioni” che si liberano direttamente dall’anima dell’artista e si librano sulle tele ma prive di orpelli mentali, “la terra calpestata” che ci mostra i percorsi, accessibili o impervi della Natura Umana.
La mostra milanese presentata in Galleria STATUTO13 ci permette di incontrare i bianchi e neri - che ri riportano al Suprematismo russo di Malevič - e le tinte cromatiche che divergono solo dai rossi ai blu.
Non resta, dunque, che osservare dal vivo l’opera di Roberto Fürst, unicum irrinunciabile.