Roberto Kusterle – Nemesis

Informazioni Evento

Luogo
SCALONE VANVITELLIANO
Piazza Del Monte , Pesaro, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da mercoledì a venerdì, ore 17.00/19.00
sabato e domanica, ore 11.00/13.00 - 17.00/19.00

Vernissage
10/03/2012

ore 18

Contatti
Email: info@spaziomacula.it
Sito web: http://www.spaziomacula.it
Biglietti

ingresso libero

Artisti
Roberto Kusterle
Generi
fotografia, personale

La mostra è un’occasione preziosa per scoprire la produzione artistica di Kusterle, che mai fin d’ora è stata esposta in maniera così completa: da “Mutazione silente” a “Riti del corpo”, da “ανα χρονοϛ” a “Mutabiles nimphae”, fino all’ultima serie “Segni di Pietra”, oltre a materiale video.

Comunicato stampa

Al via la stagione espositiva di Macula - Centro Internazionale di Cultura Fotografica: si parte il 10 Marzo con “Nemesis”, personale di Roberto Kusterle, che arriva a Pesaro dopo i recenti successi di Madrid, Shanghai, Bruxelles e Milano. La mostra organizzata da Macula, in collaborazione con la mc2gallery di Milano, con il sostegno del Comune di Pesaro, sarà allestita nelle sale dello Scalone Vanvitelliano e rimarrà aperta fino al 15 Aprile.

Roberto Kusterle è nato a Gorizia nel 1948 e dagli anni Settanta lavora nel campo della arti visive, dedicandosi sia alla pittura che all'installazione. Dal 1988 inizia ad interessarsi alla fotografia, oggi suo principale mezzo espressivo.
L'itinerario espositivo ci condurrà, attraverso il linguaggio visionario dell’artista, alla scoperta di un non luogo antropico di memoria ancestrale, metafora di quel legame con l'universalità del cosmo, che l'uomo contemporaneo ha infranto.
La mostra è un'occasione preziosa per scoprire la produzione artistica di Kusterle, che mai fin d'ora è stata esposta in maniera così completa: da “Mutazione silente” a “Riti del corpo”, da “ανα χρονοϛ” a “Mutabiles nimphae”, fino all’ultima serie “Segni di Pietra”, oltre a materiale video.
Le immagini fotografiche che si potranno osservare, nascono dall'esigenza di sperimentare la visione attraverso la narrazione, la ricostruzione ambientale, la mise-en-scène dell'idea immaginifica. Dall'idea scaturisce tutto ciò che rende quell'idea cogente, quindi fotografabile: Il pensiero è così rivelato attraverso il corpo che si fa esso stesso habitus, coperto di argilla, testimone dell'unione simbiotica con la Natura, per la quale l'uomo è costretto a serrare gli occhi, fari traditori, in ossequio ad un armonico silenzio che richiede concentrazione e sacrificio.