Roberto Pietrosanti – Atto e Potenza
Tutta la nuova mostra di Roberto Pietrosanti per Santo Ficara si basa sul classico concetto filosofico – e artistico – di “azione in potenza” e “azione in atto”, dove la prima indica la tensione prima dell’azione, e la seconda il rilascio della forza durante l’azione.
Comunicato stampa
Tutta la nuova mostra di Roberto Pietrosanti per Santo Ficara si basa sul classico concetto filosofico – e artistico – di “azione in potenza” e “azione in atto”, dove la prima indica la tensione prima dell’azione, e la seconda il rilascio della forza durante l’azione. Naturalmente i significati concettuali sono molteplici, ma questi due in particolare si attagliano perfettamente alla scelta artistica di Pietrosanti che, partendo dall’osservazione di due famosissime sculture con lo stesso soggetto – il David di Michelangelo e quello di Bernini -, astrae dei particolari che poi elabora secondo linee di forza apparentemente astratte, ma di fatto correlate alla tensione del momento “in potenza” e all’esplosione dell’azione, della situazione “in atto”.
I lavori – tre per ciascuna condizione energetica – si contrappongono, e trovano la loro sintesi in un settimo lavoro – rosso invece che nero come gli altri – che tenta l’impossibile, la sintesi di “potenza” e “atto”, appunto: filosoficamente e logicamente questo non è possibile, ma artisticamente forse sì, e questa è la sfida di Pietrosanti…
Una scultura e una colonna, oltre ad altri lavori di progetto, accompagnano questo grande ciclo che mostra come si possa arrivare all’astrazione, e fare dell’astrazione, a partire dalla concretezza storica e dall’analisi dei linguaggi artistici più tradizionali.
Roberto Pietrosanti nasce a L’Aquila nel 1967, vive e lavora a Roma. Il percorso di Pietrosanti si svolge all’interno di una rigorosa monocromia, allargandosi al confronto con l’architettura. Nascono da tale ricerca i vari interventi in importanti progetti architettonici, a cominciare dal 1999. Nel 2000 vince il concorso di idee per la risistemazione di Piazza Augusto Imperatore a Roma. In parallelo l’artista affronta anche una serie di progetti per il teatro e la danza contemporanea. Si segnala la realizzazione di un’opera monumentale a Ravenna, occasione nella quale Pietrosanti ha lavorato per la Compagnia del Progetto a fianco degli architetti Franco Purini e Carlo Maria Sadich, con la direzione artistica del Prof. Arch. Francesco Moschini, A.A.M. Architettura Arte Moderna Roma.
Negli anni più recenti si evidenziano la partecipazione alla rassegna internazionale Monocromos. Da Malevic al presente, Centro de Arte Contemporanea Reina Sofia, Madrid 2004, a cura di Barbara Rose, in cui Pietrosanti realizza una piccola architettura in pietra, e l’invito alla X edizione della Biennale di Architettura di Venezia. Nel 2009 partecipa alla mostra Confines, a cura di Vincenzo Trione e Consuelo Císcar Casabán, negli spazi del Museo IVAM di Valencia. A settembre 2012 ha inaugurato un’imponente installazione sulla scalinata esterna del Museo dell’Ara Pacis: l’opera verrà successivamente collocata all’interno di Parco Nomade della Fondazione Volume!, nella riserva naturale della Tenuta dei Massimi a Roma. Nel 2013 ha partecipato alla mostra “Post Classici” a cura di Vincenzo Trione all’interno dell’area archeologica del Palatino, Foro Romano, realizzando un’imponente installazione a Vigna Barberini.
In occasione della mostra verrà pubblicato il catalogo a cura di Marco Meneguzzo della serie “Presenze” n°53, Cambi Editore