Roberto Pietrosanti – Atto e potenza
Le opere di Pietrosanti possono essere lette come un’evoluzione del materialismo plastico. In modo analogo ai lavori di Castellani, Bonalumi, ed altri maestri dell’arte spaziale, la ricerca dell’artista verte sulla natura dello spazio e il suo rapporto con la superficie.
Comunicato stampa
Dopo un periodo di esposizioni e interventi site specific di respiro internazionale come la rassegna “Monocromos. Da Malevic al presente” al Centro de Arte Contemporanea Reina Sofia di Madrid, “Confines” al museo IVAM di Valencia, l’installazione temporanea sulla scalinata esterna del Museo dell’Ara Pacis di Roma, cui si aggiungono importanti e imponenti commissioni pubbliche e private - dalla pavimentazione dell’aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo alla P.zza dei Goti di Ravenna -, per la prima volta nella propria carriera approda a Milano Roberto Pietrosanti, artista aquilano di nascita ma romano d’adozione.
Le opere di Pietrosanti possono essere lette come un’evoluzione del materialismo plastico. In modo analogo ai lavori di Castellani, Bonalumi, ed altri maestri dell’arte spaziale, la ricerca dell’artista verte sulla natura dello spazio e il suo rapporto con la superficie. Votate a una rigorosa monocromia, intersezioni di piani delimitate da sporgenze e ombre taglienti dilatano lo spazio in profondità. Si disegnano forme sferoidali, parallelepipedi racchiusi in linee ascensionali, masse che precipitano in superficie creando tensioni e smottamenti.
L’effetto visivo, coadiuvato dall’accostamento di più superfici sagomate, crea una versione contemporanea del bassorilievo.
Per l’esposizione sono state selezionate opere monocromatiche da parete, sfere in rame patinato nero e un parallelepipedo inciso da nette profilature quale sintesi della sua attuale ricerca.