Roberto Sambonet – I Volti dell’Alienazione
La mostra raccoglie settanta studi e quaranta
disegni dell’artista e designer milanese Roberto Sambonet.
Comunicato stampa
La Fabbrica del Vapore ospita dal 7 al 23 ottobre 2014 “I volti
dell’alienazione”, la mostra che raccoglie settanta studi e quaranta
disegni dell’artista e designer milanese Roberto Sambonet.
Una mostra straordinaria che racconta e indaga, attraverso i ritratti che
l’artista ha realizzato nel 1952 nel manicomio di Juqueri, a cinquanta
chilometri da San Paolo in Brasile, il complesso fenomeno del disagio
mentale.
Sambonet trascorse sei mesi nei reparti dell’ospedale conducendo una sua
personale ricognizione e ritrae, a china o a matita, gli internati in una
serie di disegni di grande intensità, tutti capaci di andare al di là del
volto e mostrare pensieri, emozioni, sentimenti. Una sorta di viaggio di
umana partecipazione, uno scavo nelle pieghe della malattia e della
sofferenza, che sarà poi raccolto dall’artista nel volume Della Pazzia
(Milano 1977).
L’artista accosta ai ritratti dei malati di mente testi di autori, che
nelle loro opere hanno più volte affrontato e raccontato il tema della
pazzia, come Allen Ginsberg, Friedrich Hölderlin, Friedrich Wilhelm
Nietzsche, Edgar Allan Poe, William Shakespeare, Voltaire e altri.
La mostra, promossa da La Società della Ragione, onlus impegnata sui temi
del carcere, della giustizia e dei diritti umani, con la collaborazione
dell’Archivio Roberto Sambonet, vuole contribuire alla campagna per la
chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari, prevista per il 31 marzo
2015, dove sono ancora internate 906 persone. Un decreto poi convertito in
legge il 17 febbraio 2012 ne stabiliva la chiusura dando delle scadenze,
che sono state, però, via via sempre prorogate.
Roberto Sambonet, nato a Vercelli nel 1924, importante designer
italiano,architetto, grafico e pittore, ha avuto un legame particolare con
Milano.Si è formato all’Accademia di Brera e ha partecipato attivamente
alla vita cittadina frequentando l’ambiente delle avanguardie artistiche,
che avevano come punto di ritrovo il bar Giamaica. Partecipò all’avventura
del gruppo dei Picassiani con Cassinari, Morlotti e Treccani. Tra il 1948
e il 1953 si trasferì in Brasile, dove il suo linguaggio artistico visse
una maturazione molto importante, che lo condusse verso quell’essenzialità
della linea che divenne tratto fondamentale della sua opera, nella
pittura, nella grafica e nella produzione di celebri oggetti di industrial
design.
Dopo la tappa milanese, la mostra sarà a Firenze, al Teatro Chille de la
Balanza, San Salvi Città Aperta, dal 2 al 18 dicembre, per chiudere poi a
Roma, al Museo in Trastevere, dal 24 marzo al 3 maggio 2015.
In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo illustrato, Palombi
Editori, con testi di Elisa Camesasca, Stefano Cecconi e Peppe Dell’Acqua.
Martedì 7 ottobre 2014, alle ore 18.30, si inaugura la mostra alla
presenza dell’assessore alle Politiche sociali e Cultura della salute
Pierfrancesco Majorino, Franco Corleone e Ivan Novelli della Società della
Ragione ed Elisa Camesasca dell'Archivio Roberto Sambonet.