Roberto Semenzato – Il respiro della Mongolia Tecnica
“Il respiro della Mongolia” – Fotografie di Roberto Semenzato.
Comunicato stampa
Mutabilis Arte ospita dal 10 al 28 settembre la personale di Roberto Semenzato "Il respiro della Mongolia", che propone una selezione di fotografie scattate dal reporter torinese durante un recente viaggio in quel Paese dalla cultura millenaria.
Le immagini in mostra, in un elegante e suggestivo bianco e nero, raccontano un mondo fascinoso e conturbante, gli spazi sconfinati della Mongolia, l’immensità del suo cielo, le sue antiche vestigia, le ger (tradizionali tende dei popoli nomadi), gli animali delle steppe… e poi ancora gli incontri, le persone, i volti dei bambini, il loro sguardo attento ed enigmatico.
È il mondo che fu di Gengis Khan ma è anche quello di Yeruldegger, moderno protagonista della trilogia di Ian Manook; un mondo che vede coesistere credenze e miti del passato con la complessa realtà dell’oggi, in un Paese che si confronta, necessariamente, con le spinte della globalizzazione.
Ma il fascino antico di quelle terre e di quei paesaggi è rimasto integro; e le immagini di Semenzato, nel restituire le impressioni e gli sperdimenti di fronte a una realtà così suggestiva nel suo contrasto fra tradizioni conservate intatte e l’irrompere della modernità, sono come attraversate dall’eco profonda di una sensazione peculiare, intensamente avvertita nel corso del viaggio: un sentirsi immersi in una sorta di respiro potente e universale, che abbraccia i grandi spazi, li pervade, e libera lo sguardo sul silenzioso, magico infinito.
Note biografiche
Roberto Semenzato è nato a Torino nel 1963, città dove vive e lavora.
I suoi primi approcci con la fotografia come racconto di viaggio risalgono alla fine degli anni ’70. Negli anni ’80 la prima reflex e la passione lo spingono alla ricerca e alla sperimentazione. Dall’incontro con Lorenzo Avico in occasione di uno stage, nasce un nuovo modo di “guardare” il mondo attraverso l’obiettivo, e lo stimolo all’approfondimento delle tecniche di camera oscura, mirato ad accrescere consapevolezza dei processi fotografici e padronanza del mezzo espressivo.
Le sue immagini, frutto di uno sguardo curioso e sensibile, restituiscono in una prospettiva assolutamente personale l’incanto del viaggiare e del conoscere nuove realtà: nei suoi reportage persone, strade, oggetti, dettagli, e la natura colta in tutta la sua grandiosità e potenza diventano protagonisti di un racconto visivo emozionante, in cui grande importanza assumono l’eleganza della composizione e l’espressività del bianco e nero.