Robot Art Night: Not Waving + Lone

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO RE ENZO
Piazza Re Enzo , Bologna, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
25/01/2020

ore 21-2

Contatti
Sito web: https://www.boxerticket.it/robot-art-night-2/
Biglietti

€ 20 + dp

Generi
fotografia, arte contemporanea, performance - happening, serata - evento, musica, new media

Per il secondo anno consecutivo, durante l’Art City White Night, torna a Palazzo Re Enzo la notte di ROBOT tra musica e arti visive.

Comunicato stampa

Per il secondo anno consecutivo, durante l’Art City White Night, torna a Palazzo Re Enzo la ROBOT Art Night, portando nel cuore della città una nuova esperienza internazionale tra musica e arti visive.

Primo ospite nel Salone del Podestà Not Waving, ovvero il nuovo progetto di Alessio Natalizia, italiano di base a Londra già noto per i suoi passati trascorsi elettronici come Banjo or Freakout o nel duo techno Walls (Kompakt). Dopo Good Luck del 2017, un emozionante lavoro che ha portato a compimento la sua ventennale ricerca tra pop ed elettronica uscito su Diagonal, nel 2019 ha pubblicato Futuro (Music for The Waldorf Project), su Ecstatic Records, colonna sonora ambient per il lavoro teatrale di Sean Rogg The Waldorf Project. Futuro è il frutto di una esplorazione durata 5 anni tra minimalismo tonale e spaziale e sarà presentato dal vivo accompagnato da visual ad hoc.

Arriva invece da Nottingham l’altro grande ospite della serata: Lone, uno dei producer più interessanti dell’ultimo decennio. Legato da sempre all’hip hop, che si tratti di house, breakbeat e jungle, la sua musica mantiene un'identità precisa: una sfumata nostalgia rave e a uno spiccato senso melodico. Oltre a dirigere la sua etichetta Magicwire, sede dei primi album, ha anche pubblicato su Werk Discs e Dekmantel ed è oggi uno degli artisti essenziali di R&S.

A fare gli onori di casa i resident RBT Sound System.

La Sala Re Enzo sarà, invece, dedicata al progetto di sonorizzazione con vinili di Quarto Mondo, già curatori della Sala Opium all’ultimo roBOt Festival, e alla proiezione di Reflecting Sunlight on You, dell'artista Marta Pujades, un’installazione in collaborazione con Booming Contemporary Art Space - Bologna, e Bi-Box Art Space - Biella.

All’interno della Sala degli Atti sarà, inoltre, visitabile fino alle h 23 la mostra del fotografo Guido Samuel Frieri, Meninos de Rua, organizzata da Contemporary Concept. Meninos de Rua (bambini di strada) è un reportage etico e sociale realizzato in collaborazione con Nuovi Orizzonti e nasce con lo scopo di informare il mondo sulle problematiche che affliggono le comunità di Fortaleza e Quixadà in Brasile, in particolare quelle relative ai bambini che, spesso abbandonati dalle loro famiglie, sono costretti a vivere di accattonaggio o di attività criminali. La mostra sarà aperta con i seguenti orari: venerdì 24 gennaio 18-23; sabato 25 gennaio 10-23; domenica 26 gennaio 10-23.

Marta Pujades: Reflecting Sunlight on You
Reflecting Sunlight on You fa parte di un più ampio progetto intitolato Index, in cui l’artista spagnola Marta Pujades stabilisce un approccio con le immagini fotografiche evidenziando alcuni degli attributi e delle condizioni essenziali che le compongono. "Indice" è un termine della semiotica che indica l'esistenza di contiguità fisica del segno con il referente. Questa correlazione tra i due non implica necessariamente la definizione del significato che può contenere: l'indice afferma l'esistenza di ciò che rappresenta, ma non ci dice nulla sul significato di questa rappresentazione.
Reflecting Sunlight on You è lo specchio che comunemente viene usato dagli escursionisti per riflettere una fonte di luce in caso di perdita o in una situazione di pericolo per chiedere aiuto. Orientando lo specchio verso il sole, consente di dirigere con precisione i lampi di luce verso l'obiettivo su cui si desidera attirare l'attenzione. Proprio questo atto opera a tutti i livelli secondo la logica dell’indice: i segnali luminosi ci avvisano di un evento, anche se il suo significato rimane sconosciuto a meno che non siamo una parte attiva del contesto che lo genera.