Rocco Manzi – Storia e storie di un sognatore. Opere 1987-2007
Impulsi di vita, visioni fantastiche e magiche di cieli stellati, fiori cosmici e profondità marine.
Comunicato stampa
Impulsi di vita, visioni fantastiche e magiche di cieli stellati, fiori cosmici e profondità marine. Per due settimane Milano ospita le opere di Rocco Manzi (1959-2016) nella mostra “Rocco Manzi: storia e storie di un sognatore. Opere 1987-2007”. Si tratta di un viaggio nel mondo incantato, fanciullesco e utopico di un artista tutto da scoprire.
Nato e cresciuto a Cormano, Manzi, scomparso prematuramente due anni fa, ha operato a Milano a partire dalla seconda metà degli anni ‘80, esponendo poi anche a Bologna, Venezia e Modena e, successivamente, viaggiando e dipingendo in tutto il mondo. Dopo i suoi soggiorni in Tunisia e in Egitto e, nel 1993, in Argentina, l’artista inizia ad esplorare nelle sue tele tanto le profondità del mondo sottomarino quanto quelle del cielo stellato, e lo fa con una tecnica molto personale, miscelando paste adesive, lattici e malte di derivazione industriale.
Nella sua idea la pittura diventa un luogo generatore di impulsi di vita, per usare un’espressione cara a Manzi, e i fiori, a un certo punto, diventano il soggetto perfetto della sua idea di felicità. Fiori “le cui forme sono solide, fermamente disegnate o incise sulla tela - spiega nell’introduzione al catalogo della mostra Giuseppe Frangi - i gigli si spalancano in tutto la loro ampiezza e prorompono quasi nello spazio dipinto, sembrano offrirsi ai nostri occhi, rovesciando la loro energia verso di noi”. Fiori che, nelle sue ultime opere, diventano stelle e che, a loro volta, sembrano quasi stilizzazioni di angeli.
L’arte di Manzi, scrive ancora Frangi “apre un varco nel cielo di piombo sopra Milano”, e in particolare sopra la periferia nord della città, che sulla tela si incendia improvvisamente, soprattutto nelle sue ultime opere, di turchese e di giallo.
La mostra, fortemente voluta dalla sorella dell’artista, Margherita, e curata da Biagio D’Angelo e Giuseppe Frangi, con il sostegno di Mapei, disegna una traiettoria che racconta, parallelamente al percorso artistico di Manzi, vent’anni di storia milanese, dal 1987, anno in cui l’artista produce le sue prime opere significative, fino al 2007, anno in cui smette di dipingere, un po’ perché il mercato dell’arte inizia a chiudere le porte in faccia, un po’ perché consapevole che il suo percorso di ricerca, probabilmente, si è esaurito.
Nei suoi ultimi anni di vita Manzi, raccoglie e cataloga le opere che gli erano rimaste, oltre un centinaio, alcune di grandi dimensioni, mentre viene sostanzialmente dimenticato dai giri artistici che contano. Lo scopo di questa mostra è riproporre al pubblico milanese e agli appassionati, l’itinerario e lo sguardo di un sognatore che non ha mai smesso di pulsare nelle sue opere, oggi finalmente visibili a tutti.
L’esposizione, patrocinata dal comune di Cormano, si inserisce all’interno delle iniziative promosse da Lega Tumori Lilt Milano per MoveMen, il mese di iniziative per la prevenzione dei tumori maschili. Infatti le opere inserite nel catalogo saranno oggetto di un’asta benefica che si terrà sabato 24 novembre e i cui proventi saranno destinati integralmente a LILT Milano.