Rolf Nowotny
L’artista danese rivisita il concetto classico di ritratto attraverso “maschere” eseguite con mezzi e soluzioni tecniche differenti.
Comunicato stampa
Con la mostra di Rolf Nowotny, la prima personale dell’artista presso una pubblica istituzione in Italia, prosegue al Museo Pietro Canonica di Villa Borghese il ciclo espositivo dal titolo Fortezzuola, promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita Culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Servizi museali di Zètema progetto Cultura.
Il progetto Fortezzuola, ideato e a cura di Pier Paolo Pancotto, riflette sul rapporto tra protagonisti dell’arte contemporanea internazionale e l’Italia, offrendo al pubblico l’opportunità, per la prima volta, di apprezzare la produzione di esponenti particolarmente rappresentativi della creatività odierna ma scarsamente presenti, se non del tutto assenti, nella scena espositiva pubblica italiana. Ancora oggi molti artisti stranieri si confrontano con il contesto storico e culturale italiano, rinnovando un’antica tradizione e reinterpretandone canoni e modalità esecutive. Ciascun autore è chiamato a realizzare un intervento originale concepito espressamente per le sale del museo, in stretta relazione alle loro caratteristiche storiche e strutturali.
In sintonia con queste linee guida generali, Rolf Nowotny, dopo aver soggiornato a più riprese a Roma, ha concepito un progetto ispirato al contesto storico e culturale del Museo Canonica che articola il suo percorso creativo attraverso installazioni, composizioni plastiche, grafiche e sonore. A far loro da comune denominatore, una riflessione sull’idea di scultura e il significato che tale sistema espressivo, attorno a cui Pietro Canonica ha incentrato larga parte della sua produzione, possiede oggi. A tale scopo l’artista si concentra sul tema del volto umano dando luogo a una serie di “maschere” eseguite con mezzi e soluzioni tecniche differenti – plastica, resina, metallo, residui naturali – apportando modificazioni morfologiche più o meno evidenti (nel colore, nelle misure, nelle componenti identitarie…) e presentandole in soluzioni alternative a quelle tradizionali: a terra, legate tra loro, rivolte verso il suolo, mescolate a oggetti d’uso comune. Nowotny rivisita così il concetto classico di ritratto offrendo una personale chiave di lettura sul valore semantico che questo genere espressivo, così rilevante nel percorso professionale di Canonica, assume nell’odierno contesto sociale.
Piccole figure dal sapore selvaggio, quasi primitivo, compaiono nelle vetrine offrendo un altro punto di vista sul tema delle proporzioni e della riproducibilità in scultura. A esse si sommano alcune installazioni ambientali e sonore con le quali egli “incornicia” idealmente le opere appartenenti alla collezione permanente e le sale del museo modificandone la percezione visiva e, di conseguenza, quella interpretativa. In tal modo, egli rilegge in soluzione diacronica e trasversale epoche e storie che si sedimentano nella Fortezzuola, dall’età romana, rappresentata dalla raccolta archeologica, al XIX-XX secolo, identificato emblematicamente nella vita e nel lavoro di Canonica.
Le opere appena citate (concepite tutte per l’occasione e datate 2018) sono disposte in numero e soluzione variabile sui diversi piani del museo e si integrano a quelle appartenenti alla collezione permanente enfatizzando così il dialogo virtuale con la produzione di Pietro Canonica. Come Martin Soto Climent, Alfredo Aceto / Claire Tabouret, Tillman Kaiser, Claire Fontaine, Ciprian Mureşan, Nick Devereux, Benjamin Hirte / Chadwick Rantanen, Denis Savary, Şerban Savu, anche Rolf Nowotny dà luogo a un percorso visivo site specific sviluppato mantenendo un atteggiamento quasi “performativo” (operando di giorno in giorno all’interno del museo, abbandonandosi alle suggestioni del luogo) il cui esito finale sarà noto solo al termine della sua realizzazione, vale a dire a ridosso della data di inaugurazione della mostra.
Rolf Nowotny (Copenhagen, 1975; vive e lavora a Copenhagen), Mostre personali (selezione): Christian Andersen, Copenhagen (2016; 2013; 2010), Tranen, Copenhagen (2015); Fauna, Copenhagen (2015); Ditte Gantriis & Rolf Nowotny, Die Raum, Berlin (2014); Antechamber, Copenhagen (2012); Overgaden, Copenhagen (2011). Mostre collettive (selezione): iwillmedievalfutureyou, Kunsthal, Aarhus (2018; 2016); Nordic Biennial for Contemporary Art, Moss (2017); Sculpture Odense, Odense (2017); Artists’ Books, Growing Wildly, Den Frie Centre of Contemporary Art, Copenhagen (2016); Shapes in the making, Konsthall, Lund (2013); Sandly Island, Nomas Foundation, Roma (2013); Ground, Kunstmuseum, Sorø (2013); Spatium, KUMU Art Museum, Tallinn (2012).
Acquistando la nuova MIC Card al costo di 5 euro, chi vive e studia a Roma può accedere illimitatamente per 12 mesi nei Musei in Comune e nei siti storico artistici e archeologici della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
La mostra è realizzata in collaborazione con:
Christian Andersen, Copenhagen