Romano Bozzolla – Isoformica 22 11 2011
L’artista Romano Bozzolla assembla 365 interventi – quanti i giorni dell’anno solare – su carta carbone, suddivisi in 113 gruppi. La voluta e vigile contaminazione di tecniche utilizzata dall’artista, evitando e mettendo in discussione il tradizionale mestiere pittorico, si avventura in tracciati di ricerca oltre ogni discorso d’ordine concettuale.
Comunicato stampa
Nella mostra 'ISOFORMICA 22 11 2011' all'Ariete artecontemporanea l'artista Romano Bozzolla assembla 365 interventi - quanti i giorni dell'anno solare - su carta carbone, suddivisi in 113 gruppi. La voluta e vigile contaminazione di tecniche utilizzata dall'artista, evitando e mettendo in discussione il tradizionale mestiere pittorico, si avventura in tracciati di ricerca oltre ogni discorso d’ordine concettuale. Il fruitore/lettore viene invitato entro un fitto ed elaborato articolato del vissuto umano dell'autore attraverso uno sperimentare plastico manuale di voluta attenzione e perizia artigianale, tale da indurlo a cercare il senso ed il fine di una 'trasformazione controllata dell’opera/testo', una rivisitazione 'isoformica' come recita il titolo della mostra.
Scrive Alessandra Borgogelli nel testo 'Il gesto dell’architetto' dedicato a Romano Bozzolla:
E' proprio il gesto dell'architetto che 'costruisce' progetti in orizzontale, a intervenire in questo complesso di lavori. Romano Bozzolla agisce infatti in formelle tutte uguali, quadrate o rettangolari. Cosi' realizza, per ripetizione differente, vari 'plastici' che diventano tanti mandala d'artista. Questi ultimi, a differenza di quelli dell'architetto, prendono pero' un 'colore' aspro e cacofonico. Si tratta di rossi, di blu, di neri, di rosa e di pochi gialli. Ma per tenersi lontano dalla pittura tradizionale a olio, troppo riflettente, i colori sono quelli dei gessetti, piu' adatti all'assorbimento della luce. Si vuole – credo – rituffare e rimpastare l'opera nella 'terra', nella realta', lungo il piano dell’orizzontalita', in aperta opposizione al principio di verticalita' che invece allontana l'individuo dall'esperienza della quotidianita'.
Romano Bozzolla nasce a Vaiano (Prato) il 22 11 1940. Vive ad Urbino da venticinque anni e lavora in un grande atelier al centro delle colline del Montefeltro. Tra il '69 e il '70 ha vissuto e lavorato fra Pittsburgh (USA) e Londra. Tornato in Italia, ha partecipato alla vita artistica bolognese degli anni '70, senza abbandonare il contesto londinese e statunitense, fino al 1975. Dal 1976 collabora con il maestro Pier Paolo Calzolari, realizzando con lui un lungo percorso di ricerca pittorica in Italia e all’estero (Parigi, Vienna, Creta). Dal 1986 sceglie di fermarsi più a lungo in Italia per impegnarsi in una propria sperimentazione. Nel 2006 a Parigi allestisce una propria antologica nel contesto di un'importante iniziativa teatrale. Ha spesso dialogato negli ultimi anni con la produzione teatrale, realizzando opere e oggetti scenici di forte impatto visivo.