Romano Perusini – Geometrie dello spirito
La mostra, a un anno dalla morte dell’artista, vuole restituire per la prima volta in maniera ampia e organica la traiettoria della sua poetica, una riflessione che si è sempre posta nella sua autonomia estetica ma che è anche stata in grado di rispecchiare lo spirito dei propri tempi.
Comunicato stampa
Il 1960 e il 2024 sono gli estremi all’interno dei quali si situa il lavoro di Romano Perusini (Pozzo di Codroipo, UD, 1939 - Trento, 2024). Un sessantennio di produzione che, partendo da un originale approccio all’astrazione e all’arte concreta, è arrivato alle soglie del nuovo millennio con visioni metafisiche e inquiete che prefigurano futuri carichi di incognite. Una carriera artistica che ha attraversato e ha riflesso i suoi tempi: dagli anni della Guerra fredda, passando per gli slanci libertari e riformisti degli anni Sessanta, per le stasi socioeconomica degli anni Settanta, fino alla ventata postmoderna degli anni Ottanta e ai nuovi orizzonti problematici che dal 2001 caratterizzano anche la nostra contemporaneità.
La mostra, a un anno dalla morte dell’artista, vuole restituire per la prima volta in maniera ampia e organica la traiettoria della sua poetica, una riflessione che si è sempre posta nella sua autonomia estetica ma che è anche stata in grado di rispecchiare lo spirito dei propri tempi.
Tale percorso racconta la centralità di Romano Perusini nei dibattiti artistici e filosofici degli ultimi decenni, il suo impegno e il suo interesse per la società ma, soprattutto, l’attualità di una sperimentazione che, al di là di un’apparente conclusione in sé stessa, ha sempre cercato con grande rigore concettuale di parlare delle urgenze dei propri tempi.