Roni Horn
Con la mostra “Roni Horn”, la Fondation Beyeler presenta una rassegna pensata appositamente per gli spazi del museo e realizzata in stretta collaborazione con l’artista, nata nel 1955 a New York.
Comunicato stampa
Con la mostra “Roni Horn”, la Fondation Beyeler presenta una rassegna pensata appositamente per gli spazi del museo e realizzata in stretta collaborazione con l'artista, nata nel 1955 a New York.
Dal corpus della produzione di Horn, molto diversificata per impatto visivo e media utilizzati, sono stati selezionati sei importantissimi nuclei e cicli risalenti ai tardi anni 1990. Si tratta di installazioni fotografiche, lavori su carta e sculture in vetro colato che nei sei spazi espositivi sono fruibili nel loro insieme come un'opera d'arte installativa unitaria. Durante la fase di pianificazione Roni Horn ha scritto in una e-mail che la presentazione può essere vista come un “autoritratto plurimo”.
La mostra si apre con a.k.a., del 2008–2009, affascinante serie di ritratti dell'artista colta in diversi momenti della vita. Complessivamente 30 fotografie in bianco e nero e a colori del medesimo formato si combinano a formare delle coppie in cui perlopiù si incontrano faccia a faccia una Roni Horn giovane e una più matura. Da ogni lato l'artista guarda i visitatori, costringendoli così a chiedersi quale sia l'elemento unificatore nella molteplicità e diversità di una persona. Quasi a farvi da contrappunto, in chiusura del percorso espositivo troviamo The Selected Gifts 1974–2015, una recentissima installazione fotografica divisa in più parti. The Selected Gifts 1974–2015, del 2015–2016, è costituita da 67 singoli scatti di oggetti, piccole cose modeste e curiosi regalini che Roni Horn ha ricevuto da svariate persone e ha conservato nel corso degli ultimi quarant'anni: libri, una lettera d'amore, disegni e fotografie di amici, un uovo fossile di dinosauro, un cigno imbalsamato. Sfuggono il significato di tali oggetti, la loro storia o il loro valore materiale. Le immagini dei doni prescelti hanno una mera funzione documentaria, ma al contempo formano, in particolare nella loro totalità, un possibile ritratto dell'artista che si rispecchia nelle preferenze dei donatori. The Selected Gifts, 1974–2015 è visibile per la prima volta al piano seminterrato della Fondation Beyeler già dal giugno 2016.
“Identità” e “androginità” sono concetti chiave spesso riferiti al lavoro di Horn. Nelle sue creazioni l'artista riesce sottilmente a scandagliare rigide etichette, a mettere in luce mutevolezza e diversità. Esse dimostrano che l'essenza delle cose può deviare dall'apparenza visiva. L'artista si interessa in particolare all'effimero, alle cose che fluiscono (come il Tamigi), che mutano costantemente (l'acqua, il tempo atmosferico), e la cui struttura visibile si distanzia dalla loro natura materiale (per esempio il vetro, che dal punto di vista termodinamico è un liquido solidificato, raffreddato).
La mostra “Roni Horn” è curata da Theodora Vischer, Senior Curator presso la Fondation Beyeler. A corredo della mostra è previsto un opuscolo che riporta una conversazione con l'artista e immagini delle opere presentate alla Fondation Beyeler.
Roni Horn nasce a New York City nel 1955 e cresce nella Rockland County nello stato di New York (Upstate New York). Ottiene un Bachelor of Fine Arts a conclusione dei suoi studi presso la Rhode Island School of Design (1972–1975). Segue un primo viaggio fuori degli Stati Uniti che la porta in Islanda, paese che avrà un ruolo importante nella produzione dell'artista. Nel biennio 1976–1978 Roni Horn completa il Master of Fine Arts presso la Yale University con un major in scultura.
Dopo lo studio universitario consegue una Alice Kimball English Travelling Fellowship che le permette un lungo viaggio in motocicletta attraverso l'Islanda, dove soggiornerà ripetutamente nei decenni successivi. Le esperienze raccolte (quasi sempre in solitudine) tra i paesaggi della remota Islanda influenzano in notevole misura la vita e il lavoro dell'artista. Nelle sue prime opere Horn si confronta a livello concettuale con la scultura, in particolare con la scultura minimalista. Dall'inizio degli anni 1980 si occupa sempre più di fotografia, letteratura e disegno. Roni Horn vive e lavora a New York, NY, e a Reykjavik, Islanda.
Personali di Roni Horn si sono tenute in importanti musei d'arte contemporanea di tutto il mondo, tra cui nel 1995 e 1998 al Museum für Gegenwartskunst di Basilea, nel 2000 al Whitney Museum of American Art di New York, nel 2002 al Dia Center for the Arts di New York e nel 2003 al Centre Pompidou di Parigi. Altre mostre significative sono state ospitate nel 2009 alla Tate Modern di Londra, nel 2010 al Kunsthaus di Bregenz, nel 2011 alla Kunsthalle di Amburgo, nel 2012 alla Sammlung Goetz di Monaco, nel 2013 alla Schirn Kunsthalle di Francoforte s.M., nel 2014 alla Fundació Joan Miró di Barcellona e nel 2015 alla Fondation Vincent van Gogh di Arles, come pure all'inizio di quest'anno al de Pont Museum di Tilburg, Paesi Bassi.