Roommates | Atto II
Spazio Studi presenta Roommates, il secondo di quattro atti, con la partecipazione di tre artisti impegnati in tre distinti progetti espositivi.
Comunicato stampa
Spazio Studi Arte, situato nel cuore del quartiere Prati di Roma, è una realtà pensata per la promozione delle arti e della cultura in genere, attraverso attività didattiche, progetti espositivi, scambi e sinergie.
Apre le porte al pubblico dell’arte con una iniziativa espositiva dal titolo Roommates.
Il progetto a cura di Gemma Gulisano, coerentemente con la mission di Spazio Studi, ha il proposito di ospitare le ricerche di giovani e giovanissimi artisti, nel tentativo di offrire stimoli e opportunità di crescita e contribuire allo sviluppo di dialoghi e confronti tra artisti, curatori, operatori del settore e appassionati.
Venerdì 31 maggio 2024 Spazio Studi presenta Roommates, il secondo di quattro atti, con la partecipazione di tre artisti impegnati in tre distinti progetti espositivi.
Roommates non è una collettiva, bensì una mostra a più nomi che esclude legami tematici, formali o di alcuna sorta tra gli artisti. La scelta curatoriale è dettata dall’esigenza di negare le forzature che viziano la qualità di un crescente numero di esposizioni collettive. Mostre che hanno l’ardire di imporre dialoghi con esiti più volte discutibili.
Gli artisti in mostra condividono gli ambienti di Spazio Studi in quanto roommates (coinquilini), per l’appunto, ma in assenza di legami che debbano legittimarne la compresenza.
Come inquilini del medesimo appartamento, pur abitando uno spazio comune al quale è necessario conformarsi, i roommates custodiscono una dimensione intima, nonché identitaria, all’interno della propria camera. Essa è notoriamente una dichiarazione di identità (benché non intenzionale) che trapela dagli oggetti che la popolano, per loro natura, quantità e disposizione in rapporto all’ambiente. Sono frutto di scelte, esiti di un vissuto che provano a raccontare e a raccontarsi. Analogamente, in ciascuna delle tre sale (room 1, 2 e 3) gli artisti invitano il pubblico a esplorare il proprio microcosmo attraverso una mini-personale accompagnata dal testo di uno storico dell’arte.
Protagonisti di questo secondo atto sono l’artista Antifigure con un testo di Beatrice Levorato, Giorgia Errera presentata da Giulia Giacomelli e Giulia Felici con un progetto raccontato da Benedetta Monti.