Rosa Aiello – Fate presto

Informazioni Evento

Luogo
CASA MASACCIO
Corso Italia 83, San Giovanni Valdarno, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

feriali 15-19, festivi 10-12/15-19

Vernissage
28/10/2017

ore 19

Artisti
Rosa Aiello
Curatori
Rita Selvaggio
Generi
arte contemporanea, personale

Casa Masaccio ha il privilegio di presentare FATE PRESTO, prima personale di Rosa Aiello (1987) in un’istituzione pubblica italiana.

Comunicato stampa

Casa Masaccio ha il privilegio di presentare FATE PRESTO, prima personale di Rosa Aiello (1987) in un’istituzione pubblica italiana. La mostra nasce da una riflessione su come le modalità di vita e le strutture sociali siano il risultato di una serie di ripetizioni, di interruzioni, balbuzie e rifugi, ritornelli, partenze e ritorni, riproduzioni e cicli. Ciò si esplica sia a livello temporale, (la fisicità della natura, il ripetersi delle stagioni, il susseguirsi dei giorni), sia a livello performativo (abitudini, consuetudini, il lavoro, la costrizione, l’umanità degli affetti), come anche a livello dell’ideologia (riti, ruoli, discipline).

Gli uomini hanno, da sempre, elaborato, dei “ritornelli” cioè delle forme, dei modi, dei rituali linguistici, artistici, scientifici attraverso i quali fare ordine. FATE PRESTO è il ritornello che ricorre in questa mostra. È un enunciato che produce senso sia in italiano che in inglese, anche se, nella traiettoria da una lingua all’altra, assume un significato contraddittorio. “Fate Presto”: in italiano è un’esortazione all’azione, all’agire, al produrre velocemente. In inglese “fate” vuol dire destino, l’effetto di eventi che non dipendono da nessuna volontà, mentre la parola “presto” è usata sia in musica, per indicare un tempo molto veloce, che dai prestigiatori e riporta alla mente qualcosa che appare così velocemente e facilmente da sembrare frutto di magia.

Per ogni stanza, una griglia di piastrelle con lettere dipinte “in stile mediterraneo” compone quadrati magici con le variazioni della parola “FATE”. I “quadrati magici” sono puzzle che costruiscono una serie di vocaboli, sia nell’acrostico orizzontare che in quello verticale. Ne è un primo esempio il cosiddetto “quadrato del SATOR” che, trovato nelle rovine di Pompei, si credeva avesse qualità propiziatorie. Le parole che appaiono nei quadrati magici in mostra, riecheggiano i contenuti dei video che, a loro volta, sono organizzati secondo sistemi alfabetici e linguistici.

Il percorso espositivo, servendosi di loop, di suoni e luci, alfabeti, puzzle e giochi di enigmistica, di interventi decorativi minimi, consiste nel riportare la storia domestica delle stanze di Casa Masaccio all’interno dello spazio di una narrazione contemporanea e personale. È un esercizio sulle modalità di costruzione di un mondo e di come trovare il proprio luogo all’interno di esso.
La mostra è anche la formalizzazione visiva del prologo di Calypso’s way, il romanzo a cui Rosa Aiello sta lavorando. La narrativa, all’interno di questi spazi, definisce le condizioni e la natura del mondo, induce una consapevolezza che nomina e scuote la nudità delle cose annullando quella spogliazione del sé con cui le strutture dichiarano falsamente di essere universali.
Lo sguardo che si muove nel vuoto di queste stanze non è prescritto dalle storie e non è nemmeno iscritto nei codici. É uno sguardo che attraverso scale, timbri, ritmi, simboli e composizioni, attraverso frammenti e il loro proliferare e ripetersi, trova consistenza, valuta la materia e le sue relazioni, percepisce la forma e i suoi sviluppi, espone la capacità delle entità, dei processi e dei sistemi di dispiegarsi, di mutare, di stirarsi, e di andare oltre se stessi.

Rosa Aiello, è un'artista canadese, nata ad Hamilton nel 1987. Recenti mostre personali includono: Éclair (Berlino), Galleria Federico Vavassori (Milano), Bureau de Réalites (Brussels) e Institute for Contemporary Art (Berlino). Ha preso parte a mostre collettive come: The Forecast, Croy Nielsen (Vienna), Take me (I’m Yours), Pirelli HangarBicocca (Milano), Cul-De-Sac, Antenna Space (Shanghai), Artists’ Film Club: Hollis and Money, ICA (Londra) e InPractice, SculptureCenter(New York). Il suo lavoro è parte delle collezioni pubbliche del Whitney Museum of American Art (New York) e del Centre George Pompidou (Parigi).
Rosa Aiello, vive e lavora a Francoforte.

Progetto realizzato nell’ambito di Toscanaincontemporanea2017
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

It is the privilege of Casa Masaccio to present FATE PRESTO, the first solo exhibition to be held by Rosa Aiello (1987) at an Italian public institution.
The show springs from a reflection on how ways of life and social structures are the result of a series of repetitions, interruptions, stutters and retreats, refrains, departures and returns, reproductions and cycles.. This is done on the level both of time (the physicality of nature, the repetition of seasons, the succession of days) and of performance (habits, customs, work, duress, the humanity of the affections), as well on that of ideology (rituals, roles, disciplines).

People have always performed ‘refrains’, i.e. with linguistic, artistic and scientific forms, modes and rituals that give order. FATE PRESTO is the refrain of this exhibition. It is a title that makes sense in Italian as well as in English, although in the transition from one language to the other it takes on a quite different meaning. Fate in Italian is an exhortation to action, to produce, and in combination with presto, signifies ‘do it quickly’, ‘hurry up’. The English word fate means destiny, the effects of events that do not depend on will. while the word presto is used to indicate a very fast tempo in music, and by conjurers, as in the phrase ‘hey presto,’ which calls to mind something that appears so quickly and easily it could be magic.

In every room a grid of lettered “mediterranean-style” tiles make up word squares using variations of the word “FATE” as their base. Word squares are puzzles that construct a set of words in both vertical and horizontal acrostic. The first example of such a puzzle was the SATOR square, which was found in the ruins of Pompeii, and believed to have superstitious properties. The words that appear in the exhibition’s squares echo in the content of the videos, which are themselves organized by alphabetic and linguistic systems.

The layout of the exhibition ––with its loops of sound and light, alphabets and word squares, minimal decorative interventions designed to bring the domestic history of the rooms of Casa Masaccio into the space of a contemporary and personal narration –– is an exercise in the modes of construction of a world and how to set about finding one’s own place in it.

The exhibition is also the formalization of the first part of Calypso’s Way, the piece of long fiction on which Rosa Aiello is working. The narrative, in these spaces, defines the conditions and characters of the world, forces an awareness that names and shakes the nakedness of things, and undoes that stripping of the self with which structures make a false claim to be universal.

The gaze that moves in the empty space of these rooms is not prescribed by the stories, nor inscribed in the codes. It is a gaze that through scales, timbres, rhythms, glyphs, and compositions, through fragments and their proliferation and repetition, finds substance, assesses material and its relations, perceives form and its developments, and shows the capacity of entities, processes and systems to unfold, to change, to stretch and to reach beyond themselves.

Rosa Aiello was born in 1987 in Hamilton, Canada.
Recent solo exhibitions include: Éclair (Berlin), Galleria Federico Vavassori (Milan), Bureau de Réalites (Brussels) and Institute for Contemporary Art (Berlin). Recent group exhibitions include: The Forecast, Croy Nielsen (Vienna),Take me (I’m Yours), Pirelli HangarBicocca (Milan), Cul-De-Sac, Antenna Space (Shanghai), Artists’ Film Club: Hollis and Money, ICA (London) and InPractice, SculptureCenter (New York). Her work is part of the public collection of the Whitney Museum of American Art (New York), and of the Centre George Pompidou (Paris).
Rosa Aiello lives and works in Frankfurt am Mein.

The project being staged as part of Toscanaincontemporanea2017