Rosa Barba – The Mute Veracity of Matters

Informazioni Evento

Luogo
GIO' MARCONI
via Tadino 15 20124, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Dal 28 maggio al 15 giugno 2013: martedì - sabato 10-13, 15-19
Dal 17 giugno al 26 luglio 2013: lunedì – venerdì, 10-13, 15-19

Vernissage
27/05/2013

ore 19

Artisti
Rosa Barba
Generi
arte contemporanea, personale

Molti sono i temi della poetica di Barba, dalla riflessione sul concetto di tempo, come i segni che lascia nel paesaggio, a quella sul linguaggio, ai salti temporali attraverso la storia. Ma l’interesse principale dell’artista è quello di astrarre il medium cinematografico per analizzarne limiti e potenzialità.

Comunicato stampa

Giò Marconi ha il piacere di presentare The Mute Veracity of Matters, seconda mostra personale dell'artista italiana Rosa Barba.
Molti sono i temi della poetica di Barba, dalla riflessione sul concetto di tempo, come i segni che lascia nel paesaggio, a quella sul linguaggio, ai salti temporali attraverso la storia. Ma l'interesse principale dell'artista è quello di astrarre il medium cinematografico per analizzarne limiti e
potenzialità.
Rosa Barba, come gli strutturalisti, indaga soprattutto gli aspetti intrinseci del film – i meccanismi di funzionamento del proiettore, la percezione nello spazio, la materialità del mezzo e come questa si esprima non soltanto a livello visivo, ma nel suono e nel tempo.

Per la mostra alla galleria Giò Marco ni l'artista presenta il film in 35 mm Time as Perspective (2012), una grande scultura in feltro The Contemplative or The Speculative (2013), sculture cinetiche come Still Anchored in One Point from which They Emerge (2013), Footnotes (2013), Color Clocks: Verticals Lean Occasionally Consistently Away from Viewpoints (2012) e l'installazione Color Studies (2013).

Time as Perspective, è stato presentato per la prima volta nel 2012 in occasione della personale di Barba alla Kunsthaus Zürich organizzata in collaborazione con la Kunsthall Bergen dove la mostra, proposta qui come un ulteriore capitolo, si è appena conclusa (Marzo 2013). Il film è girato nel deserto del Texas e mostra gigantesche trivellatrici che ripetono tutte costantemente lo stesso movimento meccanico. Questo video, oltre a mettere in risalto le qualità poetiche e scultoree del
paesaggio, tocca forti questioni sociali e po litiche con i suoi riferimenti allo sfruttamento delle risorse naturali.
Rosa Barba è sempre stata affascinata dagli ambienti vasti e aridi e dal deserto in particolar modo, proprio per la dimensione senza tempo insita in questo luogo. La collocazione temporale di questo video non è chiara, le immagini che vediamo potrebbero essere avveniristiche visioni del futuro o documenti storici.
I film di Rosa Barba hanno a che fare con il concetto di tempo, inteso dall'artista non solo come movimento lineare e progressivo ma anche come qualcosa che si apre a livelli più profondi. Dice Rosa Barba: “gli intervalli di tempo impilati uno sopra l'altro in una sorta di 'profondo tempo' geologico sono alla base della mia riflessione sul mezzo filmico”. Così il film diventa una traccia della profondità del tempo, dove si può vedere o avvertire una struttura spaziale all'interno della storia, con tutti i suoi strati e le sue trasform azioni.

The Contemplative or The Speculative è un grande feltro nero, sospeso al soffitto e illuminato da un proiettore. Sul feltro è inciso un testo che il tessuto stesso rende illeggibile: le parole si distinguono chiaramente soltanto nella loro ombra sul muro. Dice l'artista: si crea così “una sala di
lettura segreta”.

In Color Studies Rosa Barba utilizza i tre colori primari e li fa dialogare tra loro attraverso la condivisione dello stesso schermo di proiezione, dando vita ad infinite possibilità di colore.

Le tre sculture Color Clocks: Verticals Lean Occasionally Consistently Away from Viewpoints sono definite dall'artista come “dipinti cinetici”. Sono tre grandi strumenti meccanici dove pellicole 35mm, sulle quali sono stampate delle lettere, si muovono in continuazione e ogni nastro riproduce in parola un colore, rosso, blu e giallo. Queste sculture ricordano il meccanism o interno di un orologio, con la differenza che non definiscono il tempo, ma anzi lo annullano in un loop senza fine.
E' una meditazione sul colore, sul tempo, sulla percezione e sul linguaggio, sul significato che assume una parola se ripetuta all'infinito.

Rosa Barba nasce ad Agrigento nel 1972 ma è cresciuta in Germania. Ha studiato all'Academy of Media Arts a Colonia, per poi completare la sua formazione con la residenza presso la Rijksakademie van Beeldende Kunsten di Amsterdam. Attualmente vive e lavora a Berlino.

Tra le sue personali: A Home for a Unique Individual, MUSAC, Museo de Arte Contemporaneo de Castilla y León, León; Time as Perspective, Bergen Kunsthall, Bergen (2013); Time as Perspective, Kunsthaus Zürich, Zürich; Back Door Exposure, Jeu de Paume, Paris; Museum of Contemporary Art, St. Louis, USA; Arter, Istanbul (2012); Stage Archive, Fondazione Galleria Civica - Center of Researc h on Contemporary Art, Trento; Stage Archive, MART Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Rovereto; Kunstverein, Braunschweig (2011); TATE Modern, London; Center of Contemporary Arts, Tel Aviv e Centre International d'Art & du Paysage, Vassivère (2010).

Inoltre Rosa Barba ha partecipato a numerose mostre collettive, tra le più recenti: Ankäufe, Bundeskunstsammlung, Bonn (2013); Film and Sculpture, Wiels Brussels; Man in the Holocene, MIT List Visual Arts Center, Cambridge; Pink Caviar, Louisiana Museum of Modern Art,
Humlebaek; Macro, Rome; A Trip to the Moon. Before and After Film, Bonniers Konsthall, Stockholm; Made in Germany 2, Sprengel Museum, Hannover; Collezione ACACIA, Palazzo Reale, Milan (2012); Making Worlds, Palazzo delle Esposizioni, 53nd Venice Biennale (2009); 52nd Venice Biennale, Slovenian Pavillon, 2007.

Il suo lavoro è presente in numerose co llezioni pubbliche, tra cui: Galleria civica d'arte moderna e contemporanea (GAM), Torino; Hamburger Bahnhof, Museum für Gegenwart, Berlin; Kunsthaus
Zürich, Zürich; Louisiana Museum of Modern Art, Humlebaek; Mart - Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Rovereto; Museo Centro de Arte Reina Sofía, Madrid.

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Rosa BARBA
The Mute Veracity of Matters

Opening: Monday, May 27th 2013, 7 to 9 PM
From May 28th till July 26th 2013
From Tuesday to Saturday, 10-13; 15-19

For further information please contact: [email protected] or use the
link: http://fileshare.giomarconi.com/public/RB_cartella_stampa.zip

Giò Marconi is very pleased to present The Mute Veracity of Matters, the second solo exhibition of the Italian artist Rosa Barba.
Her work engages questions of time like inscriptions in landscapes, language, cuts across history and s ubject matter. She is especially interested in abstracting the cinematographic medium to push limits and possibilities. Like the structuralists, she is preoccupied by the immanent aspects of film – the workings of projectors, perception in space, the materiality of the medium as expressed not just optically but in sound and in time.

For the exhibition at the Giò Marconi gallery, the artist presents the 35 mm film Time as Perspective (2012), a big felt sculpture The Contemplative or The Speculative (2013), kinetic sculptures like Still Anchored in One Point from which They Emerge (2013), Footnotes (2013), Color Clocks: Verticals Lean Occasionally Consistently Away from Viewpoints (2012) and the installation Color Studies (2013).

Time as Perspective was launched at the Kunsthaus Zürich for Rosa Barba's solo exhibition in 2012 and was a co-comissioned with the Kunsthall Bergen where the show was seen recently (till March 2013) in a modified and extended chapter. The film was shot in the Texan desert and it shows huge oil pumps constantly repeating all the same mechanical movement. Beside its meditative sculptural quality in the landscape, it touches on strong social and political issues with its references to exploitation of natural resources.
Rosa Barba has always been fascinated by vast and arid landscapes, particularly the desert for its seemingly endless perspective. The point in time of Time as Perspective is unclear and it could be a futuristic vision or an historical document. Rosa Barba's films deal with time, not only as progressive linear motion but also as something that unfolds in layers of depth. In the artist's words: “Time intervals stacked one
over another in a kind of geological 'deep time' form the basis for much of my thinking about the film medium.” As such, the film becomes an imprint of the depth of time, where one can see o r sense a spatial structure inward into the story, with all its strata and transformations.

The Contemplative or The Speculative is a big black felt drape, suspended from the ceiling and it is illuminated by a projector. Text is engraved into the felt but the drape!s materiality negates its legibility: words can only be read clearly on the wall. In the artists words: “a
secret reading room” is created.

In Color Studies the artists brings the three main colors into a productive dialogue by sharing the same projection screen and therefore creating infinite possibilities of colors.

The three sculptures Color Clocks: Verticals Lean Occasionally Consistently Away from Viewpoints are called by the artist “kinetic paintings”. There are three big mechanical instruments in which 35 mm strips with printed text are constantly moving and each film strip reproduces a color with a word, red, blue and yellow. These sculpt ures are reminiscent of the internal mechanism of a clock but they are different in the sense that they do not define time but reverse it in an endless loop. It's a meditation on color, time, perception and language, on the meaning of a word when repeated to infinity.

Rosa Barba was born in Agrigento in 1972 and grew up in Germany where she studied at the Academy of Media Arts in Cologne followed by a residency at the Rijksakademie van Beeldende Kunsten in Amsterdam. She currently lives and works in Berlin.

Recent solo exhibitions include: A Home for a Unique Individual, MUSAC, Museo de Arte Contemporaneo de Castilla y León, León; Time as Perspective, Bergen Kunsthall, Bergen (2013); Time as Perspective, Kunsthaus Zürich, Zürich; Back Door Exposure, Jeu de Paume, Paris; Museum of Contemporary Art, St. Louis, USA; Arter, Istanbul (2012); Stage Archive, Fondazione Galleria Civica - Center of Research on Contemp orary Art, Trento; Stage Archive, MART Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Rovereto; Kunstverein, Braunschweig (2011); TATE Modern, London; Center of Contemporary Arts, Tel Aviv and Centre International d'Art & du Paysage, Vassivère
(2010).

Furthermore Rosa Barba has participated in numerous group shows including recently: Ankäufe, Bundeskunstsammlung, Bonn (2013); Film and Sculpture, Wiels Brussels; Man in the Holocene, MIT List Visual Arts Center, Cambridge; Pink Caviar, Louisiana Museum of Modern Art, Humlebaek; Macro, Rome; A Trip to the Moon. Before and After Film, Bonniers Konsthall, Stockholm; Made in Germany 2, Sprengel Museum, Hannover; Collezione ACACIA, Palazzo Reale, Milan (2012); Making Worlds, Palazzo delle Esposizioni, 53nd Venice Biennale (2009); 52nd Venice Biennale, Slovenian Pavillon, (2007).

She is represented in important public collections, amongst them: Ga lleria civica d'arte moderna e contemporanea (GAM), Torino; Hamburger Bahnhof, Museum für Gegenwart, Berlin; Kunsthaus Zürich, Zürich; Louisiana Museum of Modern Art, Humlebaek; Mart - Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Rovereto; Museo Centro de Arte Reina Sofía, Madrid.