Rosario Arizza – #Segnidisegni#
L’esposizione nasce quasi come un “fil rouge” con la selezione dei lavori presentati in occasione della Mostra ‘Nel Mezzo del Mezzo’ realizzata al Museo Riso nel 2015 e con la donazione di una Sua opera al Museo.
Comunicato stampa
Palermo - Il Polo Museale regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo, presenta dal 6 maggio al 18 giugno, negli spazi espositivi della Cappella dell’Incoronazione (via dell’Incoronazione, 11) la mostra di Rosario Arizza #SEGNIDISEGNI# curata da Joan Abellò Juanpere.
Venerdì 5 maggio alle ore 18,00 alla presenza dell’artista Rosario Arizza e del curatore Joan Abellò Juanpere, l’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Carlo Vermiglio, con il Dirigente Generale del Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Gaetano Pennino, e la direttrice del Polo Museale regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo, Valeria Patrizia Li Vigni, inaugureranno al pubblico la mostra.
La mostra, promossa dall’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana è organizzato con il supporto tecnico di Mesime, avrà in esposizione trenta opere pittoriche concepite appositamente per lo spazio espositivo della Cappella dell’Incoronazione di Palermo. L’esposizione nasce quasi come un “fil rouge” con la selezione dei lavori presentati in occasione della Mostra 'Nel Mezzo del Mezzo' realizzata al Museo Riso nel 2015 e con la donazione di una Sua opera al Museo. La curatrice francese, Christine Macel, di lui aveva scritto: “La sua pratica quotidiana richiama quella di un "operaio" della pittura, nella quale la vita intima e l'opera artistica non conoscono soluzione di continuità, in un'atmosfera di anarchia viscerale. Gesti, compiti, sbavature e collage si confondono in una profusione di colori esplosivi e terrei. I suoi lavori, spesso esposti e apprezzati in Spagna, ricordano gli epigoni di Tápies o, come notava il critico Lucio Barbera che li conobbe negli anni '50, De Kooning e Pollock”.
Il Polo Museale Regionale di Arte Moderna e Contemporanea di Palermo - dichiara Valeria Li Vigni, direttrice del Polo – prosegue nel suo progetto di dar voce agli artisti siciliani con la mostra di Rosario Arizza che fornisce, nel suo messaggio artistico, una visione mediterranea che realizza attraverso continue sovrapposizioni di materia. Le stratificazioni nelle sue opere evocano una mediterraneità fatta da continue sovrapposizioni culturali lasciando segni indelebili che si integrano restituendoci un ricco messaggio in grado di rappresentare una Sicilia simbolo di accoglienza di differenti culture.
Per #SEGNIDISEGNI#, Rosario Arizza realizza una installazione pittorica che mette a confronto il frutto di una sperimentazione personale e unica che lo porta all'utilizzo di codici espressivi assai differenti tra loro, seppur radicati nella comune matrice intima che lo lega alla sua Isola.
L’allestimento prevede un confronto tra le differenti tecniche utilizzate dal maestro; in mostra opere su diversi supporti, carta, tela e alluminio, ma in tutte lo stesso studio della luce, la stessa ricerca di una geometria sempre nuova, legata all’aspetto più sublime del segno. Tre modi di fare arte per un unico progetto, un evento espositivo, unico per l’ardito e interessante accostamento di linguaggi diversi che pone proprio sulla diversità il suo punto di forza. Materiali diversi, tecniche artistiche diverse per un artista contemporaneo di origine siciliana, che con la Sicilia ha stabilito un forte legame identitario.
Juan Abellò curatore della mostra, scrive :“ E’ il colore dominante degli agrumi che esprime a mio giudizio la vita e l’opera di Arizza… la sua opera riflette la tensione del suo territorio di nascita, la Sicilia, colori e materiali della sua terra” .
Paola Nicita aggiunge : “ La pittura di Rosario Arizza trae spunto dal filone espressivo dell’informale , e di questo rispecchia essenzialmente quella sfiducia nella razionalità , che insieme con l’aspra critica e il rifiuto della cultura irreggimentata ne costituisce le basi fondanti… E’ lo spirito più autentico di quell’Espressionismo Astratto che incentra la sua ragion d’essere in un’urgenza espressiva che abbatte i filtri e scardina convenzioni visive e comunicative , cresciute e radicate attraverso secoli di storia dell’arte , per dar voce ad un nuovo ordine non più costitutivo di immagini, ma scarnificato e indirizzato a coglierne l’essenza“.
In occasione della mostra verrà presentata una pubblicazione antologica contenente alcuni testi critici dedicati al lavoro dell’artista avolese.