Rossella Biscotti / Paolo Pellion di Persano

Informazioni Evento

Luogo
CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA
Piazza Mafalda Di Savoia , Rivoli, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
20/04/2024

ore 18.30

Artisti
Rossella Biscotti, Paolo Pellion di Persano
Curatori
Andrea Viliani, Marcella Beccaria, Marianna Vecellio
Uffici stampa
STILEMA
Generi
fotografia, arte contemporanea, personale

Due mostre: Titolo Primo, Ho sognato, Clara e altre storie, la prima antologica istituzionale di Rossella Biscotti (Molfetta, 1978), artista italiana di base in Olanda e Belgio, a cura di Marianna Vecellio, e Paolo Pellion di Persano. La semplice storia di un fotografo, a cura di Marcella Beccaria e Andrea Viliani, che valorizza la generosa e articolata donazione avvenuta nel 2023 da parte degli eredi dell’Archivio del fotografo.

Comunicato stampa

Titolo Primo, Ho sognato, Clara e altre storie
Rossella Biscotti

A cura di Marianna Vecellio
21 aprile – 25 novembre 2024
Castello, Terzo piano
Inaugurazione: sabato 20 aprile 2024, ore 18.30

Il Castello di Rivoli è lieto di annunciare Titolo Primo, Ho sognato, Clara e altre storie, la prima mostra antologica istituzionale di Rossella Biscotti (Molfetta, 1978), artista italiana di base in Olanda e Belgio. Esponente di punta di una generazione di artisti italiani che si è dedicata alla storia del nostro paese portandone alla luce nodi stratificati ed irrisolti, Biscotti ha fatto della ricerca e dell’analisi finalizzate a porre domande di interesse collettivo il centro del suo lavoro. Se all’inizio della sua carriera Biscotti si è concentrata sull’amnesia strutturale che segna la storia recente, i suoi ultimi lavori guardano alle risorse, al processo e alla circolazione delle materie prime e a come la politica della natura, l’economia e il genere si intersecano in narrazioni complesse. Biscotti combina la ricerca con la potente azione delle forme scultoree e della materia vibrante per creare opere dal potere suggestivo e dalla precisione forense.

Le opere di Biscotti sono spesso frutto di collaborazioni con altre discipline tra cui l’archeologia, l’antropologia, la geopolitica e le scienze ambientali. Utilizzando una vasta gamma di linguaggi tra cui l’installazione, la scultura, la performance, il suono e il film, esse si fondano sul rapporto con la storia intesa come ecosistema di relazioni attive. Le sue opere sono oggetto di lunghi periodi di indagine e studio volti a svelare le complesse strutture di potere che condizionano le dimensioni irrisolte del nostro presente.

Nelle sale al terzo piano della Residenza sabauda è allestito un gruppo di opere che illustrano i processi di ricerca condotti dall’artista nella sua carriera ventennale attorno a tematiche e soggetti quali gli sconfinamenti tra le dimensioni privata e pubblica; il rapporto tra il passato e il presente, tra il monumento e il documento. Le opere esposte mostrano come, sin dagli esordi, Biscotti abbia impostato la sua pratica sulla forza del gesto e della parola, sul processo di svelamento e scavo, attraverso un linguaggio multivocale in cui è preponderante l’uso del suono. L’allestimento della mostra delinea una narrazione polifonica composta da storie minori e indagini su tematiche ecologiche, politiche e di genere, mettendo in luce le analogie e le motivazioni che animano usi diversi delle tecniche speculari di estrazione e archiviazione.

La mostra presenta alcuni dei primi lavori realizzati dall’artista negli anni duemila che esplorano il rapporto tra storia e memorie individuali per arrivare a indagini recenti sulla nozione di energia intesa come strumento di lettura della contemporaneità. Il percorso espositivo include opere chiave come The Trial (Il processo), 2010-2016, un’installazione sul famigerato processo in cui alcuni militanti e intellettuali, già membri di Potere Operaio e Autonomia Operaia, furono processati in tutta Italia con l’accusa di terrorismo. L’installazione multimediale di Biscotti si riferisce ai procedimenti che si svolsero tra il 1982 e il 1984 nell’aula bunker del Foro Italico, di epoca fascista, e comprende calchi di dettagli architettonici dell’aula, suoni e serigrafie che portano alla luce questa storia stratificata.

Inoltre, attraverso l’indagine del corpo femminile e la sua oggettificazione, ulteriori opere esplorano le differenti forme di sfruttamento, reclusione e confino. Nel percorso è presente Trees on land (Alberi sulla terra), 2021, dalla collezione del Castello di Rivoli. L’opera traccia l’impatto del batterio xylella fastidiosa che ha recentemente devastato intere piantagioni di ulivi in Puglia, portando gli agricoltori alla combustione di migliaia di alberi per contenerne la diffusione. Biscotti ha mescolato le ceneri rimaste con argilla per creare vasi simbolicamente vuoti, sculture che mappano e visualizzano questa tragedia ecologica ed economica.

La mostra include una nuova produzione appositamente concepita dall’artista per il Museo. La nuova opera è una riflessione sulle relazioni, storiche e attuali, tra estrazione, paesaggio e sottosuolo tramite la metafora della circolazione di materie prime ed energia. Protagonisti dell’installazione sono tubi in acciaio disposti come un oleodotto in scala reale che invade lo spazio espositivo in forme diffuse e tentacolari. La nuova produzione affronta il tema del sottosuolo che da bacino estrattivo è riletto dall’artista come spazio creativo e di rigenerazione. Come una creatura viva e in divenire, l’opera prenderà vita cambiando forma nel corso della mostra.

Il progetto è accompagnato da un catalogo bilingue, in italiano e inglese. La pubblicazione è la prima monografia esaustiva sull’artista italiana residente in Olanda e offre una estesa analisi della sua pratica espressiva ventennale includendo saggi della curatrice, di Carolyn Christov-Bakargiev e dell’antropologo australiano Michael Taussig.

Francesco Manacorda, Direttore del Castello di Rivoli, dichiara “Rossella Biscotti è un’esponente chiave della generazione di artiste e artisti italiani emersa negli ultimi 10-15 anni che pone le vicende italiane sulla scena internazionale e viceversa. Il suo lavoro tocca aspetti irrisolti della recente storia del nostro paese, così come urgenze globali quali il cambiamento climatico, i flussi migratori e le questioni di genere. L’attenzione e la cura che dedica alla trasformazione di narrazioni e materiali storici in interrogativi sociali, culturali e poetici, continua una specificità della produzione artistica italiana inaugurata dall’Arte povera e che gioca un ruolo fondamentale nella generazione di artisti attiva oggi in Italia”.

“Rossella Biscotti è tra le voci più interessanti della scena contemporanea. La mostra al Castello di Rivoli”, afferma Marianna Vecellio, curatore dell’esposizione, “si sofferma sulle potenzialità politiche, ecologiche e speculative della circolazione dell’energia intesa, nelle sue varie forme, come strumento di interpretazione e lettura della contemporaneità. Le pratiche di immersione ed “estrazione”, di sprofondamento e dissotterramento, di immaterialità e solidificazione presenti nel lavoro dell’artista diventano strategie di resistenza e liberazione. Dalla prospettiva del sottosuolo, tra archeologia, industria e fantascienza, l’artista dà voce e corpo a ciò che non è visibile, generando nuovi e possibili linguaggi di interpretazione del presente e mostrando il potenziale di resistenza attiva degli esseri umani nel mondo di oggi”.

La mostra Paolo Pellion di Persano. La semplice storia di un fotografo, a cura di Marcella Beccaria e Andrea Viliani, valorizza la generosa e articolata donazione avvenuta nel 2023 da parte degli eredi dell’Archivio del fotografo, inclusivo di oltre 44.000 negativi, al CRRI – Centro di Ricerca del Castello di Rivoli. Per la prima volta, la mostra presenta un gruppo significativo di fotografie dell’autore, comprendente molti inediti, e restituisce uno straordinario racconto nel quale l’energia artistica e intellettuale di Torino e del suo territorio è protagonista, insieme alla storia stessa del Museo. La mostra avviene in collaborazione con il nuovo Festival della fotografia EXPOSED, di cui è parte della programmazione ufficiale. Paolo Pellion di Persano. La semplice storia di un fotografo è sostenuta da Strategia Fotografia 2023, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

Allestita nella Sala 18 del Castello di Rivoli, la mostra prende in esame l’attività di Paolo Pellion di Persano (Castagneto Po, Torino, 1947-2017) a partire dagli esordi negli anni settanta, individuando nuclei tematici che scandiscono il suo operato: i viaggi, i fermenti sociali del periodo, gli sviluppi dell’Arte povera, il lavoro per altri settori creativi e l’interesse nei confronti del teatro. Indagine sulla precisione dello sguardo e sul ruolo della produzione dell’immagine fotografica nel processo artistico, la mostra si propone come un’occasione unica per ridefinire il ruolo della fotografia nell’evoluzione artistica nel contesto della vita culturale torinese.

Una sezione della mostra è dedicata alla lunga relazione tra Pellion e il Castello di Rivoli, istituzione di cui documenta l’inaugurazione nel 1984 e che segue con continuità fino al 2012 e oltre, arrivando a produrre una narrazione lucida ed emotivamente coinvolgente che restituisce la ricca stratigrafia storica, collezionistica ed espositiva presente in ogni sala del Museo. Oltre alle stampe originali, prodotte dall’autore, la mostra comprende infine anche materiale documentario, tra cui oggetti personali e strumenti di lavoro conservati nel suo laboratorio a Castagneto Po.

In occasione della mostra, il Castello di Rivoli pubblica inoltre un libro bilingue (italiano/inglese), a cura di Raffaella Perna, dedicato al lavoro di Pellion.

“Attraverso le sue fotografie, si può affermare che Paolo Pellion sia stato il primo biografo della storia del Museo d’Arte Contemporanea al Castello di Rivoli. La mostra riconosce quindi a Pellion tale ruolo, e accade proprio nel 2024, anno nel quale si celebra il quarantesimo anniversario del Museo”, affermano i curatori della mostra Marcella Beccaria, Vice Direttore del Castello di Rivoli e Responsabile del CRRI, e Andrea Viliani, Direttore del Museo delle Civiltà di Roma e già Responsabile del CRRI nel biennio 2020-2022.

Biografia – Paolo Pellion di Persano (Castagneto Po, Torino, 11 febbraio 1947 – 16 ottobre 2017) studia Scienze Politiche a Torino e scatta le sue prime fotografie negli anni ‘70 ritraendo luoghi e persone nei suoi lunghi viaggi in oriente e documentando i fermenti sociali in Italia. Nello stesso periodo inizia a collaborare con più artisti dell’Arte povera: li ritrae, ne documenta le opere, contribuisce alla realizzazione delle loro opere. Dal 1975 al 1986 per il regista Carlo Quartucci fotografa scenografie create da artisti quali Paolini, Kounellis, Weiner, Kirkeby, Buren, Merz, Fabro, Nitsch. Nel 1984-85 fotografa Ouverture, prima mostra del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, del quale documenterà da allora l’attività fino al 2012 e oltre. Parallelamente all’arte, dai primi anni ‘80 e per i successivi trent’anni, realizza in Italia e all’estero centinaia di campagne pubblicitarie per noti marchi di abbigliamento. Persona curiosa e inventiva, ha intrapreso svariate attività, legate non solo alla fotografia, e ha brevettato sedie, culle, lettini e sdraio prodotti e venduti nel mondo e una camera oscura portatile contenuta in una valigia. Molto legato alla sua casa di famiglia nella campagna piemontese a Castagneto Po, ha prodotto miele, coltivato lavanda e piante micorrizate per la produzione di tartufi. Negli ultimi anni di vita si è dedicato al riordino del suo archivio e alla produzione di alcune stampe fotografiche tratte dai suoi scatti più significativi legati all’arte.
Il progetto è sostenuto da Strategia Fotografia 2023, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura